L’Ortrugo è un vitigno a bacca bianca autoctono dell’Emilia-Romagna, coltivato quasi esclusivamente nelle colline della provincia di Piacenza, dove è tutelato dalla denominazione Ortrugo dei Colli Piacentini DOC. Dopo un lungo periodo di marginalità, nel corso del XX secolo l’Ortrugo è stato riscoperto e valorizzato per la sua freschezza, la sua capacità di dare vini leggeri e fragranti, e per la sua versatilità, che lo rende adatto sia alla vinificazione ferma che alla spumantizzazione.
Il vitigno predilige suoli collinari argillosi e ben esposti, dove può esprimere al meglio le sue caratteristiche varietali. Maturando relativamente tardi, mantiene una buona acidità naturale, caratteristica che ne fa una base ideale per la produzione di vini frizzanti e spumanti a basso tenore alcolico, freschi e di facile beva. La tipologia più diffusa è proprio quella frizzante, tradizionalmente rifermentata in autoclave con il Metodo Charmat, anche se non mancano interpretazioni ferme e, più raramente, spumanti Metodo Classico.
Nel calice, l’Ortrugo si presenta con un colore giallo paglierino tenue, spesso con riflessi verdolini. Al naso offre un bouquet delicato e floreale, con note di fiori di campo, mela verde, erba fresca e lievi sfumature agrumate. Al palato è fresco, leggero e sapido, con una bolla fine e cremosa nelle versioni frizzanti, e una chiusura piacevolmente secca e dissetante.
L’Ortrugo è un vino ideale per l’aperitivo, ma si presta anche a numerosi abbinamenti gastronomici, in particolare con la cucina tipica emiliana. È perfetto con salumi piacentini DOP come coppa, pancetta e salame, ma anche con torte salate, frittate alle erbe, formaggi freschi, verdure grigliate e piatti leggeri a base di pesce d’acqua dolce o di mare. La versione ferma può accompagnare anche primi piatti delicati o cucina vegetariana.