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Il Vino nella Toscana

Vitigni, Vino, Enogastronomia

il vino in toscana

La Toscana è per il vino una delle più importanti regioni italiane, famosa nel mondo per le sue celebri etichette. In Toscana, il vino fa parte della storia e della cultura da secoli. Anche il paesaggio qui racconta la forte vocazione vitivinicola del territorio. Dalle colline del Chianti e della Costa degli Etruschi ai panorami della Val d’Orcia e della Val di Chiana, sotto i nostri occhi si stendono chilometri e chilometri di splendidi filari.

Il patrimonio vitivinicolo della Toscana comprende ben 11 denominazioni di origine controllata e garantita (DOCG), 41 denominazioni di origine controllata (DOC) e 6 indicazioni geografiche tipiche (IGT). Tra i vini più significativi, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Chianti Classico e i Supertuscan prodotti nella zona di Bolgheri. Il Sangiovese è il protagonista indiscusso dei vini rossi della Toscana, e lo ritroviamo nelle tipologie di vino di quasi tutte le denominazioni, con connotazioni e sfumature diverse a seconda dello stile e del territorio di provenienza.

In Toscana si producono però anche vini bianchi, fino a qualche anno fa dimenticati, ma recentemente riportati alla luce dalla fama della Vernaccia di San Gimignano, il primo vino bianco DOCG della regione. Il Vermentino è invece presente su gran parte della fascia costiera settentrionale, a partire dai Colli di Luni. Il Bianco di Pitigliano è invece protagonista nella maremma grossetana.

Per completare la carrellata, non si può dimenticare il Vin santo e la sua antica tradizione, presente in varie declinazioni in tutta la Toscana, ottenuto nelle sue versioni più diffuse, da uve Malvasia e Trebbiano parzialmente essiccate e lasciato maturare per lunghi anni nei caratelli, caratteristiche  piccole botti di legno.

I Numeri del Vino della Toscana

Superficie vitata della Toscana

Superficie vitata della Toscana: 58.000 ha di cui il 25% in montagna, il 67% in collina e l'8% in pianura.

Produzione di vino della Toscana

Produzione di vino della Toscana: 2.600.000 hl di cui vini DOP 69% vini IGP 25%, vini rossi e rosati 85%, vini bianchi 15%.

Denominazioni per il vino nella Toscana

Denominazioni di origine per il vino in Toscana: 11 DOCG, 41 DOC, 6 IGT.

La Viticoltura nella Toscana

La Toscana è una delle regioni vinicole più celebri d’Italia, nota per la produzione di vini di eccellente qualità grazie a una combinazione unica di clima, composizione geologica dei suoli e varietà di uve coltivate. 

Il Chianti, situato nel cuore della Toscana, è probabilmente la zona più nota. Caratterizzato da un clima temperato con estati calde e inverni miti, offre condizioni ideali per la coltivazione della varietà Sangiovese. I suoli sono prevalentemente argilloso-calcarei, con presenze di ghiaia e sabbia, che conferiscono al vino struttura e complessità aromatica. La zona di Bolgheri, sulla costa toscana, è rinomata per i suoi vini rossi di alta qualità, in particolare quelli a base di varietà internazionali come Cabernet Sauvignon e Merlot. Beneficia di un clima mite, influenzato dalla vicinanza al mare, e i suoli sono un mix di argilla, sabbia e ciottoli, ideali per la produzione di vini complessi e di lunga durata. Montalcino è celebre per il Brunello di Montalcino, un vino robusto e longevo prodotto esclusivamente da uve Sangiovese. Il clima è moderatamente caldo, con significative escursioni termiche notturne che favoriscono un’ottima maturazione delle uve. I suoli sono ricchi di argille, con aree calcarea e rocce, che conferiscono al Brunello la sua tipica intensità e struttura. La Maremma, un’area più selvaggia e meno sviluppata della Toscana, sta emergendo come una zona vinicola di grande interesse. Il clima varia dal costiero mite all’interno più caldo e secco, offrendo una vasta gamma di terroirs. I suoli variano enormemente, ma predominano argille e sabbie, con la presenza di minerali che aggiungono complessità ai vini.

La Storia della Viticoltura della Toscana

Le origini della viticoltura in Toscana risalgono al tempo degli Etruschi, anche se dei vini della Toscana si inizia a scrivere diffusamente solo in epoca medioevale, quando il vino diventò prodotto essenziale per il commercio. Risale infatti al 1282 la fondazione della corporazione dell’Arte dei Vinattieri. Del vino Chianti si parlò per la prima volta nel 1300, quando fu fondata la “Lega del Chianti”, sotto la giurisdizione di Firenze, e fu creato come emblema il celebre “Gallo nero”, ancora oggi simbolo del Chianti Classico. Nel 1872 il Barone Bettino Ricasoli formulò la sua famosa ricetta, ancora oggi utilizzata da molti produttori. La ricetta di Ricasoli impiegava prevalentemente l’uva Sangiovese, per dare al Chianti vigore e profumi, aggiungendo Canaiolo nero per ammorbidirne l’acidità e l’astringenza. La Malvasia era consigliata solo per i vini da consumare giovani. Il Trebbiano non rientrava dunque nella “ricetta” originale del Barone. Negli stessi anni nasce il Brunello di Montalcino, grazie a Clemente Santi, chimico e farmacista, che individuò il Sangiovese Grosso, come il più indicato a produrre un vino di alta qualità. Verso gli anni 1960 alcuni produttori come il Marchese Incisa della Rocchetta decisero di creare dei vini di corpo da uve internazionali e maturati in barrique. Vista la struttura e il costo di questi vini, essi vennero soprannominati “Supertuscans“. All’epoca questi vini risultavano totalmente estranei all’enologia locale, e non trovarono collocazione in alcuna denominazione vennero classificati come “vini da tavola”. Attualmente con il Cabernet Sauvignon e il Merlot, nell’assemblaggio di molti di questi vini rientra anche il Sangiovese. Nel 1963 la Vernaccia di San Gimignano fu il primo vino ad ottenere la DOC, mentre il Vino nobile di Montepulciano e il Brunello di Montalcino i primi a ricevere la DOCG nel 1980.

Il vino in toscana
I vigneti di San Gimignano Image: Depositphotos.com

I Vitigni della Toscana

In Toscana vengono coltivati soprattutto vitigni a bacca nera (circa l’85% della superficie vitata), tra i quali il Sangiovese (e le sue varianti), il Canaiolo nero, il Ciliegiolo. Il vitigno a bacca bianca più diffuso in Toscana è il Trebbiano Toscano, seguito dalla Malvasia Bianca Lunga, la Vernaccia di San Gimignano, l’Ansonica. Anche lo Chardonnay, con cui producono vini bianchi spesso maturati in Barrique, ha una buona diffusione. La notorietà dei Supertuscans ha introdotto in Toscana altri vitigni a bacca nera internazionali tra cui il Cabernet Sauvignon, il Merlot, Pinot Nero e Syrah. Anche per lo stesso Chianti si usano sempre più spesso, oltre al Sangiovese, il Cabernet Sauvignon e il Merlot.

Le Denominazioni di Origine della Toscana

La Toscana ha un grande numero di Denominazioni di Origine DOCG e DOC (11 le prime e ben 40 le seconde, oltre a 6 IGT). La zona del Chianti comprende due DOCG, il Chianti Classico DOCG, cioè la zona tradizionale compresa tra Firenze e Siena, e la Chianti DOCG che abbraccia una zona vastissima compresa tra tutte le province toscane con esclusione di Massa-Carrara, Grosseto e Livorno, e che comprende le 7 sottozone Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Montespertoli e Rufina. Sempre nel Senese troviamo la zona di Montalcino con il Brunello di Montalcino DOCG, la Carmignano DOCG (minimo 50% Sangiovese, max 20% Canaiolo,10-20% Merlot e Cabernet, da soli o congiuntamente), la Vernaccia di San Gimignano DOCG (vino bianco, vitigno Vernaccia) e più in giù la Val di Chiana DOC e il Vino Nobile di Montepulciano DOCG (Sangiovese). In zona ci sono anche 15 DOC, tra cui merita ricordare le tre DOC del Vin Santo (Vin Santo del Chianti DOC, Vin Santo del Chianti Classico DOC e Vin Santo di Montepulciano DOC). Al confine con la Liguria la DOC interregionale Colli di Luni DOC (Lunigiana) caratterizzata per la presenza del Vermentino. Più in giù sotto le Alpi Apuane la zona di Candia (Candia dei Colli Apuani DOC) con bianchi a base di Vermentino e rossi a base di Sangiovese e Merlot. Da notare la tipologia Vermentino Nero, vino rosso a base dell’omonimo vitigno. Nella zona di Lucca la Colline Lucchesi DOC e la Montecarlo DOC, caratterizzata sia tra i vini a bacca rossa che a bacca bianca dalla presenza di vitigni di origine francese (Syrah per i rossi, Semillon, Sauvignon e Roussanne per i vini bianchi). Menzioniamo anche Bolgheri per i summenzionati supertuscans (Bolgheri DOC e Bolgheri Sassicaia DOC) e la recente Suvereto DOCG, ex sottozona della DOC Val di Cornia, elevata anch’essa a DOCG (Rosso della Val di Cornia DOCG). L’Isola d’Elba (Elba DOC) si caratterizza per i vitigni Aleatico (rosso) e Ansonica (bianco) e Trebbiano, qui noto come Procanico. Per finire, nella zona di Grosseto abbiamo 8 DOC tra le quali segnaliamo l’Ansonica Costa dell’Argentario DOC. In regione sono presenti anche 10 DOP e 8 IGP agroalimentari. Tra le prime meritano particolare menzione gli Oli extra vergini di Oliva e lo Zafferano di San Gimignano DOP, tra le seconde, il Lardo di Colonnata IGP.

Le Zone Vinicole della Toscana

La Toscana è una regione famosa per i suoi vini, che sono stati tra i primi in Italia a conquistare i mercati mondiali e a segnare la ripresa dell’enologia italiana a partire dagli anni ’80. Le principali zone produttive per il vino in Toscana sono:

Brunello di Montalcino

Il Brunello di Montalcino è il vino Toscano più famoso. Brunello si chiama a Montalcino l’uva Sangiovese Grosso con la quale viene prodotto, inizialmente ad opera di Ferruccio Biondi Santi, che può a tutti gli effetti considerarsi il creatore di questo vino. Il Brunello di Montalcino, oggi riconosciuto come DOCG, viene prodotto con Sangiovese grosso in purezza e può essere immesso al consumo solo dopo 5 anni dalla vendemmia (6 per la riserva), con un periodo minimo di maturazione in botte di due anni.

Chianti Classico e Chianti

Vi sono diverse tipologie di Chianti, sette delle quali ricadono come sottozone all’interno della Chianti DOCG, alla quali si aggiunge la DOCG Chianti Classico, prodotto nella zona più antica e tradizionale, dalla quale provengono i Chianti più celebri. Le sette sottozone della Chianti DOCG sono Colli Aretini, Colli Senesi, Colli Fiorentini, Colline Pisane, Rufina, Montalbano e Montespertoli. I vini Chianti sono prodotti prevalentemente con Sangiovese e Canaiolo Nero, una piccola parte di Malvasia Bianca e Trebbiano Toscano, oltre ad altre uve ammesse dal disciplinare, in genere Cabernet Sauvignon e Merlot. Nonostante la presenza di uve “internazionali” nel Chianti si sempre più comune sono ancora molti i produttori che preferiscono utilizzare nell’uvaggio esclusivamente i vitigni tradizionali del luogo.

Vino Nobile di Montepulciano

Il Vino Nobile di Montepulciano, una delle sei DOCG della Toscana, è prodotto con l’uva Prugnolo Gentile (con il quale a Montepulciano viene chiamato il Sangiovese Grosso), al quale si aggiunge del Canaiolo Nero e facoltativamente ed in minor misura il Mammolo e il Colorino, oltre ad altre uve permesse dal disciplinare. Il Nobile di Montepulciano era noto già nel 1500 per la sua qualità, e fu anche ampiamente decantato da Sante Lancerio, il bottigliere di Papa Paolo III Farnese (1534-1559). Negli anni 1960 si iniziò a riscoprire il Nobile ed iniziò un processo di recupero dell’immagine che ebbe il suo compimento nel 1980, quando il Vino Nobile di Montepulciano fu riconosciuto come DOCG.

Altre Zone di Produzione

La Carmignano DOCG è un’altra zona vinicola di lunga tradizione. Si trova in provincia di Prato e produce esclusivamente vini rossi da uve Sangiovese, Canaiolo Nero, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. La Vernaccia di San Gimignano DOCG è un pregevole vino bianco prodotto con l’omonima uva. Ricordiamo anche il Morellino di Scansano, prodotto prevalentemente con uva Sangiovese, localmente detto Morellino. Il Vin Santo, la cui tradizione è condivisa anche con altre regioni d’Italia, in Toscana è riconosciuto come DOC nelle denominazioni del Vin Santo del Chianti, Vin Santo del Chianti Classico e Vin Santo di Montepulciano. Il Vin Santo Toscano viene prodotto con uve Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca, ma esiste anche una versione rossa da uve Sangiovese, che prende il nome di Occhio di Pernice. I Supertuscans sono vini robusti e complessi prodotti in prevalenza con uve “internazionali” quali Cabernet Sauvignon, Merlot e Pinot Nero, alle quali in alcuni si unisce il Sangiovese. I Supertuscans, una volta “vini da tavola”, appartengono generalmente alla categoria IGT, con una rimarchevole eccezione.

La Cucina tradizionale della Toscana

La cucina toscana consiste per lo più in piatti tradizionali la cui preparazione si svolge secondo tradizioni locali da molti anni.

Il pane senza sale (sciocco) è un’usanza quasi unica e condivisa solo con la vicina Umbria. Essa sembra risalire al XII secolo quando, la rivalità fra Pisa e Firenze fece salire a livelli esagerati il prezzo del sale. In Toscana la sacralità del pane è confermata dall’usanza di non gettarlo, ma di utilizzarlo anche quando è raffermo in una pluralità di ricette della tradizione, come la panzanella, la panata, la ribollita, l’acquacotta, la pappa al pomodoro, la fettunta, la zuppa di verdura, la farinata, la minestra di cavolo nero o il pan co’ santi.

Tra i piatti di carne spicca la bistecca alla fiorentina, il polpettone di manzo e lo stufatino di vitello. Una caratteristica peculiare della cucina toscana è l’uso di carni bianche come polli e tacchini, ma anche oche, faraone e piccioni. Diffusi anche i piatti a base di selvaggina come la lepre e il cinghiale, il fagiano e l’istrice. Dal maiale si ricavano salumi come il salame toscano, la finocchiona, il prosciutto sotto sale, il lardo di Colonnata, le salsicce. Il biroldo è sangue di maiale aromatizzato, condito e tagliato a dadini. I piatti di pesce sono diffusi lungo la costa, con ricette come l’anguilla alla fiorentina e le triglie e lo stocafisso alla livornese.

Pochi ma caratteristici i formaggi, come il pecorino toscano, in particolare quello di Pienza e quello maremmano, la ricotta e il raveggiolo come formaggi molli.

Tra i dolci, spiccano il panforte, i ricciarelli, i cavallucci, la zuppa del duca, la torta di cecco, i migliacci, i cantuccini di Prato.

La Guida Vini di Quattrocalici