Il Glossario del vino di Quattrocalici

Caratelli

Botti in legno

caratelli

I Caratelli sono piccole botti in legno usate per la maturazione del vino. La forma è quella della botte ma sono estesi maggiormente in lunghezza rispetto alla larghezza. La capacità dei Caratelli è variabile da 25 a 200 litri. Quelli più diffusi hanno capacità di 100 litri, il doppio di una damigiana da vino. L’etimologia del termine si attribuisce al latino medievale carratum, una specie di botte per trasportare il vino sui carri. Oggigiorno i Caratelli vengono utilizzati soprattutto in Toscana per la produzione di Vin Santo o in Emilia per la produzione dell’Aceto Balsamico tradizionale.

A causa della loro dimensione ridotta, i caratelli permettono un rapporto elevato tra la superficie del legno e il volume del vino, favorendo un’interazione intensa tra il vino e il legno. Questo influisce in modo significativo sulle caratteristiche organolettiche del prodotto finale, conferendo profondità e complessità uniche. Ma la vera particolarità dei caratelli risiede nella varietà delle essenze di legno utilizzate per la loro fabbricazione.

Le Diverse Essenze di Legno e il Loro Impatto

A differenza delle barriques o dei tonneaux, che sono quasi sempre realizzati in rovere, i caratelli possono essere fabbricati con diverse tipologie di legno. Oltre al rovere, si possono utilizzare essenze come il castagno, il ciliegio, il ginepro e, in alcuni casi, il frassino o il gelso. Ogni tipo di legno influisce in modo diverso sul vino, arricchendolo di aromi e tannini specifici.

1. Rovere

Il rovere, sia francese che americano, è il legno più utilizzato nella produzione di botti, e non fa eccezione nei caratelli. Il rovere conferisce al vino aromi di vaniglia, spezie dolci, cacao e note tostate, a seconda del livello di tostatura. Grazie alla sua grana fine e alla sua moderata porosità, il rovere favorisce una micro-ossigenazione graduale, perfetta per l’evoluzione lenta di vini dolci e ossidativi.

Il rovere è scelto per i caratelli soprattutto quando si desidera arricchire il vino con aromi eleganti e raffinati, mantenendo un equilibrio tra l’influenza del legno e l’espressione del frutto.

2. Castagno

Il castagno è un’altra essenza molto utilizzata nella produzione di caratelli, in particolare in Italia. Questo legno ha una struttura più porosa rispetto al rovere, il che consente una maggiore ossigenazione del vino. Il castagno rilascia tannini più aggressivi e conferisce al vino aromi più robusti, che includono note di legno speziato e terroso.

L’uso del castagno è particolarmente indicato per vini che richiedono una lunga evoluzione ossidativa, come il Vin Santo o altri vini dolci. La sua capacità di favorire una micro-ossigenazione più marcata lo rende ideale per sviluppare aromi complessi di frutta secca, miele e caramello, tipici di questo stile di vini.

3. Ciliegio

Il ciliegio è un legno meno comune ma utilizzato in alcune regioni vinicole italiane per la produzione di caratelli. Questo legno ha una porosità moderata e conferisce al vino note fruttate e dolci, con sfumature che ricordano la frutta rossa e la confettura.

L’uso del ciliegio è spesso scelto per vini che si vuole arricchire con una dolcezza naturale e una maggiore morbidezza. I tannini del ciliegio sono meno intensi rispetto a quelli del castagno o del rovere, il che lo rende ideale per vini delicati e freschi, mantenendo un equilibrio tra frutto e spezie.

4. Ginepro

Il ginepro è una scelta insolita ma affascinante per la produzione di caratelli. Questo legno è particolarmente apprezzato per le sue proprietà aromatiche distintive, che conferiscono al vino note di resina, spezie balsamiche e erbe aromatiche. Il ginepro è spesso utilizzato in piccoli caratelli per dare al vino un carattere unico e aromatico, particolarmente apprezzato in produzioni limitate o in stili di vino tradizionali.

A causa del suo aroma intenso, il ginepro viene utilizzato con moderazione e spesso in combinazione con altre essenze, per evitare che il vino venga eccessivamente dominato dalle note resinose.

5. Altre Essenze: Frassino e Gelso

Il frassino e il gelso sono essenze meno comuni, ma occasionalmente utilizzate per specifiche produzioni vinicole regionali. Il frassino, con la sua grana fine e la sua moderata porosità, conferisce al vino una morbidezza e una delicatezza tannica, mentre il gelso è apprezzato per le sue note dolci e fruttate. Entrambi i legni vengono scelti quando si desidera un’influenza leggera del legno sul vino, mantenendo un profilo aromatico più delicato.

L’Uso dei Caratelli nella Vinificazione

I caratelli sono tradizionalmente associati alla produzione di vini ossidativi e dolci, come il già citato Vin Santo, ma vengono anche utilizzati per altri tipi di vino che beneficiano di un lungo affinamento in piccoli volumi.

Vini Dolci e Ossidativi

Nella produzione di vini dolci, il contatto prolungato con il legno dei caratelli consente al vino di sviluppare aromi complessi di frutta secca, miele, caramello e spezie. Il legno rilascia lentamente i suoi tannini e i suoi aromi, mentre la micro-ossigenazione favorisce una maturazione lenta e costante. La scelta dell’essenza di legno è fondamentale per il tipo di vino che si desidera ottenere: il rovere conferisce eleganza, il castagno dona struttura e il ciliegio aggiunge morbidezza e dolcezza.

Vini Rossi di Lunga Maturazione

Sebbene i caratelli siano meno utilizzati per i vini rossi, possono essere impiegati per affinare piccole produzioni di vini rossi strutturati, come il Sangiovese o il Nebbiolo, che beneficiano di un affinamento in piccoli volumi. L’intensità del contatto con il legno e la maggiore ossigenazione rispetto a botti più grandi aiutano a ammorbidire i tannini e a sviluppare aromi di frutta matura, spezie e legno.

Perché si utilizzano i Caratelli?

L’uso dei caratelli per l’affinamento del vino è spesso motivata dalla volontà di ottenere un prodotto con caratteristiche uniche, in cui l’influenza del legno è particolarmente marcata e la micro-ossigenazione gioca un ruolo cruciale nello sviluppo delle proprietà organolettiche. I caratelli sono preferiti in situazioni in cui si desidera:

  1. Massimizzare l’interazione tra legno e vino: Grazie alla loro piccola dimensione, i caratelli permettono un intenso scambio tra il vino e il legno, esaltando aromi, tannini e complessità.
  2. Favorire una maturazione ossidativa: Vini come il Vin Santo beneficiano del contatto con il legno e con l’ossigeno, che favorisce lo sviluppo di aromi ossidativi di frutta secca, miele e spezie.
  3. Creare un prodotto unico e artigianale: L’uso di essenze diverse e la piccola scala di produzione permettono ai produttori di creare vini con personalità distintive e profili aromatici ricercati.
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