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Il Vino nell'Umbria

Vitigni, Vino, Enogastronomia

il vino in umbria

L’Umbria non è conosciuta solo per il suo vino. E’ una delle regioni d’Italia più suggestive e affascinanti, apprezzata per la sua ricchezza storica, culturale e artistica oltre che per i suoi incantevoli paesaggi in cui dominano incontrastati, l’olivo e la vite. L’olio d’oliva e il vino sono i due fondamentali pilastri della cultura enogastronomica della regione. L’Umbria è una regione collinare al 71% e montuosa per la restante parte. Il clima della regione ha presenta inverni non molto freddi ed estati calde ed asciutte, forti escursioni termiche, piovosità ben distribuita e gelate poco frequenti, che lo rendono particolarmente adatto alla viticoltura. L’Umbria è l’unica regione dell’Italia peninsulare a non essere bagnata dal mare. Il territorio è prevalentemente collinare, particolarmente predisposto alla coltivazione della vite e dell’olivo. Lo scenario collinare è infatti una caratteristica costante in tutta la regione, in un continuo salire e scendere di colli e pendii, i colori grigio-verde degli olivi e i vigneti intervallati da località ricche di arte, storia e tradizione.

I Numeri del Vino dell'Umbria

Superficie vitata dell'Umbria

Superficie vitata dell'Umbria: 13.000 ha di cui il 30% in montagna e 70% in collina.

Produzione di vino dell'Umbria

Produzione di vino dell'Umbria: 900.000 hl di cui vini DOP 45% vini IGP 44%, vini rossi e rosati 53%, vini bianchi 47%.

Denominazioni per il vino nell'Umbria

Denominazioni di origine per il vino in Umbria: 2 DOCG, 13 DOC, 6 IGT.

i numeri del vino in umbria

La Viticoltura nell'Umbria

Piccola di dimensioni, con i suoi 17.000 ettari vitati e una produzione di poco più di un milione di ettolitri di vino, l’Umbria ha un elevato rapporto tra superficie vitata e superficie totale disponibile. La morfologia prevalentemente collinare rende l’Umbria una regione particolarmente vocata per la vite e per il vino. L’Umbria si caratterizza infatti per rese medie per ettaro piuttosto basse (8,7 t/ha), uno dei presupposti per la produzione di vino di qualità.

La viticoltura in Umbria è una pratica antica, radicata nella storia e nella cultura della regione. Questa piccola, ma significativa area dell’Italia centrale, è rinomata per la produzione di vini di alta qualità, il cui carattere unico è fortemente influenzato dal clima e dalla morfologia del suo territorio.

Clima

L’Umbria, spesso descritta come il cuore verde d’Italia, beneficia di un clima mediterraneo con influenze continentali, caratterizzato da inverni freddi e umidi e estati calde e asciutte. Questa variabilità climatica è cruciale per la viticoltura, poiché offre un periodo di crescita ideale per l’uva, con una maturazione lenta che favorisce lo sviluppo di aromi e sapori complessi nei vini. Le escursioni termiche tra giorno e notte, soprattutto in estate, sono un altro fattore determinante, contribuendo a preservare l’acidità e a migliorare la struttura dei vini. Queste condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli per varietà di uva come il Sangiovese, il Grechetto e il Sagrantino, quest’ultimo autoctono della regione e protagonista del famoso Montefalco Sagrantino DOCG.

Morfologia del territorio

La morfologia dell’Umbria gioca un ruolo altrettanto cruciale nella definizione del carattere dei suoi vini. La regione è prevalentemente collinare, con altitudini che variano da modesti rilievi a zone montuose. Questo paesaggio non solo offre scenari spettacolari ma determina anche condizioni diverse per la viticoltura in varie parti della regione. Le colline, con i loro terreni ben drenati e la buona esposizione solare, sono ideali per la coltivazione dell’uva, permettendo una produzione di vino di qualità superiore.

I terreni umbri sono una miscela complessa, con aree che presentano terreni argillosi, calcarei e ricchi di minerali. Questa diversità geologica contribuisce alla varietà di vini prodotti, ognuno con il proprio profilo unico di gusto e aroma. In particolare, il Sagrantino di Montefalco beneficia delle specifiche condizioni pedoclimatiche della zona, che conferiscono al vino la sua straordinaria intensità e capacità di invecchiamento.

La Storia della Viticoltura dell'Umbria

La storia della viticoltura in Umbria si intreccia strettamente con le radici culturali e sociali di questa regione italiana, ricca di paesaggi mozzafiato e di un patrimonio storico significativo. Sin dall’epoca etrusca e romana, l’Umbria ha giocato un ruolo cruciale nella produzione di vino, grazie alle sue condizioni climatiche e al suo terreno fertile, ideali per la coltivazione dell’uva.

Origini e sviluppo

Le prime testimonianze della viticoltura umbra risalgono al periodo etrusco, come dimostrano i numerosi reperti archeologici che includono strumenti per la vinificazione e recipienti per il vino. Questa antica civiltà apprezzava già il vino non solo come bevanda ma anche come elemento centrale nei riti religiosi e nelle celebrazioni. Con la dominazione romana, la viticoltura umbra conobbe una notevole espansione, grazie all’introduzione di nuove tecniche di coltivazione e di produzione del vino, che ne migliorarono la qualità e la conservazione. Alcuni grandi autori, come Plinio il Vecchio e Marziale decantarono le qualità dei vini dell’Umbria nelle loro opere.

Il Medioevo e il Rinascimento

Il periodo medievale vide l’Umbria attraversare momenti di turbolenza, ma la viticoltura continuò a essere un’attività fondamentale. Monasteri e ordini religiosi mantennero viva la tradizione vitivinicola, migliorando le tecniche di coltivazione e di fermentazione. Nel Rinascimento, la regione godette di un periodo di pace e prosperità, che favorì ulteriormente lo sviluppo della viticoltura. Nobili e mercanti investirono in vasti vigneti, e il vino umbro iniziò a essere apprezzato anche fuori dai confini regionali.

L’età moderna e contemporanea

Durante l’età moderna, la viticoltura umbra dovette affrontare sfide significative, tra cui malattie delle viti e cambiamenti economici e sociali. Tuttavia, la passione e la dedizione degli umbri per il loro terroir permisero di superare queste difficoltà. Il rilancio dell’enologia e della viticoltura in Umbria ebbe inizio negli anni ’60 e porterà nel 1968 al conferimento della prima DOC delle regione, la Torgiano DOC, seguita nel 1990 dal riconoscimento della prima DOCG, la Torgiano Rosso Riserva DOCG. Il Sagrantino, altro importante vino rosso dell’Umbria si vedrà riconoscere la DOCG nel 1992, la Montefalco Sagrantino DOCG. Negli anni successivi la vitivinicoltura in Umbria registra un notevole fermento con qualità in continua crescita e con la maggioranza dei produttori della regione che hanno ormai definitivamente abbandonato la produzione di massa in favore di una migliore qualità.

Il vino in Umbria
Vigneti sul Lago di Corbara. Image: Depositphotos.com

I Vitigni dell'Umbria

In Umbria vengono coltivati sia vitigni a bacca bianca che nera, con una produzione di vino divisa quasi equamente fra vini bianchi e vini rossi. Il Grechetto, vitigno autoctono dell’Umbria, è la più importante tra quelle a bacca bianca. E’ diffuso in tutta la regione e con esso si producono sia bianchi in purezza che vini di assemblaggio, ad esempio con lo Chardonnay. Altre uve a bacca bianca sono la Malvasia Bianca, il Trebbiano Toscano, il Verdello, il Canaiolo Bianco e il Procanico. Tra quelli a bacca nera il Sagrantino, nonostante la sua presenza sia limitata a Montefalco, produce i vini rossi più rappresentativi di tutta l’Umbria. Altri vitigni a bacca nera presenti in Umbria sono il Sangiovese, il Ciliegiolo, il Canaiolo Nero, il Montepulciano, la Barbera. Il Gamay fu introdotto nell’area del Lago Trasimeno oltre un secolo fa. Vitigni internazionali come lo Chardonnay, il Sauvignon, il Pinot Bianco e il Riesling oltre a Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero e Cabernet Franc sono anch’essi presenti in regione.

Le Denominazioni di Origine dell'Umbria

Tra le Denominazioni di Origine per il vino in Umbria ricordiamo le due DOCG, Torgiano Rosso Riserva DOCG e Montefalco Sagrantino DOCG (il primo a base di Sangiovese min 70%, il secondo a base del vitigno autoctono Sagrantino) entrambe nella zona di Perugia, testimoniano il livello qualitativo raggiunto da questa piccola regione. Più a sud troviamo la zona di Todi la Todi DOC e sui Colli Martani la Colli Martani DOC, caratterizzate dal vitigno bianco Grechetto. Ricordiamo anche la zona del Lago Trasimeno con la Colli del Trasimeno DOC, e la zona di Orvieto, dove è presente il vino Rosso Orvietano DOC, ma nota soprattutto per i vini Muffati Orvietani, a base di uve a bacca bianca sia ti tipologia tardiva (Grechetto, Malvasia) che precoce (Sauvignon, Chardonnay). Colli Perugini DOC, Colli Amerini DOC e Colli Altotiberini DOC sono altre tre DOC rilevanti in Umbria. In totale, oltre alle già menzionate DOCG, abbiamo in Umbria 13 DOC e 6 IGT. I prodotti agroalimentari sono rappresentati con 3 DOP e una IGP, il Prosciutto di Norcia IGP.

Le Zone Vinicole dell'Umbria

Anche se l’Umbria è una piccola regione, all’interno di essa si possono distinguere delle zone vitivinicole aventi caratteristiche distinte e peculiari.

Torgiano e Torgiano Riserva

Torgiano si trova a pochi chilometri a sud di Perugia in un’area riconosciuta sia come DOC sia come DOCG. Torgiano in entrambi i casi è stata la prima zona dell’Umbria a raggiungere questi traguardi (la DOC è stata riconosciuta nel 1968 e la DOCG nel 1990). Il Torgiano Rosso Riserva è l’unico vino DOCG di questa zona e viene prodotto prevalentemente con uve dei vitigni Sangiovese e Canaiolo Nero. I vini DOC di Torgiano sono molti, sia bianchi, che rossi, rosati e spumanti. Il Torgiano bianco è prodotto con Trebbiano Toscano e Grechetto e si affianca ai monovarietali di Chardonnay, Pinot Grigio e Riesling Italico. Il Torgiano rosso DOC è prodotto con Sangiovese, Canaiolo Nero e in piccola parte Trebbiano Toscano. Vi sono poi i monovarietali Cabernet Sauvignon e Pinot Nero. Il rosato è prodotto con lo stesso uvaggio del Torgiano Rosso.

Montefalco e Sagrantino di Montefalco

L’area di Montefalco si trova a circa 40 chilometri ad est di Perugia e come la vicina Torgiano, anch’essa condivide le denominazioni DOC e DOCG. Ai vini prodotti esclusivamente con Sagrantino è riconosciuta la DOCG nelle versioni secco e passito. Il Sagrantino è un vino robusto e possente, con una carica tannica notevole e una rilevante ricchezza organolettica, capace di produrre vini apprezzati in tutto il mondo. A Montefalco si producono anche vini DOC nelle tipologie bianco e rosso. Il Montefalco Bianco è prodotto con Grechetto e Trebbiano Toscano, mentre il Montefalco Rosso è prodotto con uve Sangiovese e Sagrantino e disponibile anche nella tipologia riserva.

Orvieto

Orvieto nel passato rappresentava uno dei pochi grandi nomi dell’enologia Italiana, ma la sua fama era dovuta più alle quantità prodotte e alla diffusione del vino che alla sua qualità. Negli ultimi anni il territorio sta progressivamente recuperando il terreno perduto ed i suoi vini, soprattutto i bianchi e i “Muffati“, passiti prodotti con uve attaccate dalla muffa nobile, la “Botrytis Cinerea“, sono ovunque conosciuti ed apprezzati. Il Procanico è il nome con cui è noto nella zona il Trebbiano Toscano, ma anche il Verdello, il Grechetto, il Drupeggio (Canaiolo Bianco) e la Malvasia Toscana sono i vitigni coltivati nel territorio. I vini bianchi di Orvieto sono prodotti anche nelle versione Classico, Superiore e Classico Superiore. I vini rossi sono invece coperti dalla denominazione Rosso Orvietano DOC, e sono presenti sia come assemblaggi che come vini monovarietali, con il Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Pinot Nero, Ciliegiolo, Canaiolo Nero e Aleatico.

Colli del Trasimeno

L’area dei Colli del Trasimeno si trova ad ovest di Perugia, attorno ai comuni limitrofi al Lago Trasimeno. Come uve a bacca bianca troviamo il Grechetto, il Trebbiano Toscano, la Malvasia del Chianti, il Verdello e il Verdicchio. Il Grechetto è l’unico vino monovarietale bianco della zona. Fra le uve a bacca nera troviamo il Sangiovese, il Gamay, il Ciliegiolo, il Cabernet Sauvignon e il Merlot. Il Gamay, introdotto nella zona del Trasimeno oltre un secolo fa oggi è così diffuso da essere considerata quasi un autoctono. I Gamay dei Colli del Trasimeno sono da considerarsi fra i migliori rossi DOC di quest’area.

Altre Zone di Produzione

Tra le altre zone di interesse enologico dell’Umbria vi sono i Colli Amerini, con i vini rossi da Sangiovese, Montepulciano, Ciliegiolo, Canaiolo Nero, Barbera e Merlot. Assisi è nota in particolare per il Grechetto vinificato in purezza. I Colli Martani danno sia vini bianchi che rossi, ma soprattutto il Grechetto di Todi. La zona del Lago di Corbara, nelle vicinanze di Orvieto, produce vini rossi tra i quali Merlot, Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Pinot Nero, vinificati anche in purezza. Tra Perugia e il confine settentrionale dell’Umbria c’è la DOC Colli Altotiberini, con vini sia bianchi che rossi. A sud di Perugia la DOC Colli Perugini, che raggiunge parte della provincia di Terni, sempre con vini bianchi e rossi.

La Cucina tradizionale dell'Umbria

La caratteristica principale della Cucina Umbra è la sua semplicità. I piatti girano attorno ai prodotti stagionali (funghi, asparagi selvatici) e spontanei (il tartufo di Norcia, protagonista di molti antipasti) e ad ortaggi di coltivazione locale, come la Fagiolina del Lago Trasimeno, la Cipolla di Cannara, il Sedano nero di Trevi. Le carni sono prevalentemente ovine, suine e di cacciagione, cotte allo spiedo o lavorate come salumi. Il pane conosce qui varie interpretazioni regionali, come il pan caciato, il pan nociato, il pane di Strettura ed il pane sciapo di Terni. L’Umbria conta inoltre su ben 5 varietà DOP di Olio extravergine di oliva: Colli Orvietani, Colli Martani, Colli Amerini, Colli di Assisi-Spoleto, Colli del Trasimeno.

Tra i primi piatti tipici della cucina Umbra ricordiamo gli spaghetti o gli strangozzi al tartufo nero, gli umbrichelli in salsa di Trasimeno, a base di filetto di persico, scalogno, aglio e peperoncino, gli spaghetti col rancetto, a base di pancetta, pomodorini e pecorino fresco e ancora, le pappardelle alla lepre, con l’aggiunta di pancetta e chiodi di garofano. Tra le minestre, la zuppa di ceci e quella di ceci e castagne. Tra i secondi piatti, nella zona di Terni tipico è il colombaccio selvatico, detto anche “palomba“, cucinato soprattutto allo spiedo, a Orvieto, vi è la gallina “ubriaca” così chiamata perchè cucinata nel vino. Nella zona di Perugia la testina di agnello al forno, o il torello alla perugina. A Norcia si va per i salumi (da Norcia deriva il termine “norcino” che indica qualsiasi produttore e venditore di salumi): si passa dai cosiddetti cojoni di mulo, dalla tipica forma a sacchetto, alle salsicce di cinghiale, al Prosciutto di Norcia IGP, per finire con il Ciauscolo, salume spalmabile fatto con spalla, pancetta e grasso di maiale macinati finemente tre volte. Norcia è però anche la città del Tartufo nero, apprezzato in tutto il mondo insieme ai tartufi bianchi di Città di Castello e di Gubbio. Tra i formaggi, il Pecorino Umbro, fresco o stagionato e il formaggio di fossa sono i più famosi. I dolci sono nella quasi totalità dei casi da forno, a base di mandorle, spezie e canditi, come il Torcolo di San Costanzo, di Perugia, il panpepato, la ciaramicola (tipico dolce pasquale di Perugia), la rocciata di Assisi (roccia in dialetto locale significa tonda) e molti altri.

La Guida Vini di Quattrocalici