Descrizione e caratteristiche
I suoli calcarei sono caratterizzati da un’elevata presenza di carbonato di calcio (CaCO₃), che può derivare da rocce sedimentarie come calcari, dolomie o marne. Questi suoli hanno generalmente un colore chiaro, una tessitura variabile e una buona capacità drenante, con un pH alcalino (tipicamente tra 7,5 e 8,5). La loro porosità permette alle radici di esplorare in profondità alla ricerca di acqua e nutrienti, rendendoli particolarmente adatti alla viticoltura in climi con scarsa piovosità.
Dal punto di vista chimico, i suoli calcarei sono poveri di elementi come il ferro, il magnesio e il potassio, il che può indurre clorosi ferrica nelle viti se non si utilizzano pratiche agronomiche adeguate (portainnesti tolleranti o concimazioni specifiche). Tuttavia, questa carenza può portare a una maturazione più lenta e a un’elevata acidità delle uve, aspetto cruciale per la produzione di vini freschi e longevi.
Effetto sulla vite e sul vino
Le viti coltivate in suoli calcarei tendono a sviluppare radici profonde, che migliorano la resistenza alla siccità e consentono una maturazione più regolare delle uve. I vini ottenuti si distinguono per:
- Alta acidità naturale, che conferisce freschezza e longevità.
- Eleganza e finezza aromatica, con note minerali e sapide.
- Buona struttura e capacità di invecchiamento, soprattutto nei vini bianchi e nei rossi di medio corpo.
Zone viticole di riferimento
- Francia: Champagne (suoli di craie), Chablis, Bordeaux (Saint-Émilion).
- Italia: Toscana (Chianti Classico, Montalcino), Sicilia (alcune zone dell’Etna), Puglia (Gioia del Colle).
- Spagna: Rioja, Jerez (Albariza).
- Germania: Mosella (alcune zone).
Vini tipici
- Bianchi: Chardonnay (Chablis, Champagne), Riesling (Mosella).
- Rossi: Nebbiolo (Barolo, Barbaresco), Sangiovese (Chianti Classico), Tempranillo (Rioja).