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Il corso sul vino di Quattrocalici - Viticoltura

Malattie della vite – Avversità della vite

La vite è soggetta sia ad avversità di tipo atmosferico che a malattie indotte da parassiti

malattie della vite, avversità della vite

Malattie ed avversità che interessano la vite

Le Malattie della vite sono avversità di tipo parassitario, che possono essere indotte sia da parassiti vegetali che animali.

Le avversità non parassitarie si riferiscono invece ad eventi atmosferici o a errati interventi dell’uomo.

Malattie della vite o avversità parassitarie

Micosi

Per micosi si intendono le malattie della vite indotte dai cosiddetti funghi. I funghi sono organismi unicellulari o pluricellulari, privi di clorofilla. Dal punto di vista del metabolismo, i funghi possono essere saprofiti (ossia che vivono a spese della sostanza organica morta), parassiti (vivono a spese di un organismo vivente), o simbionti (che vivono a contatto con un organismo ospite in modo mutualistico). Le più importanti malattie fungine della vite sono la peronospora, l’oidio e la botrite, cui si aggiungono il mal dell’esca, l’escoriosi, i marciumi radicali e il black rot.

Parassiti animali

Le malattie della vite possono anche essere indotte dall’attività di insetti parassiti. I fitofagi sono organismi di tipo animale che si cibano di piante. Nel caso della Vitis vinifera abbiamo i fitofagi che causano un danno al frutto, ossia al grappolo (come le tignole della vite) e fitofagi che danneggiano parti diverse della pianta (es. foglie e radici). Tra i primi troviamo la tignola dell’uva (Eupoecilia =Clysia Ambibuella), tra i secondi la famigerata fillossera.

Virus, fitoplasmi e batteri
  • I virus sono entità infettive e patogene, costituite da una o più molecole di un solo tipo di acido nucleico (Rna o Dna), in grado di moltiplicarsi solo in cellule vive. Un esempio di avversità virale della vite è l’accartocciamento fogliare.
  • I fitoplasmi sono microrganismi unicellulari, privi di parete cellulare, che possiedono un genoma di dimensione inferiore rispetto ai batteri. Le principali fitoplasmosi della vite sono la flavescenza dorata e il legno nero.
  • I batteri sono organismi unicellulari, dotati di parete, che si moltiplicano per scissione binaria. I batteri non agiscono direttamente, ma penetrano nella pianta solo attraverso aperture naturali o ferite.

Sistemi di difesa e protezione dalle malattie della vite

Per proteggere la vite dalle malattie ed in particolare per garantire la produzione di uve sane, con giusto rapporto zuccheri-acidità e senza danni da avversità, esistono tipi di approccio diversi, tra i quali ricordiamo la lotta e la protezione integrata e la lotta biologica.

Lotta e protezione integrata in viticoltura

La lotta o protezione integrata consiste nell’utilizzare mezzi biologici, biotecnici, agronomici, fisici e chimici per controllare la  diffusione del patogeno o parassita in modo da evitare danni economici ma al tempo stesso rispettando l’ambiente in termini ecologici e tossicologici. In questo contesto, gli interventi con in mezzi chimici si effettuano solo dopo il superamento di soglie di intervento specifiche e individuando i prodotti più selettivi, meno tossici, persistenti e più sicuri sia per l’uomo che per l’ambiente. Inoltre, prima di utilizzare mezzi di controllo diretti come quelli dii sintesi, è necessario applicare quindi tutte le misure di controllo di tipo indiretto, quali ad esempio l’utilizzo di cloni e vitigni adatti all’ambiente di coltivazione, resistenti o quantomeno tolleranti ai principali patogeni o parassiti della zona; la gestione ottimale della vegetazione; l’inerbimento per aumentare la biodiversità all’interno del vigneto ed infine la protezione e aumento degli antagonisti naturali degli agenti patogeni o dei parassiti.

Lotta biologica in viticoltura

In agricoltura si definisce come lotta biologica l’impiego di entità biologiche o molecole derivate da organismi viventi per controllare la crescita di organismi patogeni o parassiti e contenerne l’attività nociva al di sotto della soglia economica di danno. La lotta biologica non azzera la popolazione dell’organismo nocivo cui è rivolta, ma permette di mantenerla entro livelli accettabili e tali da non costituire danno. Esiste infatti ormai un’ampia gamma di antagonisti naturali, rivolti ad insetti ai virus, funghi e batteri.

Avversità climatiche e ambientali in viticoltura

Pensiamo ad esempio al clima, alle carenze o eccessi nutrizionali o idrici, all’errato uso di fitofarmaci o agli inquinanti atmosferici.  La brina, il gelo e la grandine sono avversità di tipo meteorologico. Le carenze nutrizionali riguardano prevalentemente quei microelementi che non vengono regolarmente apportati con le concimazioni ordinarie. Sia un eccesso che un difetto di acqua può risultare particolarmente dannoso, mentre l’uso errato di diserbanti e antiparassitari può causare gravi danni sia alla produzione che alla pianta, fino alla morte della stessa.

Tra le avversità climatiche, ci sono ad esempio le gelate primaverili, la grandine, le piogge, il colpo di sole (apoplessia), l’inquinamento atmosferico provocato dall’uomo.

Le carenze di macro o microelementi nel suolo, o il loro eccesso, possono portare  ad alterazioni nella formazione dei germogli o loro necrosi, alterazione dell’apparato fogliare, a danni all’apparato radicale, al disseccamento dei rachidi, a fessurazioni negli acini, a carenze nella concentrazione degli acidi nella polpa o della succosità della stessa, etc.

Marcello Leder
Marcello Leder

Sommelier AIS, divulgatore nel campo del vino e dell'enogastronomia. Ha fondato nel 2011 il portale Quattrocalici, divenuto punto di riferimento per la cultura del vino in Italia, ed è autore della sua struttura e di tutti i suoi contenuti.

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