Il terreno e la vite
Non tutti i tipi di terreno e di suolo sono adatti alla coltivazione della vite, e tipi diversi di vite richiedono terreni con caratteristiche diverse. Il terreno è un fattore fondamentale in quanto riserva d’acqua e di sali minerali necessari alla vita della pianta. La vite non richiede terreni fertili, ma quelli più poveri. Lo stesso vitigno dà uve con caratteristiche diverse se coltivato in terreni dalle caratteristiche differenti. Le radici delle viti assorbono le sostanze nutrizionali che influenzano il carattere del vino dallo strato di terreno coltivabile posto al di sopra del suolo sottostante, le cui caratteristiche sono date dalla conformazione geologica della zona.
Le caratteristiche del terreno più importanti per la coltivazione della vite riguardano il drenaggio, che permette alla pianta di non rimanere troppo tempo a contatto con l’acqua e i sali minerali in esso contenuti. Pertanto per definire il terreno si fa riferimento a due caratteristiche principali: la tessitura e la composizione chimica.
Tessitura del terreno
La tessitura o granulometria consiste nella composizione percentuale di sabbia, limo e argilla. Questi componenti hanno particelle di diametro differente e le loro funzionalità a livello agronomico è diversa. Lo scheletro del terreno è composto dalle particelle più grossolane (diametro > 2 mm) e rappresenta il reticolo che viene riempito dalla terra fine, che costituisce la tessitura ed è la rimanente parte di terreno composto da particelle più piccole (diametro < 2mm). Dal punto di vista della tessitura i terreni si possono suddividere in:
- Sabbia: (0.02 a 2 mm) La sabbia svolge un’azione puramente meccanica, rendendo più poroso il terreno. La presenza della sabbia rende il terreno agricolo facilmente permeabile e lavorabile. C’è però da dire che una sua eccessiva presenza pone problemi di fertilità. La sabbia, infatti, non trattiene l’acqua e i sali minerali, elementi necessari per la nutrizione delle piante;
- Argilla: (<0.002 mm) L’argilla, con la tessitura più fine, assorbe l’acqua e la cede gradualmente alle radici. Trattiene anche le sostanze concimanti, preservandole dal dilavamento. L’argilla dà compattezza e plasticità al terreno, ma se è troppo abbondante, il terreno diviene eccessivamente compatto ed impermeabile all’acqua ed all’aria, con danno per le radici e ai microorganismi utili per la pianta. No tutti i tipi di argilla sono ugualmente utili per il terreno.;
- Limo: (0.002 a 0.02 mm) Il limo ha caratteristiche intermedie fra la sabbia e l’argilla. Suoli con molto limo sono di difficile gestione agronomica e pongono problemi di fertilità fisica e meccanica, oltre che biologica.
I terreni ideali dal punto di vista agronomico sono pertanto quelli che bilanciano le tre componenti, con un contenuto in argilla non superiore al 20-25%.
Composizione del terreno e viticoltura
I terreni ideali per la viticoltura contengono prevalentemente calcare, marne, scisti e argille.
Il calcare (carbonato di calcio) entra in modo determinante nella maggior dei terreni. Il calcare nel terreno proviene dalla decomposizione di organismi dotati di un guscio o scheletro calcareo, la cui mineralizzazione forma sedimenti che ricoprono aree anche di notevole estensione.
Le marne sono rocce sedimentare composta da una frazione argillosa e da una frazione carbonatica data generalmente da carbonato di calcio (calcite) oppure da carbonato doppio di magnesio e calcio (dolomite). I sedimenti marnosi sono diffusi in tutto il mondo, nella maggior parte dei domini marini e lacustri del passato geologico.
Gli scisti sono una rocce metamorfiche a grana medio-grossa, caratterizzate dalla tendenza a sfaldarsi facilmente in lastre sottili. Lo scisto è il risultato della trasformazione di argilla sottoposta ad alte pressioni e temperature nelle quali i cristalli di silice si ordinano in una direzione precisa creando delle falde dette piani di scistosità.
Le argille sono sedimenti estremamente fini costituiti principalmente da alluminosilicati detti minerali argillosi. La formazione delle argille avviene per dilavamento di rocce che contengono tali minerali argillosi, in seguito ad un lungo trasporto in ambienti lacustri, marini o lagunari del passato geologico.
Effetti sul vino della composizione del terreno
Terreni calcareo-marnosi
I terreni calcareo-marnosi sono terreni composti da calcare contenente una certa quantità di argilla, la marna essendo costituita da calcare ed argilla in pari quantità. Questi terreni donano al vino colori compatti e profondi, profumi intensi e variegati, buona struttura, ricchezza di alcol e bassa acidità, qualità fine e longevità.
Terreni calcareo-arenacei
I terreni calcareo-arenacei sono composti da calcare contenente sabbia in discreta percentuale. I vini provenienti da viti coltivate su questo tipo di terreni sono molto equilibrati nelle componenti alcoliche e fenoliche, hanno profumi fini ma non sempre sono predisposti a lunghissimi invecchiamenti.
Terreni calcareo-argillosi
I terreni calcareo-argillosi sono diffusi nella maggior parte delle nostre regioni e danno vini di grande qualità.
Terreni marnoso-ferruginosi
I terreni marnoso-ferruginosi, detti anche “terre rosse“, danno anch’essi vini di ottima qualità.
Terreni argillosi
I terreni con relativamente alto contenuto in argille sono più idonei alla coltivazione di uve a bacca nera. I vini tenderanno ad avere pigmentazioni molto intense, sensazioni olfattive complesse, ricchezza in alcol, morbidezza, longevità.
Terreni sabbiosi
La presenza di grande quantità di sabbia nel terreno favorisce il dilavamento delle sostanze disciolte nel terreno pertanto i vini tenderanno ad avere poco colore, struttura leggera, buona acidità, bassa longevità.