Il vitigno Ciliegiolo è un vitigno a bacca nera autoctono della Toscana e coltivato in numerose regioni dell’Italia centrale, dalla Liguria alle Marche, Abruzzo e Lazio, anche se la sua zona di coltivazione principale rimane la Toscana centrale e la Maremma in particolare, dove è arrivato forse importato dalla Spagna verso la fine dell’800. Il vitigno Ciliegiolo prende il nome dal colore e dal caratteristico aroma che richiama la ciliegia. Pur essendo in grado di dare ottimi vini e sostegno al Sangiovese, la sua coltivazione è in forte diminuzione (attualmente circa 2.000 ha). Il vitigno Ciliegiolo viene principalmente impiegato nel taglio, sia con il Sangiovese ma anche con vini poco alcolici ed asprigni. Il Ciliegiolo infatti fornisce a questi tagli alcolicità, sapori dolci di ciliegia e morbidezza, ma anche una discreta attitudine all’invecchiamento.
Quando viene invece vinificato in purezza il Ciliegiolo ha un bel colore rubino con brillanti venature viola, buona gradazione alcolica, profumi complessi e fini, palato strutturato e corpo pieno. I vini da Ciliegiolo sono in genere da bere giovani grazie alla loro bassa acidità che li rende morbidi al palato. Il vino da Ciliegiolo riesce anche tenere l’invecchiamento e i produttori riescono in questi casi ad ottenere vini con aromi ancora più intensi e complessi, dove le note fruttate di ciliegia si uniscono a quelle di prugne e frutti di bosco in confettura. Il Ciliegiolo è un vitigno molto duttile: se vinificato in bianco o con breve macerazione può dare anche freschi e profumati vini rosati e si presta bene anche all’appassimento. ll Ciliegiolo ha grappoli di grandi dimensioni, compatti e allungati in forma piramidale, sempre alati. Le bacche sono sempre di dimensioni grandi, sferiche, con una bella buccia pruinosa mediamente spessa e dal colore nero a riflessi violetti. Il Ciliegiolo dal punto di vista colturale preferisce potature di basso impatto, in quanto le gemme basali sono poco fertili e incidono sulle rese. Il Ciliegiolo ha buona vigoria e maturazione precoce. Per raggiungere rese buone e costanti, oltre alla potatura, deve essere piantato in terreni collinari, poco umidi e fertili, come quelli in Toscana, dove trova anche climi secchi e caldi.