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Il Vino nel Molise

Vitigni, Vino, Enogastronomia

il vino in molise

Il Molise è una piccola regione, con una superficie complessiva di 4.438 Km2, e questo si riflette anche sulla sua viticoltura e i suoi vini. E’ una regione soprattutto collinare (45%) e montuosa (55%) ed i vigneti si trovano anch’essi per la metà in collina e per la metà in zone montuose. La superficie vitata totale è di soli 6.400 ettari, soprattutto in provincia di Campobasso, per una produzione di circa 350.000 hl. Le vigne sono per il 58% poste in aree montuose e per il 42% collinari. Gli altopiani che si sviluppano tra gli Appennini abruzzesi e sanniti conferiscono alla regione un clima di tipo semi-continentale, con estati calde e inverni freddi e nevosi. Lungo la fascia costiera le temperature sono più miti, con modeste escursioni termiche e scarse precipitazioni. Le zone di riferimento per l’allevamento della vite sono due: la prima, più grande, si snoda lungo la valle del fiume Trigno (al confine con l’Abruzzo) e la valle del Biferno; la seconda si colloca invece all’interno attorno ad Isernia. la forma di allevamento tradizionale a Tendone sta scomparendo a favore delle più moderne Cordone speronato e Spalliera.

I Numeri del Vino del Molise

Superficie vitata del Molise

Superficie vitata del Molise: 5.500 ha di cui il 55% in montagna e il 45% in collina.

Produzione di vino del Molise

Produzione di vino in Molise: 319.000 hl di cui vini DOP 40% vini IGP 25%, vini rossi e rosati 74%, vini bianchi 26%.

Denominazioni per il vino nel Molise

Denominazioni di origine per il vino in Molise: 4 DOC, 2 IGT.

i numeri del vino in molise

La Viticoltura nel Molise

Il Molise, situato nel cuore del Sud Italia, tra l’Abruzzo, la Puglia, il Lazio e la Campania, presenta una viticoltura concentrata principalmente in due province: Campobasso e Isernia. Le zone vinicole di maggiore rilievo si trovano lungo le colline che costeggiano il litorale adriatico e le aree interne, dove l’altitudine e la vicinanza al mare creano un ambiente ideale per la coltivazione della vite. Il clima del Molise gioca un ruolo fondamentale nella viticoltura della regione. Caratterizzato da inverni freddi con precipitazioni nevose, specialmente nelle zone interne e montuose, e da estati calde ma ventilate grazie alla brezza marina, offre condizioni ottimali per la maturazione delle uve. Questa variazione termica tra giorno e notte favorisce lo sviluppo di aromi complessi nei vini, un tratto distintivo dei prodotti vinicoli molisani. I terreni su cui si estendono i vigneti molisani sono prevalentemente argillosi e calcarei, con zone in cui la presenza di sabbia e ghiaia garantisce un buon drenaggio. Questa diversità di terreni consente di coltivare una varietà di vitigni, sia autoctoni che internazionali, e di produrre vini con caratteristiche uniche.

La Storia della Viticoltura del Molise

La storia della viticoltura in Molise si snoda attraverso secoli di tradizioni, evoluzioni e riscoperte, raccontando di un legame indissolubile tra la terra molisana e la coltura della vite, che affonda le radici già in epoca preromana. Già prima dell’arrivo dei Romani, infatti, le popolazioni italiche residenti in quello che oggi conosciamo come Molise, tra cui i Sanniti, praticavano la viticoltura. Questi antichi popoli coltivavano la vite e producevano vino, sfruttando le favorevoli condizioni climatiche e la fertilità dei terreni. Con l’espansione dell’Impero Romano, la viticoltura molisana conobbe un’ulteriore espansione e perfezionamento, grazie anche all’introduzione di tecniche avanzate di coltivazione e produzione del vino.

Durante il Medioevo, la viticoltura nel Molise, come nel resto d’Italia, passò principalmente sotto il controllo dei monasteri e delle chiese. Queste istituzioni ecclesiastiche non solo mantennero viva la tradizione della viticoltura, ma contribuirono anche a migliorare le tecniche di coltivazione e vinificazione. In questo periodo, il vino non era solo una componente essenziale della dieta quotidiana, ma anche un prodotto prezioso per il commercio.

Nell’età moderna, la viticoltura molisana continuò a svilupparsi, sebbene con alti e bassi dovuti a vari fattori storico-economici, tra cui l’unificazione italiana e le due guerre mondiali. Nonostante queste sfide, la passione e la dedizione dei viticoltori molisani permisero di preservare e tramandare le tradizioni vinicole locali. Il XX secolo segnò un momento di svolta per la viticoltura in Molise, con un progressivo rinnovamento tecnologico e metodologico che portò alla produzione di vini di qualità superiore. Fu in questo periodo che si iniziarono a valorizzare i vitigni autoctoni, come il Tintilia, che oggi rappresenta un simbolo della viticoltura regionale. Gli ultimi decenni hanno assistito a un vero e proprio rinascimento della viticoltura molisana. L’introduzione di Denominazioni di Origine Controllata (DOC) e l’adozione di standard di produzione più elevati hanno portato i vini molisani all’attenzione di un pubblico più ampio, nazionale e internazionale. L’impegno nella ricerca di un equilibrio tra innovazione e tradizione ha permesso ai produttori molisani di offrire vini che esprimono l’unicità del terroir regionale.

Il vino in Molise
Vigneti presso Termoli, in Molise

I Vitigni del Molise

I vitigni coltivati in Molise risentono molto dell’influenza delle regioni limitrofe, quali Campania, Puglia, ma soprattutto l’Abruzzo, di cui il territorio del Molise faceva parte fino al 1963. In Molise i vitigni più importanti sono a bacca nera, tra i quali ricordiamo l’autoctono Tintilia con i vini della denominazione Tintilia del Molise DOC. Gli altri vitigni coltivati sono invece quelli caratteristici dei territori confinanti. Il Montepulciano e l’Aglianico sono i più importanti a bacca nera, mentre la Falanghina, il Trebbiano (sia Toscano che Abruzzese), il Greco, il Bombino bianco e la Malvasia bianca. Il Sangiovese viene utilizzato in purezza o in uvaggio con il Montepulciano per la produzione del vino Pentro DOC Rosso. Tra i vitigni internazionali, Chardonnay, Cabernet sauvignon, Merlot e Syrah.

Le Denominazioni di Origine del Molise

Nel Molise vi sono 4 Denominazioni di Origine DOC e 2 IGT. La Biferno DOC, con le tipologie rosso (anche Superiore e Riserva), rosato e bianco, basate sui vitigni Montepulciano (70–80%) e Aglianico (15–20%) per il rosso e il rosato, mentre il bianco viene prodotto con uvaggi a base di Trebbiano toscano (60–70%) e la Pentro o Pentro d’Isernia DOC, con le tipologie rosso, rosato e bianco, uvaggio di Montepulciano e Sangiovese le prime due e Trebbiano toscano (60–70%) e Bombino bianco la terza. Entrambe furono istituite nel 1983. Seguirono poi nel 1998 la Molise o del Molise DOC, che insiste su gran parte del territorio molisano, con un grande numero di tipologie e di vitigni utilizzabili. 5 le tipologie ammesse dal disciplinare: rosso (anche Riserva), spumante, passito, novello e frizzante. Le versioni Rosso e Riserva devono essere prodotte con l’85% minimo di Montepulciano. La Riserva può essere qualificata come tale dopo un invecchiamento minimo di due anni, di cui sei mesi in botti di legno. Altri vitigni ammessi sono l’Aglianico, il Cabernet sauvignon e il Sangiovese per i rossi; la Falanghina, lo Chardonnay, il Greco, il Moscato bianco, il Pinot bianco, il Sauvignon e il Trebbiano per i bianchi. Il novello si può produrre con il Montepulciano in purezza. Il frizzante, può essere prodotto con Chardonnay, Pinot bianco e Moscato con minimo l’85% per ogni vitigno. Lo spumante con Chardonnay o Pinot bianco o Moscato, tutti con minimo 85%. La denominazione Tintilia del Molise DOC fu istituita nel 2011. La sua zona di produzione abbraccia molti comuni del Basso Molise, della Valle del Biferno, della zona del Fortore e del Trigno, del Molise Centrale, dell’Alto Molise e della Valle del Volturno. Le tipologie ammesse dal disciplinare sono il rosso, il rosato e il rosso riserva, tutte a base di uve Tintilia per almeno il 95%. La riserva deve subire un invecchiamento minimo di due anni. La denominazione Osco o Terra degli Osci IGT e Rotae IGT, sono del 1995. In regione vi sono anche due DOP, una per l’Olio Extravergine del Molise DOP e l’altra, l’onnipresente Salamini Italiani alla Cacciatora DOP.

Le Zone Vinicole del Molise

Il Molise, dal punto di vista vitivinicolo, si può suddividere in due zone distinte. Da una parte la zona pedemontana e costiera, rappresentata in provincia di Campobasso dalla DOC Biferno, l’altra, più interna e montana, in provincia di Isernia, dalla DOC Pentro d’Isernia. La più recente (2011) denominazione Tintilia del Molise DOC, comprende entrambi questi territori.

Nella DOC Biferno, l’uva principale per i vini bianchi è il Trebbiano Toscano, mentre i rossi e i rosati sono dominati dal Montepulciano, accompagnato dall’Aglianico, che può rappresentare dal 10 al 20% delle miscele.

Il disciplinare della Pentro di Isernia DOC prevede quattro tipologie di vino, il Bianco, Rosato e Rosso, più il Rosso Riserva. I rossi e i rosati devono contenere il 75-80% di Montepulciano, più il 20-25% di Tintilia. I vini bianchi sono basati per almeno l’80% sul vitigno Falanghina.

La denominazione Tintilia del Molise DOC, creata nel 2011, comprende invece solo vini ottenuti dal vitigno autoctono Tintilia, vinificato in purezza.

La Cucina tradizionale del Molise

La Cucina del Molise è molto semplice, con ricette composte da pochi e semplici ingredienti del territorio. Le carni più utilizzate sono la pecora e l’agnello, ma anche il maiale, spesso trasformato in salumi. Anche i piatti di pesce, sulla fascia costiera, sono basati su pesci pescati in loco (soprattutto pesce azzurro).
Tra gli antipasti, troviamo soprattutto insaccati, come ad esempio la Sopressata, le Salsiccie al finocchio o al pepe nero e il Saggicciotto, caratteristico salame molisano. I primi piatti sono soprattutto a base di pasta, come maccheroni alla chitarra e fusilli, con sughi a base di carne o alla Molisana, con pomodoro, pancetta, olive e pecorino. Tra le zuppe, le Sagne (formato tipico di pasta) con i fagioli, la Zuppa di ortiche e i Ditalini in brodo alla Termolese, con pesce e pomodoro. Venendo ai secondi, caratteristici i piatti basati sulle frattaglie di agnello. Agnello e capretto sono spesso cucinati alla brace. Il Coniglio alla Molisana è cotto su spiedini, avvolto in fette di prosciutto crudo. Nelle zone montane, vari tipi di polenta vengono serviti con carne o verdure. Fra le verdure coltivate in Molise, vari tipi di broccoli e di cime di rapa, oltre a sedano e i peperoni, utilizzati per le Affunniatelle, spadellati con uova, salsiccia, cipolla e pomodoro. La mollica fritta (spesso associata ad erbe aromatiche) viene utilizzata come condimento per la pasta o le verdure. Per finire, i dolci sono per lo più rustici, spesso arricchiti di mandorle e diffusa è la tradizione di torroni e croccanti.

La Guida Vini di Quattrocalici