Il Verdicchio è un vitigno a bacca bianca presente soprattutto nelle Marche, sulle colline tra Jesi e Matelica, fin dalll’VIII secolo. Il suo nome, come avviene anche in molti altri casi analoghi (Verdeca, Verduzzo) deriva dal colore delle sue bacche. Recenti studi sul DNA hanno confermato la sua identità col Trebbiano di Soave e il Trebbiano di Lugana, cosa che ha aperto l’ipotesi che il Verdicchio sia stato introdotto nelle Marche da viticoltori veronesi attorno al 1400. Il Registro nazionale varietà di vite stabilisce l’identità di questi due Trebbiani, ma li classifica autonomamente rispetto al Verdicchio, che in effetti se ne differenzia abbastanza, soprattutto dal punto di vista olfattivo. Anche il Trebbiano verde, diffuso nel Lazio, sembra coincidere col Verdicchio, non avendo tra le altre cose, una menzione autonoma nel Registro nazionale varietà di vite. Comunque il Verdicchio laziale è caratterizzato da maggiore produttività e minore qualità rispetto al suo antesignano marchigiano.
Le principali zone di coltivazione del Verdicchio sono quella dei Castelli di Jesi, in provincia di Ancona, e quella di Matelica in provincia di Macerata. La produzione si concentra per quasi il 90% nelle colline intorno a Jesi, insistendo solo in parte sulla piccola area in provincia di Macerata. Si contano oltre 1.000 aziende su 2.500 ettari vitati, con una produzione potenziale di 385.000 quintali di uva. Queste zone corrispondono a due distinte aree di produzione delle due tipologie del vino, che fano riferimento a denominazioni diverse e che si differenziano per alcune caratteristiche. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi, ha corpo maggiore rispetto al Verdicchio di Matelica, che però presenta in genere un maggiore impatto olfattivo. Oggi il Verdiccchio si è diffuso anche in altre zone della regione, nonché nelle vicine Umbria e Abruzzo, ma il vitigno tende a perdere il suo nerbo (e addirittura a far emergere alcune caratteristiche negative) quando coltivato fuori dal terroir di origine. Il Verdicchio si adatta sia alla vinificazione in acciaio che in legno ed ha potenziale per produrre vini di grande longevità, merito anche della grande struttura, acidità e dell’ elevato tenore alcolico. Di fatto però la maggior parte delle cantine è più orientata alla produzione di vini immediatamente godibili. Le uve del Verdicchio sono sempre caratterizzate da una sfumatura verdolina, anche a piena maturazione, alla quale si deve il nome del vitigno. Alla vista spesso anche il vino che se ne ottiene presenta lo stesso particolare cromatismo. Dal Verdicchio si ottengono vini freschissimi, dal profilo aromatico estremamente complesso, e caratterizzati da un inconfondibile finale ammandorlato e sapido. Il Verdicchio è un vitigno piuttosto eclettico, solitamente è vinificato in purezza ma può essere apprezzato, senza perdere le sue principali caratteristiche, anche nella versione spumante, metodo classico o charmat, passita o vendemmie tardive.