L’ATLANTE DELLE DENOMINAZIONI DI ORIGINE di Quattrocalici
La denominazione di origine Chianti DOCG comprende le tipologie Chianti, Chianti superiore e Chianti riserva, con riferimento anche alle sottozone: Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Colli Senesi, Chianti Colline Pisane, Chianti Montalbano, Chianti Montespertoli e Chianti Rufina. I vini sono prodotti a partire da uve del vitigno Sangiovese (min.70%). Le uve dei vitigni Cabernet sauvignon e Cabernet franc non potranno superare assieme il limite del 15%, mentre le eventuali uve di vitigni a bacca bianca (soprattutto Malvasia bianca lunga) non potranno superare il limite del 10%.
La base ampelografica del Chianti è del 1870 e si deve al barone Bettino Ricasoli. Secondo la sua teoria, il vino riceve dal Sangiovese la dose principale del suo profumo e una certa vigoria di sensazione; dal Canaiolo l’amabilità che tempra la durezza del primo senza togliergli nulla del suo profumo, per esserne pur esso dotato; la Malvasia tende a diluire il prodotto delle prime due uve, ne accresce il sapore e lo rende più leggero e più pronto all’uso quotidiano.
L’area di produzione ricade nella parte centrale della regione Toscana, ed interessa parzialmente i territori collinari, a ridosso della catena degli Appennini, delle provincie di Arezzo, Firenze, Pistoia, Pisa, Prato e Siena.
Tutti i vini della denominazione Chianti DOCG presentano un giusto grado di acidità, il loro colore è rubino vivace che tende al granato con l’invecchiamento. Al naso si presentano intensi, talvolta con profumo di mammola e con un più pronunciato carattere di finezza nella fase dell’invecchiamento. Al palato sono armonici, leggermente tannici e col tempo tendono al morbido vellutato. I vini sottoposti alla pratica del “governo all’uso Toscano” presentano vivezza e rotondità.
Questa tecnica particolare consiste nell’aggiungere al vino mosti fermentati ottenuti utilizzando uve del vitigno Colorino, preventivamente appassite su stuoie di canne (cannicci). La pratica del “governo”, conferisce al vino un più elevato tenore di glicerina e ne risulta una maggiore rotondità di “beva”, che lo rende adatto ad accompagnarsi ai piatti tipici toscani, quali salumi, arrosti, carne alla griglia, etc.
Chianti DOCG
Creata nel | 1996 |
Prima approvazione | Approvata DOC con D.P.R. 09.08.1967, G.U. 217 del 30.08.1967 |
Approvata come DOCG | Approvata DOCG con D.P.R. 02.07.1984, G.U. 290 del 20.10.1984 |
Ultimi aggiornamenti | Ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale n. 41283 del 24.05.2017 e con le modifiche apportate in conseguenza delle osservazioni della Commissione UE di cui alla nota ARES n. 6516031 -18/12/2018 |
Regione | Toscana |
Province | Arezzo, Firenze, Siena, Pisa, Pistoia, Prato |
Tipo di denominazione | DOCG |
Zona di produzione | Vari comuni in provincia di Arezzo |
Merceologia | Vino |
Sottozone | Chianti DOCG sottozona Colli Aretini, Chianti DOCG sottozona Colli Fiorentini, Chianti DOCG sottozona Colli Senesi, Chianti DOCG sottozona Colline Pisane, Chianti DOCG sottozona Montalbano, Chianti DOCG sottozona Montespertoli, Chianti DOCG sottozona Rufina |