I numeri relativi alla viticoltura in Turchia sono impressionanti. Con oltre 8000 kmq coltivati ​​a vite, la Turchia è il quarto produttore mondiale di uva da vino. Tuttavia, per ragioni religiose e politiche, solo il 2,5% dell’uva prodotta viene usato per la produzione di vino. L’Anatolia e il Caucaso sono la culla della viticoltura, qui è originata la vitis vinifera, più di 6000 anni fa, poi si è diffusa in tutto il mondo. Sembra che in Turchia vi siano tra le 600 e le 1200 varietà di vite autoctone, anche se meno di 60 di queste vengono coltivate commercialmente.

La Storia del vino in Turchia

Durante i sette secoli del dominio ottomano, l’unico uso possibile per l’uva era quello da tavola, per cui ancor oggi le uve da vino più coltivate in Turchia sono quelle che si prestano al doppio utilizzo. Nonostante da millenni la vite sia legata al territorio dell’odierna Turchia, il vino ha una storia molto recente. Fu il fondatore della Repubblica Turca, Mustafa Kemal Ataturk, a consentire la produzione del vino, nel 1925. Ancor oggi, sia la produzione che il consumo di vino nel paese sono sottoposte a rigide limitazioni.

Il Clima e la geografia del vino in Turchia

La Turchia si colloca tra i deserti dell’Arabia (Siria, Iraq e Iran) e i mari Mediterraneo, Nero e Caspio. Il territorio è prevalentemente montuoso, con poche zone pianeggianti lungo le costa mediterranee, e le alture diventano sempre più aspre muovendosi verso est, fino a raggiungere i 5.180 m del Monte Ararat, ai confini con l’Armenia. Le regioni mediterranee hanno un clima temperato, con estati calde e secche e inverni più miti e umidi, mentre quelle vicine al Mar Nero hanno estati umide e inverni più freddi. Le zone interne hanno invece un clima decisamente più continentale, con inverni lunghi e rigidi. Gran parte delle potenzialità del paese per la viticoltura sono tuttora inesplorate.

I vitigni e la produzione di vino in Turchia

Per la produzione di vino in Turchia vengono utilizzate sia uve autoctone tradizionali che varietà internazionali. Tra quella a bacca nera, gli autoctoni Öküzgözü e Boğazkere si affiancano a Pinot Nero, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, mentre tra gli autoctoni a bacca bianca, Emir, Sultaniye e Narince agli internazionali Chardonnay, Sauvignon Blanc e Semillon. Con il Boğazkere si produce il Buzbağ, un vino rosso aromatizzato dell’Anatolia, che a volte viene prodotto come un Ice Wine, con l’uva lasciata appesa alla vite fino al primo gelo e poi pigiata mentre è ancora congelata. Storicamente, l’area in cui viene prodotto Buzbağ è quella considerata come la culla storica del del vino, ai piedi del Monte Ararat.

Le zone del vino in Turchia

La regione dell’Egeo, a ovest, produce oltre il 55% del vino della Turchia, da vitigni autoctoni e internazionali. L’area di Marmara, a cavallo dello stretto del Bosforo e dei Dardanelli, è la seconda per importanza, con circa il 14% della produzione di vino della Turchia. Qui il clima è prevalentemente mediterraneo, simile a quello del nord della Grecia o della Bulgaria. La terza zona per importanza, anch’essa con il 14% del vino prodotto, è quella dell’Anatolia medio-orientale, tra i fiumi Tigri ed Eufrate, dove si ritiene fossero piantati i vigneti di Noé, citati nel IX capitolo della Genesi. Segue poi l’Anatolia Centro-Sud, con il 12%. L’Anatolia del Centro nord, nonostante la sua estensione, dà solo circa il 3% della produzione di vino, a causa della morfologia del terreno, con i vigneti posti fino a 1.200 m slm e i conseguenti forti rischi di gelate. Infine, la piccola regione chiamata Mediterraneo, vicino alla città di Antalya, con solo lo 0,3%.