L’Inghilterra e il vino
L’Inghilterra, o meglio il Regno Unito, è da sempre un grande mercato di sbocco per il vino, ma la produzione di vino locale è resa difficile a causa del clima freddo e piovoso. Recentemente, le estati più calde e la disponibilità di vitigni adatti alle condizioni ambientali hanno reso più interessante investire nei vigneti.
La Storia del Vino in Inghilterra
I romani introdussero per primi la produzione del vino in Inghilterra, che all’epoca aveva un clima relativamente caldo, e la vinificazione continuò almeno fino al tempo dei Normanni, con uso del vino soprattutto nelle funzioni religiose cristiane. Fin dal medioevo, il mercato inglese fu il principale cliente per i vini chiaretti di Bordeaux, ma anche per i vini liquorosi dolci, come lo sherry, il porto e il vino di Madeira, provenienti dalla Spagna e dal Portogallo e che, a differenza del vino normale, non si alteravano con il trasporto via mare. La scarsa viticoltura locale ebbe un tracollo con la fillossera e con l’inizio della prima guerra mondiale, perché vennero privilegiate le colture seminative per soddisfare il fabbisogno alimentare della popolazione e dell’esercito. La viticoltura è stata ripresa negli anni ’70 in poi, forse aiutata dall’aumento della temperatura locale a causa del riscaldamento globale, con risultati alterni, fino all’affermazione sui mercati, negli anni 2000, degli spumanti prodotti in Inghilterra.
I Vitigni coltivati in Inghilterra
Nei circa 1.500 ettari di vigneti presenti in Inghilterra, prevalgono varietà a maturazione precoce, come il Seyval blanc, oltre al Reichensteiner, Müller-Thurgau e Bacchus. Altre varietà coltivate di uve bianche includono Chardonnay, Madeleine Angevine, Schönburger, Huxelrebe e Ortega. Le varietà rosse, meno comuni, includono Dornfelder, Pinot Meunier, Pinot nero e pochi altri.
Il Clima e le Zone del Vino in Inghilterra
In Inghilterra, la mancanza di sole, le basse temperature basse e l’elevata piovosità, inibiscono la maturazione delle uve, dando in genere livelli di acidità elevati e basse rese. Il clima del sud dell’Inghilterra è però temperato dalla Corrente del Golfo, ed inoltre essa è considerata una delle regioni in cui la viticoltura trarrà vantaggio dal riscaldamento globale. La maggior parte del vino proviene dai vigneti dell’Inghilterra meridionale e del Galles, da contee come l’Essex, il Sussex e il Kent. Le condizioni attuali sono ideali per la produzione di uve destinate alla spumantizzazione, soprattutto Chardonnay e Pinot nero. Il vino inglese (English Wine) è registrato come DOP, mentre il vino regionale inglese (English Regional Wine) come IGP. Il Vino del Sussex è anch’esso registrato come DOP, e deve essere composto principalmente da Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Meunier, e vinificato sia come vini fermo che frizzante. Il Vino del Galles (Welsh Wine) è una DOP, mentre il Vino Regionale Gallese (Welsh Regional Wine) una IGP. Si è tentato anche di produrre vino in Scozia, ma dopo quattro stagioni umide molto difficili, la viticoltura è stata abbandonata nel 2018. Esiste poi anche un termine generico “Vino britannico” (British Wine), che è usato per descrivere una bevanda prodotta in Gran Bretagna dalla fermentazione di succo d’uva (o di qualsiasi altro frutto) o concentrato, proveniente da qualsiasi parte del mondo. Non può essere utilizzato per il vino in senso legale, che deve essere prodotto da uve appena pigiate.