L’Andalusia, la più meridionale delle regioni della Spagna continentale, è la patria dello Sherry, il vino fortificato prodotto nella denominazione Jerez DO.
La storia della viticoltura in Andalusia
La sua posizione strategica alle porte del Mediterraneo e la sua vicinanza all’Africa hanno reso nel tempo l’Andalusia un luogo di transito e conquista per popolazioni come i Fenici, Cartaginesi, Greci, Romani, Vandali, Bizantini e Arabi. Il nome Andalucía deriva dall’arabo Al-Andalus, che pare derivare da Vandalusia, o “terra dei vandali”. L’Andalusia vanta una lunga storia di vinificazione, che risale all’VIII secolo a.C., quando i fenici piantarono i primi vigneti nell’area di Cadice. La tradizione vinicola, proseguita poi in epoca Romana, è miracolosamente sopravvissuta anche durante i secoli della dominazione moresca. Il Corano disapprova il consumo di alcool, ma i Mori facevano ugualmente il vino e lo consumavano come un “medicinale”. Dal XV secolo in poi, conclusa la Reconquista da parte degli eserciti Cristiani, i vini andalusi iniziarono ad essere esportati in altre parti d’Europa, in particolare in Inghilterra, dove c’era una grande predilezione per lo Sherry e i vini dolci di Malaga. Nel XIX secolo i vigneti furono colpiti prima dall’oidio, seguito alla fine del secolo dalla fillossera. La maggior parte dei vigneti sono stati poi reimpiantati su portainnesti americani resistenti al parassita, ma alcune antiche varietà sono scomparse per sempre.
Vini e zone vinicole in Andalusia
L’Andalusia può essere suddivisa in tre fasce climatiche. La costa occidentale Atlantica è la più fresca e comprende le aree di produzione dello Sherry di Jerez e Sanlucar de Barrameda. Il clima mediterraneo prevale al sud, intorno a Malaga e alle Sierras de Malaga, mentre nella zona di Montilla-Moriles è più caldo e secco. L’Andalusia ospita cinque DO.
Jerez
Jerez è la DO più famosa, con il suo vino fortificato nelle tipologie Fino, Amontillado, Oloroso, Palo cortado e Pedro-Ximenes, oltre ai vini della sottozona Manzanilla. Le zone più a sud sono le più adatte alla produzione dei vini dolci caratteristici dell’Andalusia, ottenuti da uve Pedro Ximenez e Moscatel, mentre le temperature più basse della costa sud-occidentale sono essenziali per preservare l’acidità delle uve Palomino usate per gli stili Fino e Manzanilla.
Malaga e Sierras de Malaga
Malaga e Sierras de Malaga, nella stessa area geografica, sono due DO separate, che producono rispettivamente vini dolci e vini da tavola secchi.
Condado de Huelva
Condado de Huelva si trova sulla costa a nord-ovest di Jerez. Anche qui un tempo si producevano vini liquorosi, spesso basati sulla varietà locale Zalema.
Montilla-Moriles
Montilla-Moriles è infine la DO più settentrionale dell’Andalusia, specializzata in vini da dessert non fortificati a base di Moscatel.
I vitigni coltivati in Andalusia
I più importanti vitigni dell’Andalusia, sono quindi il Moscatel (Muscato bianco), il Palomino, e il Pedro Ximenez. L’Airén viene coltivato nelle zone più settentrionali e viene utilizzato principalmente nel brandy, oppure, miscelato con altri vitigni, per dare vini secchi. Varietà internazionali come il Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot sono coltivati anche nelle parti più calde della regione e stanno diventando sempre più popolari tra i produttori locali.