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Il corso sul vino di Quattrocalici - Il Vino nel mondo

Cina

La Cina è il terzo paese al mondo per superficie vitata, dopo la Spagna e la Francia. La Vinificazione però, ha una storia relativamente recente.

Il Vino in Cina

Il Vino in Cina

La Cina è il terzo paese al mondo per superficie vitata, dopo la Spagna e la Francia. Nel 2020 essa era di 730.000 ettari, dei quali però oltre il 90% dei quali destinato alla produzione di vino da tavola. Il consumo interno di vino è cresciuto notevolmente dopo le riforme economiche degli anni ’80, e la Cina è oggi annoverata tra i primi dieci mercati mondiali per il vino.

La Storia della Viticoltura in Cina

La vite è conosciuta in Cina sin dal 7.000 a.C., e le prime vinificazioni risalgono a più di 1500 anni or sono. Fu però solo alla fine del XIX secolo, con l’introduzione della Vitis vinifera dall’Europa, che furono avviate le prime cantine commerciali. Dopo la nascita della Repubblica popolare cinese nel 1949, il governo ha avviato importanti programmi di sviluppo dell’agricoltura, includendo anche la viticoltura e l’enologia. Nella tradizione cinese, le bevande fermentate da cereali e diversi tipi di frutta erano spesso mescolate tra loro, dando prodotti non apprezzabili al di fuori del proprio contesto locale. All’inizio del XXI secolo, la superficie vitata arrivava già a superare il mezzo milione di ettari, includendo anche i più recenti vigneti di varietà internazionali quali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot. Da allora la Cina ha investito moltissimo nella cultura e nel turismo del vino, supportata in questo da importanti aziende europee, soprattutto francesi. I vini francesi sono stati i primi ad arrivare in Cina, così come francesi furono le prime aziende ad investire sulla vitivinicoltura locale. I vini così prodotti non furono però economicamente accessibili alla popolazione locale che solo dopo il boom economico dei primi anni 2000. Nonostante l’antica tradizione locale nella fermentazione di succhi di frutta e nella distillazione, la Cina è stato uno degli ultimi paesi a partecipare alla globalizzazione del vino degli ultimi decenni. I suoi vini hanno inizialmente suscitato perplessità, come però era anche avvenuto con altri astri nascenti della viticoltura mondiale, come Australia e Cile.

Le Zone Produttive per il Vino in Cina

Le più importanti regioni vinicole includono Pechino, Yantai, Hebei, Sichuan, Jilin, Shanxi e Ningxia. La più grande è Yantai-Penglai, con oltre 140 cantine, e il 40% del vino prodotto in Cina. Uno dei vitigni più piantati è il Cabernet Gernischt, arrivato qui nel XIX secolo, proveniente dalla regione di Bordeaux. Misteriosa è l’origine del suo nome, dal suono germanico, che sembra una storpiatura di “gemischt” (mescolato), forse perché incrocio di diverse varietà di Cabernet e Carmenère. A Xinjiang, nel nord-ovest, il clima è molto secco e la vicinanza alle montagne determina escursioni termiche drammatiche. Le uve presentano quindi zuccheri elevati e basse acidità, e per questo la viticoltura è focalizzata sui vini dolci. A sud, al confine con il Tibet, l’altopiano dello Yunnan, ha invece un clima caldo e umido, compensato dall’altitudine, fino a 2500 metri, dei suoi vigneti. Più all’interno, le regioni di Ningxia e Shanxi sono diventate sinonimi di vino di alta qualità. A Ningxia vi sono elevate escursioni termiche diurne, ottimo irraggiamento solare e scarse precipitazioni. A Dongbei, nel nord-est, al confine con la Corea, le elevate altitudini e le basse temperature hanno portato a sperimentazioni nel campo degli Ice Wines.

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Marcello Leder

Sommelier AIS, divulgatore nel campo del vino e dell'enogastronomia. Ha fondato nel 2011 il portale Quattrocalici, divenuto punto di riferimento per la cultura del vino in Italia, ed è autore della sua struttura e di tutti i suoi contenuti.

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