Washington e Oregon sono gli stati americani del nord ovest con la più alta vocazione alla vitivinicoltura. L’Oregon rappresenta però solo l’1% della produzione totale di vino negli USA, mentre lo stato di Washington conta per il 4%.
Washington
Con i suoi 18.000 ettari vitati, soprattutto a Merlot e Cabernet Sauvignon, lo stato di Washington si sta progressivamente imponendo sul panorama vinicolo americano. Oltre ai vini ottenuti da Taglio Bordolese, lo Syrah è il vino più famoso nello stato di Washington, seguito dal Riesling (Renano) e dal Sauvignon blanc. Le aree di produzione più importanti si trovano nella Columbia Valley, che racchiude otto AVA, tra cui le più importanti sono Yakima Valley e Walla Walla, condivisa con il confinante stato dell’Oregon.
Oregon
L’Oregon conta su una superficie vitata di circa 10.000 ettari. I vitigni più coltivati sono il Pinot nero (oltre il 50% della superficie vitata dello stato), il Pinot grigio (30%) e lo Chardonnay (3%), seguito da Riesling, Syrah e altri, tra cui il Merlot e il Cabernet Sauvignon. Il Pinot nero è quindi il protagonista indiscusso nel panorama enologico dell’Oregon, soprattutto nella AVA di Willamette, grazie alle condizioni climatiche che qui sono più fresche rispetto alle altre zone dello stato. Altre zone interessanti sono la Umpqua Valley, a sud di Willamette, la Rouge Valley, al confine con la California e la Columbia Valley e Walla Walla, condivise con lo stato di Washington. L’Oregon si differenzia dagli altri stati anche per le norme di etichettatura dei suoi vini. I vini monovarietali devono qui infatti contenere almeno il 90% della specie indicata anziché il 75%, ad eccezione del Cabernet Sauvignon che mantiene il 75%. Inoltre se il vino in etichetta porta l’indicazione di provenienza da una determinata area, esso dovrà essere interamente prodotto con uve provenienti dall’area indicata.