Il vino e le leggi del comparto agroalimentare
Il Vino e i Prodotti Agroalimentari sono da sempre soggetti a tutta una serie di leggi, norme e regolamenti il cui fine ultimo è tutelare il consumatore ed informarlo sulla qualità dei prodotti immessi sul mercato. Il Legislatore si pone anche l’obiettivo di tutelare l’originalità e la specificità dei prodotti, la loro qualità e di favorirne la diffusione nazionale ed internazionale. Le Denominazioni di origine sono lo strumento principale utilizzato per la tutela dei prodotti agroalimentari nazionali. L’aspetto legislativo delle denominazioni di origine si concretizza nei Disciplinari, che definiscono la provenienza geografica e stabiliscono le caratteristiche che il prodotto agroalimentare deve possedere per rientrare nei parametri di una determinata denominazione.
La legislazione sul vino: cenni storici
Il Vino è stato il prodotto agroalimentare che per primo ha conosciuto una distribuzione internazionale organizzata, ed in seguito a ciò è stato anche il primo ad essere soggetto a contraffazioni e violazioni, a volte anche criminali (vedi lo Scandalo del matanolo del 1986). Pertanto è normale che il vino sia stata la prima merceologia a venire assoggettata ad una serie di norme e tutele dapprima in campo nazionale ed in seguito a livello europeo.
La legislazione Italiana sul vino
La legislazione Italiana moderna sul vino nasce nel 1963, quando venne emesso il D.P.R. 930 del 12/07/1963, che stabiliva le Norme per la tutela delle denominazioni di origine dei mosti e dei vini e riordinava il complesso di leggi e regolamenti precedenti che datavano dall’inizio del 1900 fino agli anni ’30. Questo decreto vede l’introduzione delle Denominazioni di Origine controllata (DOC) e delle Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (DOCG). Circa 30 anni dopo, con la Legge Nr.164 del 10 Febbraio 1992, avveniva il primo adeguamento della normativa Italiana alle leggi Europee sulla materia, introducendo la Indicazione Geografica Tipica (IGT) e disciplinando tutta una serie di attività correlate, quali l’etichettatura e l’imbottigliamento dei vini.
La legislazione Europea sul vino
I due Regolamenti sui quali fa perno la legislazione Europea su vino sono il Regolamento 822/87 “Organizzazione Comunitaria del Mercato Vitivinicolo“, da quel momento in poi nota come “OCM Vino” ed il Regolamento 823/87 recante la stessa data, “Disposizioni particolari per i Vini di Qualità prodotti in Regioni Determinate (V.Q.P.R.D.)“. Queste regole e quelle che da allora in poi si sono susseguite sono state poi recepite dalla legislazione nazionale dando vita al complesso normativo oggi in vigore. Il Regolamento Nr. 479 del 29 aprile 2008 estende al vino le sigle DOP (Denominazione Geografica Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta), già utilizzate per tutti i prodotti agricoli e agroalimentari sottoposti a tutela comunitaria. Sotto le DOP ricadono le DOC e le DOCG e sotto le IGP, le IGT. Le “vecchie” denominazioni rimangono di fatto in uso come “menzioni tradizionali“.
La legislazione per i Prodotti Agroalimentari
Per i prodotti agroalimentari il cardine legislativo è dato dal Regolamento 2081/92 “Protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli ed alimentari”, che istituiva le DOP e le IGP abrogato e sostituito dal Regolamento 510/2006 recante lo stesso titolo. Come già visto, la legislazione attuale prevede una progressiva convergenza nei requisiti e nelle protezioni tra norme applicabili ai vini e norme applicabili ai prodotti agroalimentari.