La Storia della Vite e del Vino in Virginia
Il vino è stato prodotto in Virginia sin dall’inizio della colonizzazione europea nel XVII secolo, ma gli inizi furono difficili, a causa delle condizioni ambientali e della fillossera. La viticoltura in Virginia ha trovato infine un nuovo impulso, grazie all’insediamento di alcune aziende europee negli anni ’70 del XX secolo, seguite ben presto da altre americane, in un trend di crescita che ha portato il loro numero a oltre 250 nel 2019. Anche il clima, con estati calde ed umide, contribuisce a rendere difficile la viticoltura. Le varietà di Vitis vinifera rappresentano il 75% del totale del raccolto, le varietà ibride francesi quasi il 20%, mentre quelle americane solo il 5% circa del totale. Questo risultato è stato reso possibile grazie all’uso delle moderne tecnologie e alle tecniche colturali, inclusa la gestione efficiente della chioma, l’uso di fungicidi, nonché una crescente enfasi sulla selezione oculata del sito produttivo. Lo Stato è il quinto per produzione negli USA, con 11.000 ettari vitati.
I Vitigni coltivati in Virginia
Le prime 5 varietà coltivate in Virginia sono Chardonnay, Cabernet franc, Merlot, Vidal e Viognier.
Le Zone Vinicole della Virginia
La Shenandoah Valley è la più grande AVA della Virginia, che si estende per 240 km ai piedi delle Blue Ridge Mountains, il confine naturale che separa la Virginia dal West Virginia. La Monticello AVA è la più antica, creata nel 1984 nella contea di Charlottesville, nella Virginia centrale. Una menzione particolare merita la Northern Neck George Washington Birthplace AVA, dedicata al primo presidente degli Stati Uniti. La Virginia’s Eastern Shore AVA si trova all’estremità meridionale della penisola di Delmarva, separata dalla porzione continentale dello stato dalla Baia di Chesapeake. Infine, la Rocky Knob AVA è una piccola denominazione sulle pendici orientali delle Blue Ridge Mountains.