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Il corso sul vino di Quattrocalici - Il Vino nel mondo

Georgia

La Georgia è uno dei paesi caucasici che, assieme all'Armenia e al nord-est della Turchia, compone l'area definita la "culla del vino".

il vino in georgia - vini georgiani

La Georgia è uno dei paesi caucasici che, assieme all’Armenia e al nord-est della Turchia, compone l’area definita la “culla del vino“. Il suo singolare stile di vinificazione si è imposto agli appassionati di tutto il mondo, e i suoi vini sono i più ricercati tra quelli dei paesi dell’ex Unione Sovietica.

La Storia del Vino in Georgia

E’ dal 6000 a.C. che gli abitanti della Georgia coltivano la vite, producono il vino e seppelliscono i tradizionali vasi d’argilla (“kwevri” o “qvevri“), isolati all’interno con uno strato di cera d’api, in cui conservano il vino a temperatura del suolo. Quando vengono riempiti con il mosto, i kwevri vengono coperti con un coperchio di legno, e il vino che si forma viene lasciato macerare, a volte anche per anni. Per secoli, i georgiani hanno bevuto, e in alcune zone ancora bevono, il loro vino dalle corna delle mucche (“kantsi“), appositamente pulite, bollite e lucidate. Reperti storici rinvenuti nel paese, legati alla produzione e al servizio del vino, datano anche al II e III millennio a.C. Il cristianesimo e l’uso rituale del vino proseguì la tradizione storica già presente nel paese. Durante il periodo sovietico i vini della Georgia erano preferiti a quelli della Moldavia e della Crimea, le uniche alternative disponibili sul mercato. Negli anni ’80, la campagna antialcolica di Gorbaciov ha portato all’estirpazione di molti vigneti georgiani. Il vino georgiano, è diventato anche oggetto di embargo da parte della Russsia a causa delle tensioni geopolitiche della zona. Il vino georgiano è spesso, ad onor del vero, oggetto di contraffazione, da parte sia degli importatori che degli stessi produttori locali. Il recente accordo di associazione con l’Unione europea promette di ampliare le esportazioni di vino ad di fuori del blocco ex-sovietico.

Geografia e Zone Vinicole della Georgia

Le condizioni climatiche della Georgia sono ottimali per la vinificazione, beneficiando della vicinanza del Mar Nero, con estati soleggiate gli inverni miti e senza gelo. I torrenti di montagna portano acqua ricca di minerali nelle valli. Dalle montagne del Caucaso a nord alle valli fluviali e alle pianure costiere a ovest, solo gli altopiani più remoti della Georgia non producono vino.

Vitigni e Vini della Georgia

In Georgia vi sono quasi 400 vitigni autoctoni, dei quali solo 38 sono ufficialmente coltivati per la viticoltura. I più importanti sono il Saperavi, a bacca nera, e il bianco Rkatsiteli, ma esistono molte altre varietà locali, come Alexandrouli, Aladasturi, Keduretuli, Ojaleshi a bacca nera e Chinuri e Mtsvani a bacca bianca. Pinot nero e Chardonnay iniziano a fare la loro comparsa nei vigneti georgiani. In Georgia vi sono venti denominazioni regionali, locali e comunali, e i loro vini sono solitamente assemblaggi di due o più uve, non sempre indicate in etichetta. I vini sono classificati come dolci, semidolci, semisecchi, secchi, liquorosi e frizzanti. Sebbene la maggior parte dei vini georgiani esportati siano secchi, i vini dolci e semidolci costituiscono il 70% della produzione vinicola del paese. I Vini Qvevri, fermentati e maturati nelle anfore, nonostante la loro fama, rappresentano solo l’1% della produzione totale. Delle cinque regioni vinicole principali, la più importante è la Cachezia (Kakheti), che produce il 70% dell’uva della Georgia, seguita dalla Cartalia (Kartli), l’Imerezia (Imereti), Racha e Lechkhumi, e l’Agiaria (Adjara), a sud lungo la costa del Mar Nero.

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Marcello Leder

Sommelier AIS, divulgatore nel campo del vino e dell'enogastronomia. Ha fondato nel 2011 il portale Quattrocalici, divenuto punto di riferimento per la cultura del vino in Italia, ed è autore della sua struttura e di tutti i suoi contenuti.

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