GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI ITALIANI – Quattrocalici

Barolo: La Degustazione

La Degustazione del Vino Barolo

Il Barolo è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi vini rossi italiani e del mondo, simbolo dell’eccellenza enologica del Piemonte. Prodotto esclusivamente da uve Nebbiolo, questo vino è il frutto di un territorio unico, situato nelle colline delle Langhe, in un’area delimitata da undici comuni, tra cui Barolo, La Morra, Serralunga d’Alba e Monforte d’Alba. La combinazione di suoli calcarei e argillosi, unita al clima continentale, offre le condizioni ideali per valorizzare il Nebbiolo, un vitigno esigente ma capace di dare vini di straordinaria complessità e longevità.

Riconosciuto con la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), il Barolo si distingue per il suo processo di vinificazione e affinamento rigoroso. Il disciplinare richiede un invecchiamento minimo di 38 mesi, di cui almeno 18 in legno, che sale a 62 mesi per la versione Riserva. Questo lungo periodo consente al vino di sviluppare profondità aromatica, struttura e una capacità di invecchiamento che può superare i decenni.

Nel calice, il Barolo si presenta con un colore rosso granato intenso, talvolta con riflessi aranciati con l’invecchiamento. Al naso si esprime con un bouquet complesso e seducente, dominato da note di frutti rossi maturi come ciliegia e lampone, accompagnate da sentori floreali di rosa e violetta, sfumature di spezie, liquirizia, tabacco, cuoio e un accenno di terra o tartufo, caratteristico del territorio. Al palato, il Barolo è austero e maestoso, con una struttura imponente sostenuta da tannini decisi ma eleganti, un’acidità vibrante e una lunga persistenza aromatica.

Il Barolo è il vino ideale per accompagnare piatti importanti e strutturati, come i brasati, gli arrosti e la selvaggina, ma si sposa magnificamente anche con formaggi stagionati e piatti a base di tartufo bianco d’Alba, creando un connubio perfetto con i sapori della sua terra d’origine. Grazie alla sua complessità, è anche un eccellente vino da meditazione, da apprezzare lentamente per coglierne tutte le sfumature.

Le Caratteristiche del Vino Barolo

Il Barolo è un grande vino, di struttura, che deve affinare per almeno 3 anni, di cui almeno 18 mesi in botte prima di venire messo in commercio. Con 5 anni di affinamento diventa Barolo Riserva. Il Barolo non va bevuto giovane, è un vino in grado di migliorane in cantina fino a dieci anni dopo la vendemmia. Un’annata che risulti subito piacevole non avrà probabilmente le caratteristiche tali da ambire a questi lunghi invecchiamenti. La grande carica in tannini del Nebbiolo impone lunghi periodi di maturazione ai suoi vini. E’ famosa la scissione tra le due scuole di pensiero che intercorre tra i più famosi produttori di Barolo, quelli legati alla tradizione delle botti grandi e dei lunghi tempi di macerazione e che propongono un Barolo robusto e tannico da una parte e i “modernisti” che prediligono l’affinamento in barrique e macerazioni più brevi, che portano ad ottenere un Barolo più morbido e gentile. In tutti i casi ci aspettiamo comunque per il Barolo un colore caratteristico di un vino maturo con le sfumature tenui di un vino da Nebbiolo, note olfattive ampie e complesse, fruttate, floreali e con sfumature eteree o balsamiche, una struttura che confermi le sensazioni visive e olfattive, una persistenza lunga e costante.

Colorerosso
Tipo vinoVino fermo
Strutturadi corpo
Qualitàeccellente
Temperatura di servizio18-20°C
Bicchierebicchiere da vino rosso strutturato

Tutti i vini della categoria Barolo

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Barolo: Guida alla Degustazione

Il servizio dei vini Barolo

Il Barolo, noto come il “re dei vini”, deve essere servito alla giusta temperatura, tra i 18 e i 20°C, per permettere alla sua complessità aromatica di esprimersi al meglio. Se il vino è particolarmente invecchiato, è essenziale decantarlo per 1-2 ore, sia per ossigenarlo sia per separare eventuali sedimenti. Durante l’apertura, utilizzare un cavatappi a leva o a lame, prestando attenzione alla condizione del tappo, che deve essere integro e leggermente umido alla base. Dopo la stappatura, annusare il collo della bottiglia per verificare che il vino sia privo di difetti e per cogliere un primo accenno del suo bouquet complesso.

 

Barolo: Esame Visivo

L'esame visivo dei vini Barolo

Versato nel calice, il Barolo si presenta con un colore rosso granato chiaro, che può sviluppare riflessi aranciati nei vini più invecchiati, simbolo della sua longevità. La brillantezza e la profondità del colore testimoniano la qualità del vino. Ruotando il calice, si osservano lacrime dense e lente, segno di un contenuto alcolico elevato (13-15%) e di una struttura importante. La limpidezza e la saturazione cromatica del Barolo lo rendono immediatamente riconoscibile e affascinante.

 

I descrittori per l'esame visivo del vino Barolo:

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Vino rosso rubino. Tutti i termini per il colore dei vini

Il rosso rubino è per i vini rossi quello che il giallo paglierino è per i vini bianchi. Il colore più diffuso e quello intermedio per le varie tipologie di vino rosso. Un vino rosso rubino indica media concentrazione, un vino nè troppo giovane nè probabilmente di lunghissimo affinamento. La sua intensità e la maggiore o minore trasparenza possono dare ulteriori indicazioni sul tipo di vino, il metodo di vinificazione e il vitigno in questione.

Vino consistente. Tutti i termini per la consistenza del vino

Consistente è un vino che manifesta una discreta resistenza alla rotazione nel bicchiere, che una volta fermata, dà origine ad una serie di archetti ben marcati sulla superficie del vetro. Indica buona struttura nel vino, un vino concentrato con una quantità di estratti superiore alla media.

Barolo: Esame olfattivo

L'esame olfattivo dei vini Barolo

Il profilo olfattivo ampio e complesso è un’altra delle caratteristiche inconfondibili del Barolo. Nelle sue migliori interpretazioni ci aspettiamo: Floreale, con note di rosa e viola anche appassite; fruttato, soprattutto fragoline di bosco, lamponi e confettura di ciliegia; speziato, cioccolato, chiodi di garofano, pepe nero,noce moscata, chiodi di garofano, ma è soprattutto il legame con la terra a rendere unico il Barolo. Nel suo bouquet si riconoscono infatti profumi legati alle Langhe, come le nocciole, le foglie e il tartufo. Un sottofondo di fine mineralità, con note anche balsamiche di liquirizia, tabacco, cuoio affumicato ed eteree con lieve sentore di goudron soprattutto nelle interpretazioni più moderne. Gli aromi terziari sono più o meno accentuati a seconda della tipologia e della durata dell’affinamento cui è stato sottoposto.

 

I descrittori per l'esame olfattivo del vino Barolo:

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Vino ampio.

Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "molto complesso" o anche "ampio"un vino che presenta molteplici riconoscimenti olfattivi e la cui complessità olfattiva risulti superiore alle aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza.

Tutti i termini per la Intensità Olfattiva dei Vini

Vino intenso. Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "intenso" un vino la cui intensità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. Varietà del vitigno e tipologia di vinificazione e  aturazione/affinamento influiscono grandemente sull’intensità olfattiva di un vino, comunque possiamo dire che in generale i vini intensi provengono da vigneti a rese medio basse e sono sottoposti a processi di vinificazione di buon livello qualitativo.

Vino balsamico. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino balsamico. Le note balsamiche, che riportano a fragranze di mentolo, eucalipto, resina, pino, etc. possono avere nel vino diversa origine. In alcuni casi si può trattare di profumi di origine fermentativa (lievito), ma nella maggior parte dei casi sono di origine postfermentativa, o "terziaria", derivano quindi dalla maturazione e dall'affinamento del vino e sono più comuni in vini maturi e ben strutturati. Anche se con connotazioni diverse, si possono riscontrare sia in vini bianchi che rossi.

Vino floreale. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino floreale. Le note floreali sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di fiori bianchi sono presenti nei vini bianchi, profumi di fiori rossi nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano il fiore appena sbocciato, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente profumi di fiori secchi o appassiti.

Vino fruttato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino fruttato. Le note fruttate sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di frutta bianca sono presenti nei vini bianchi, profumi di frutta rossa nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di confettura o di frutta secca, nei vini fortificati note di frutta sotto spirito.

Vino minerale. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino minerale. Le note minerali sono abbastanza diffuse, soprattutto in determinate categorie di vini bianchi. La loro origine è soprattutto primaria, ossia determinata dal vitigno, ma spesso deriva anche da condizioni legate a particolari ambienti pedoclimatici, come suoli vulcanici, o vicinanza al mare che porta a particolari condizioni di salinità nel frutto, che si trasmettono poi anche al vino. Alcuni esempi sono alcuni Sauvignon della zona di Terlano, in Alto Adige, o della Loira in Francia, i Riesling Alsaziani o della Renania, acluni Nero d'Avola in Sicilia.

Vino speziato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino speziato. Le note speziate sono piuttosto diffuse in quei vini, sia bianchi che rossi o rosati, che sono stati sottoposti a periodi di maturazione più o meno lunghi, soprattutto in legno. Sono dunque di origine quasi sempre terziaria, anche se possono essere in alcuni casi legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni.

Barolo: Riconoscimenti olfattivi

Barolo: Esame Gusto-Olfattivo

L'esame gustativo dei vini Barolo

In bocca, il Barolo si distingue per la sua potenza e eleganza. L’ingresso è deciso, con una struttura robusta sostenuta da tannini potenti ma levigati, che diventano setosi con l’invecchiamento. L’acidità è spiccata e dona al vino una straordinaria freschezza e longevità. Le note fruttate percepite al naso si ritrovano al palato, insieme a sapori di spezie dolci, tabacco e cacao. Il corpo è pieno e avvolgente, con una persistenza lunghissima, che lascia un retrogusto di frutta matura, spezie e una sottile sfumatura minerale. L’equilibrio tra potenza e finezza è ciò che rende il Barolo un’esperienza unica.

 

I descrittori per l'esame gustativo del vino Barolo:

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Tutti i termini per la Scala di Alcolicità dei Vini

Vino "caldo". Quando nel vino la percezione alcolica è piuttosto netta, come ad esempio avviene per i vini con gradazione alcolica di 13-14° in volume, il vino in questione viene definito caldo. Questi vini per essere anche equilibrati, devono avere un corpo e una struttura in grado di supportarne il tenore alcolico.

Vino tannico

Si dice tannico un vino che presenta al palato una decisa sensazione di astringenza, che si manifesta come secchezza o ruvidezza a livello dello stesso palato o delle gengive. In molti casi la marcata tannicità è da ricondursi al vitigno di partenza e alla precocità della degustazione, prima della fine del periodo ottimale di maturazione o affinamento. In questo senso, il vino potrebbe migliorare, diventando più "rotondo" se lasciato affinare ulteriormente in cantina.

Vino molto persistente o vino "lungo"

Per "molto persistente" si intende un vino il cui ricordo sensoriale dopo la deglutizione ha una durata decisamente superiore alla media. Convenzionalmente, si indica come "molto persistente" un vino la cui persistenza è superiore agli 8-10 secondi, ma per alcuni vini quali ad esempio certi passiti o rossi di lungo affinamento essa può anche arrivare a diversi minuti. In molti casi un sinonimo di molto persistente è "lungo", termine usato in contrapposizione a "corto", che indica invece quando la persistenza risulta inferiore alle aspettative per quella determinata tipologia di vino.

Barolo: Abbinamento con il Cibo

Gli abbinamenti al cibo del vino Barolo

Il Barolo è un vino che richiede piatti strutturati e di grande intensità. Si abbina magnificamente a carni rosse e selvaggina, come brasati, arrosti e stufati, tra cui il celebre brasato al Barolo. È ideale con primi piatti ricchi, come le pappardelle al ragù di cinghiale o i tajarin al tartufo bianco, dove la complessità del vino si intreccia con i sapori intensi del piatto. Perfetto con formaggi stagionati, come il parmigiano reggiano o il castelmagno, il Barolo eccelle anche con piatti tipici piemontesi, come la bagna cauda e lo stracotto di manzo. È infine un vino straordinario da degustare da solo, come vino da meditazione, per apprezzarne appieno la complessità e l’evoluzione.

 

I tipi di portata in abbinamento per il vino Barolo: