GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI ITALIANI – Quattrocalici

Pignolo: La Degustazione

La degustazione del vino Pignolo

La degustazione del Pignolo. Il Pignolo è un vitigno a bacca nera autoctono del Friuli-Venezia Giulia, ed i suoi vini sono a ragione considerati un capolavoro dell’enologia Friulana, poco conosciuto ma apprezzato e valorizzato dagli intenditori. La zona di coltivazione del Pignolo sono le colline di Rosazzo, Albana, Prepotto e Premariacco e i vini appartengono alle denominazioni Friuli Colli Orientali DOC e Friuli Isonzo DOC. La mineralità dei terreni marnosi e le escursioni termiche di queste colline contribuiscono alla mineralità e finezza nei vini qui prodotti. Il Pignolo è in generale un vino meno tannico e corposo rispetto ai Cabernet friulani, ma elegante e raffinato, con un’ottima propensione alla maturazione in legno, grazie alla quale riesce ad acquisire aromi terziari speziati unici nel loro genere.

Le caratteristiche enologiche del vino Pignolo

Il Pignolo è un grande vino friulano che non ha nulla da invidiare ai più famosi rossi d’Italia. Un vino di grande struttura e buona predisposizione all’invecchamento e all’affinamento in legno. E’ un vino che dev’essere fatto affinare assolutamente in barrique, per lungo tempo, perchè possa esprimere tutta  la sua potenzialità. Il Pignolo è quindi da bersi non prima dei 5 anni e, nelle grandi annate, dopo i 10 anni dalla venemmia.

Colorerosso
Tipo vinoVino fermo
Strutturadi corpo
Qualitàarmonico, elegante, fine
Temperatura di servizio18-20°C
Bicchierebicchiere da vino rosso strutturato

Tutti i vini della categoria Pignolo

nella Guida Quattrocalici

Pignolo: Guida alla degustazione

Il Pignolo è un vino che viene presentato in genere dopo lunga permanenza in cantina. Avremo quindi cura di verticalizzare la bottiglia un giorno prima della degustazione, aprirla qualche ora prima ed eventualmente sottoporre il vino a decantazione. La temperatura ideale di servizio del Pignolo è di 18-20°C ed useremo un calice grande con luce ampia per favorire l’ossigenazione e la percezione delle intense e complesse note olfattive.

pignolo degustazione servizio

Pignolo: Esame visivo

Il Pignolo si presenta di un colore rosso rubino cupo con riflessi granati, via via più intensi con l’invecchiamento. E’ un vino di grande struttura e quindi di consistenza importante.

pignolo degustazione visivo

I descrittori per l'esame visivo del vino Pignolo:

Vino rosso rubino. Tutti i termini per il colore dei vini

Il rosso rubino è per i vini rossi quello che il giallo paglierino è per i vini bianchi. Il colore più diffuso e quello intermedio per le varie tipologie di vino rosso. Un vino rosso rubino indica media concentrazione, un vino nè troppo giovane nè probabilmente di lunghissimo affinamento. La sua intensità e la maggiore o minore trasparenza possono dare ulteriori indicazioni sul tipo di vino, il metodo di vinificazione e il vitigno in questione.

Vino rosso granato. Tutti i termini per il colore dei vini

Il rosso granato è un rosso molto scuro, con tonalità quasi marroncine. Come colore puro (cioè non come riflesso) è presente quasi esclusivamente per vini rossi molto corposi, strutturati e sottoposti a lunghi anni di affinamento in legno.

Vino consistente. Tutti i termini per la consistenza del vino

Consistente è un vino che manifesta una discreta resistenza alla rotazione nel bicchiere, che una volta fermata, dà origine ad una serie di archetti ben marcati sulla superficie del vetro. Indica buona struttura nel vino, un vino concentrato con una quantità di estratti superiore alla media.

Pignolo: Esame olfattivo

Al naso il Pignolo è intenso e complesso, con profumi di frutta rossa matura e marasca in un sottofondo di aromi terziari di incenso, legno di sacrestia, note di sottobosco e cioccolato fondente. Con l’invecchiamento si arricchisce di note speziate di pepe nero e noce moscata.

pignolo degustazione olfattivo

I descrittori per l'esame olfattivo del vino Pignolo:

Vino complesso.

Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "complesso" un vino che presenta molteplici riconoscimenti olfattivi e la cui complessità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. La complessità nei profumi è anche una caratteristica varietale, ossia legata ai vitigni utilizzati nella vinificazione. In generale possiamo comunque aspettarci un vino giovane o maturo, che abbia fatto un discreto periodo di affinamento in botte o bottiglia.

Vino balsamico. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino balsamico. Le note balsamiche, che riportano a fragranze di mentolo, eucalipto, resina, pino, etc. possono avere nel vino diversa origine. In alcuni casi si può trattare di profumi di origine fermentativa (lievito), ma nella maggior parte dei casi sono di origine postfermentativa, o "terziaria", derivano quindi dalla maturazione e dall'affinamento del vino e sono più comuni in vini maturi e ben strutturati. Anche se con connotazioni diverse, si possono riscontrare sia in vini bianchi che rossi.

Vino erbaceo. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino erbaceo. Nei vini le note erbacee, che riportano a fragranze di erba tagliata, fieno, foglia di pomodoro, peperone verde, bosso, sono in genere caratteristiche fragranze di origine primaria, ossia legate al vitigno. Vitigni come il Sauvignon, il Cabernet franc, il Lagrein e altri aventi tali caratteristiche olfattive, ricadono il più delle volte nella famiglia dei cosiddetti vitigni semiaromatici, ossia che hanno marcatori riconoscibili ma non caratteristici solamente di quella determinata varietà di uva.

Vino fruttato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino fruttato. Le note fruttate sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di frutta bianca sono presenti nei vini bianchi, profumi di frutta rossa nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di confettura o di frutta secca, nei vini fortificati note di frutta sotto spirito.

Vino speziato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino speziato. Le note speziate sono piuttosto diffuse in quei vini, sia bianchi che rossi o rosati, che sono stati sottoposti a periodi di maturazione più o meno lunghi, soprattutto in legno. Sono dunque di origine quasi sempre terziaria, anche se possono essere in alcuni casi legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni.

Pignolo: Riconoscimenti olfattivi

Pignolo: Esame gustativo

Al palato il Pignolo si presenta di grande corpo e calore, con tannini decisi e ben presenti, ma bilanciati. Di ottima persistenza, propone lunghi ricordi con note terziarie balsamiche e speziate.

pignolo degustazione gustativo

I descrittori per l'esame gustativo del vino Pignolo:

Vino secco. Tutti i termini per la Scala di Dolcezza dei Vini

Vino secco. In un vino secco non viene percepita alcuna sensazione di dolcezza. Agli effetti pratici, essendovi sempre nel vino anche un pur modesto residuo zuccherino, si considerano secchi i vini che abbiano un contenuto zuccherino da 0 a 10 g/l.
Tutti i termini della scala di morbidezza del vino.
Vino Abbastanza morbido. Nella scala della morbidezza dei vini, il termine "abbastanza morbido" si riferisce ad un vino che presenta già una piacevole morbidezza. Le sensazioni più dure vengono ben equilibrate da una adeguata presenza di alcol e polialcoli. In genere si tratta di vini dotati di una discreta struttura.

Vino tannico

Si dice tannico un vino che presenta al palato una decisa sensazione di astringenza, che si manifesta come secchezza o ruvidezza a livello dello stesso palato o delle gengive. In molti casi la marcata tannicità è da ricondursi al vitigno di partenza e alla precocità della degustazione, prima della fine del periodo ottimale di maturazione o affinamento. In questo senso, il vino potrebbe migliorare, diventando più "rotondo" se lasciato affinare ulteriormente in cantina.

Vino di corpo o corposo

Si dice "di corpo" o "mediamente strutturato" o "corposo" un vino con un buon contenuto di sostanze estrattive. Parliamo quindi di un vino ottenuto da uve mature, ricche di zuccheri e di sostanze complementari. In termini di analisi si può far riferimento a vini il cui estratto secco sia compreso indicativamente tra i 29 e 44 g/l e il cui contenuto in alcol  tra i 13 e i 14° in volume.
Tutti i termini della scala di persistenza del vino.
Vino persistente. Per "persistente" si intende un vino il cui ricordo sensoriale dopo la deglutizione ha una durata più che sufficiente. Convenzionalmente, si indica come "persistente" un vino la cui persistenza è compresa tra i 6 e gli 8 secondi. In genere, i vini persistenti sono vini complessi, strutturati e solitamente sottoposti ad un periodo di maturazione/affinamento piuttosto rilevante.

Pignolo: Abbinamento con il cibo

Gli abbinamenti ideali del Pignolo sono i piatti di carne rossa della grande cucina, anche a base di selvaggina da pelo. Cosciotto di agnello al forno, stinco di maiale e di vitello al forno, carni rosse alla brace.

pignolo degustazione abbinamenti

I tipi di portata in abbinamento per il vino Pignolo: