GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI ITALIANI – Quattrocalici

Grillo: La Degustazione

La degustazione del vino Grillo

La degustazione del Grillo. Il Grillo è uno dei vitigni siciliani più conosciuti, diffuso in tutta l’isola ma soprattutto nella zona di Trapani, nella Sicilia occidentale, dove ormai domina tutta la produzione di uve a bacca bianca. Il motivo è che il Grillo è un vitigno dalle buone rese, è resistente, in grado di dare vini robusti ma al tempo stesso molto profumati ed intensi. Sono vini ideali per la produzione del Marsala, ma anche vini bianchi da consumarsi tutti i giorni. La sua grande diffusione fa si che si possano incontrare sia vini leggeri, freschi e piuttosto slavati, che interpretazioni di grande struttura e personalità.

Le caratteristiche enologiche del vino Grillo

Il Grillo è un vino che racchiude i sapori e i colori della Sicilia, con la sua intensa colorazione, il frutto a polpa gialla maturo, una caratteristica sapidità, la mineralità delle rocce, il sentore marino di alghe, le ginestre e i fiori della campagna siciliana. Il Grillo è però un vino dalla struttura molto importante, con un grado alcolico alto, che rischia di pregiudicare la finezza del vino. Lo spessore della buccia che caratterizza i suoi acini impone una certa macerazione sopo la spremitura Inoltre la tendenza dei mosti ad una rapida ossidazione possono portare alla perdita di acidità e ad ottenere vini piuttosto pesanti. Il Grillo è quindi un vitigno che dal punto di vista enologico ha tanto da offrire, purché si sia in grado di domarlo. Queste caratteristiche aprono la strada alla capacità di questi vini di dare risultati sorprendenti anche nel tempo. Ampio al naso, conferma al palato tutte le sensazioni visive ed olfattive. In generale sono vini di corpo, armonici e dotati di ottima persistenza.

Colorebianco
Tipo vinoVino fermo
Strutturadi corpo
Qualitàfine
Temperatura di servizio8-10°C
Bicchierebicchiere da vino bianco leggero

Tutti i vini della categoria Grillo

nella Guida Quattrocalici

Grillo: Guida alla degustazione

Il Grillo si degusta avendo cura di stappare la bottiglia una mezz’ora prima dell’assaggio, per favorire l’ossigenazione di eventuali note di riduzione dovute al processo di vinificazione. Utilizzare un calice di dimensioni medie a luce sufficientemente larga per favorire la diffusione dei profumi. Temperatura di degustazione, 8-10°C, in funzione della tipologia e della struttura del vino.

degustazione grillo servizio

Grillo: Esame visivo

Il Grillo si presenta di un colore giallo paglierino intenso, limpido e con sfumature a volte dorate. Buona la consistenza.

degustazione grillo visivo

I descrittori per l'esame visivo del vino Grillo:

Vino giallo paglierino. Tutti i termini per il colore dei vini

Il giallo paglierino è il colore più comune attribuito ad un vino bianco. Quando è puro, ossia senza riflessi verdolini o dorati, indica un vino di media concentrazione, non giovane nè particolarmente invecchiato.

Vino consistente. Tutti i termini per la consistenza del vino

Consistente è un vino che manifesta una discreta resistenza alla rotazione nel bicchiere, che una volta fermata, dà origine ad una serie di archetti ben marcati sulla superficie del vetro. Indica buona struttura nel vino, un vino concentrato con una quantità di estratti superiore alla media.

Grillo: Esame olfattivo

Al naso il Grillo è fruttato con note di pera e melone, rivela note erbacee di thé e foglie di ortica, leggermente floreale con note di fiori  di limone. Il sottofondo è piacevolmente agrumato e rivela sfumature di fiori secchi.

degustazione grillo olfattivo

I descrittori per l'esame olfattivo del vino Grillo:

Vino complesso.

Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "complesso" un vino che presenta molteplici riconoscimenti olfattivi e la cui complessità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. La complessità nei profumi è anche una caratteristica varietale, ossia legata ai vitigni utilizzati nella vinificazione. In generale possiamo comunque aspettarci un vino giovane o maturo, che abbia fatto un discreto periodo di affinamento in botte o bottiglia.

Tutti i termini per la Intensità Olfattiva dei Vini

Vino intenso. Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "intenso" un vino la cui intensità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. Varietà del vitigno e tipologia di vinificazione e  aturazione/affinamento influiscono grandemente sull’intensità olfattiva di un vino, comunque possiamo dire che in generale i vini intensi provengono da vigneti a rese medio basse e sono sottoposti a processi di vinificazione di buon livello qualitativo.

Vino erbaceo. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino erbaceo. Nei vini le note erbacee, che riportano a fragranze di erba tagliata, fieno, foglia di pomodoro, peperone verde, bosso, sono in genere caratteristiche fragranze di origine primaria, ossia legate al vitigno. Vitigni come il Sauvignon, il Cabernet franc, il Lagrein e altri aventi tali caratteristiche olfattive, ricadono il più delle volte nella famiglia dei cosiddetti vitigni semiaromatici, ossia che hanno marcatori riconoscibili ma non caratteristici solamente di quella determinata varietà di uva.

Vino floreale. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino floreale. Le note floreali sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di fiori bianchi sono presenti nei vini bianchi, profumi di fiori rossi nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano il fiore appena sbocciato, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente profumi di fiori secchi o appassiti.

Vino fruttato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino fruttato. Le note fruttate sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di frutta bianca sono presenti nei vini bianchi, profumi di frutta rossa nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di confettura o di frutta secca, nei vini fortificati note di frutta sotto spirito.

Grillo: Riconoscimenti olfattivi

Grillo: Esame gustativo

Al palato il Grillo si presenta come un vino bianco di corpo, fresco per acidità e contenuto minerale. Spesso rivela una nota alcolica discretamente percettibile ed a volte anche importante. Buona la persistenza, con ricordi agrumati e floreali che accompagnano dalla chiusura in bocca.

degustazione grillo gustativo

I descrittori per l'esame gustativo del vino Grillo:

Tutti i termini per la Scala di Acidità dei Vini

Vino "fresco". Si definisce "fresco" un vino che lascia in bocca una decisa sensazione di freschezza, dovuta alla sua acidità, in grado di procurare un'abbondante salivazione. La maggior parte dei vini giovani e di buona fattura, oltre a praticamente tutti gli spumanti, ricade all'interno di questa categoria.

Vino sapido.

Per "sapido" intendiamo un vino che presenta una apprezzabile e piacevole sensazione di mineralità, dovuta al suo contento in sostanze saline particolarmente significativo, che in genere si accompagna con una acidità tale da impartire una piacevole sensazione di freschezza gustativa.

Tutti i termini della Scala dell'Equilibrio del Vino

Vino equilibrato. Per "vino equilibrato" si intende un vino in cui le componenti gustative dure e morbide si compensano permettendo un sostanziale equilibrio che è alla base dell'armonia dei sapori del vino. Tali componenti sono gli acidi (freschezza), i sali minerali (sapidità) e i tannini (quest'ultimi solo per i vini rossi) per la parte delle durezze e alcool (sensazione pseudocalorica) e polialcoli (morbidezza) per quelle morbide.

Vino di corpo o corposo

Si dice "di corpo" o "mediamente strutturato" o "corposo" un vino con un buon contenuto di sostanze estrattive. Parliamo quindi di un vino ottenuto da uve mature, ricche di zuccheri e di sostanze complementari. In termini di analisi si può far riferimento a vini il cui estratto secco sia compreso indicativamente tra i 29 e 44 g/l e il cui contenuto in alcol  tra i 13 e i 14° in volume.
Tutti i termini della scala di persistenza del vino.
Vino persistente. Per "persistente" si intende un vino il cui ricordo sensoriale dopo la deglutizione ha una durata più che sufficiente. Convenzionalmente, si indica come "persistente" un vino la cui persistenza è compresa tra i 6 e gli 8 secondi. In genere, i vini persistenti sono vini complessi, strutturati e solitamente sottoposti ad un periodo di maturazione/affinamento piuttosto rilevante.

Grillo: Abbinamento con il cibo

Il Grillo si abbina  ad antipasti di pesce e molluschi, a primi piatti con condimenti di pesce e verdure, a secondi di pesce e crostacei. Può anche accompagnare uova e salumi non troppo saporiti, carni bianche ed alcuni piatti della cucina orientale.

degustazione grillo abbinament

I tipi di portata in abbinamento per il vino Grillo: