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I Vitigni dell'Emilia-Romagna

I vitigni dell'Emilia-Romagna

L’Emilia e la Romagna, pur essendo unite amministrativamente e simili per tradizioni, dal punto di vista della viticoltura e delle varietà di vite coltivate presentano  delle differenze significative.

I Vitigni coltivati in Emilia

I 28.000 ettari di vigneto dell’Emilia, sono per il 71% in pianura, per il 25% in collina e per il 4% in montagna. La produzione di vino è di circa 6,7 milioni di ettolitri l’anno. I vitigni a bacca nera sono il 70% del totale, con i locali e autoctoni che prevalgono sugli internazionali. Il Sangiovese è diffuso soprattutto in provincia di Bologna.

Il totale della superficie vitata con vitigni internazionali in Emilia non arriva al 5%. In una regione nella quale vengono prodotti soprattutto vini rossi, le varietà internazionali sono soprattutto a bacca bianca. Quella relativamente più diffusa è il Sauvignon, seguito da Chardonnay e Pinot bianco, presenti nelle province di Reggio nell’Emilia ma soprattutto di Bologna, così come il Cabernet sauvignon. Questi vitigni sono coltivati per lo più in collina, dove possono esprimere il loro carattere dando vini fermi e di buona struttura.

In Emilia, nella zona di Piacenza, i vitigni più diffusi sono quelli a bacca nera, la Barbera e la Croatina che caratterizzano la Gutturnio DOC ed in parte la Bonarda. Come vitigni a bacca bianca si coltivano la Malvasia di Candia aromatica e il Moscato bianco, oltre al vitigno autoctono Ortrugo. Diffusi anche i vitigni internazionali quali Chardonnay, Pinot bianco e Pinot grigio, Riesling Italico e Müller-Thurgau. La zona di Parma si differenzia per la prevalenza dei vini bianchi sui vini rossi, ma senza differenze in termini di vitigni coltivati. Le zone di Reggio-Emilia e Modena sono invece caratterizzate dalla coltivazione del Lambrusco, nelle varietà Lambrusco Salamino, Lambrusco Maestri, Lambrusco Marani, Lambrusco Montericco e l’Ancellotta. Il Lambrusco di Sorbara e il Lambrusco Grasparossa sono più diffusi nel Modenese. Nel Bolognese è diffuso il Montù ed il Pignoletto, entrambi a bacca bianca con le Reno DOC e la Colli Bolognesi Classico Pignoletto DOCG. Nella zona di Ferrara troviamo il vitigno a bacca nera Fortana (noto anche come Uva d’Oro) e la cui DOC di riferimento è la Bosco Eliceo DOC.

I Vitigni coltivati in Romagna

I 23.000 ettari vitati della Romagna sono in pianura per il 76%, per il 23% in collina e l’1% in zone montane. Gli oltre 3 milioni di ettolitri di vino sono per il 70% bianco. Il quadro dei vitigni nazionali è dominato dal Trebbiano Romagnolo, coltivato soprattutto nelle zone fertili e pianeggianti lungo la Via Emilia, dove i vigneti assicurano grande produttività.

I vitigni internazionali rappresentano una piccola frazione del vigneto della Romagna. I maggiormente coltivati tra quelli a bacca bianca sono lo Chardonnay (circa l’1,7% del totale della superficie vitata), il Pinot bianco (1%) e il Sauvignon (0,5%). Tra quelli a bacca nera il Merlot (3%) e il Cabernet sauvignon (1,5%). Tutti questi vitigni sono di più recente introduzione rispetto a quelli tradizionali e vengono coltivati soprattutto nelle zone collinari, più vocate alla viticoltura di qualità, per dare vini sia in purezza che in assemblaggio.

In Romagna, il vitigno più importante è invece il Sangiovese, che distanzia in termini di quantità il Trebbiano Romagnolo, il vitigno a bacca bianca più diffuso in Romagna. Il Pagadebit e l’Albana, che dà origine alla Albana di Romagna DOCG, sono coltivati nella zona di Faenza. Le zone vitivinicole più importanti sono le colline intorno a Faenza, la zona collinare di Forlì, le colline attorno a Cesena e Rimini.

I Vitigni dell'Emilia-Romagna in cifre

Tutti i Vitigni dell'Emilia-Romagna

Riportimo l'elenco dei vitigni che compaiono nei disciplinari delle denominazioni di origine della regione Campania – I Vitigni e il link alle pagine dedicate nella Guida ai Vitigni d'Italia di Quattrocalici.

La Guida Vini di Quattrocalici