Il vitigno Croatina ha origini certe che risalgono solo alla seconda metà dell’800, ma si trovano sue tracce nella Valle del Versa, nell’area di Roverscala, in Oltrepò Pavese, sin dal medioevo. E’ stata citata da numerosi amplografi, tra cui il Di Rovasenda, fin dalla fine dell’800. Nell’Oltrepò Pavese il vitigno è chiamato anche comunemente Bonarda, nome preso dal vino, prodotto esclusivamente con la Croatina. La cosa ha generato un noto caso di presunta sinonimia con il vitigno Bonarda, coltivato nel Novarese, ma in realtà non esistono origini comuni tra i due vitigni. Dall’Oltrepò pavese, la Croatina, più resistente di altre varietà alle malattie, in particolare all’oidio, si è diffusa nei vicini Colli Piacentini e in Piemonte, in particolare nel Novarese e nel Vercellese, dove affianca la Bonarda, avendo sostituito in molte zone vitigni di maggiore pregio ma più delicati e sensibili, come la Vespolina o la Spanna (Nebbiolo).
La Croatina si è poi diffusa anche nel Veneto e in Sardegna, ma resta sostanzialmente una varietà in massima parte dell’area dell’Oltrepò Pavese e del Novarese e Vercellese. In Piemonte la si può trovare anche nel Cuneese (in particolare nella zona del Roero, ancora sotto il nome di Bonarda) e nell’Alessandrino, soprattutto sui Colli Tortonesi. In Emilia-Romagna la coltivazione della Croatina è concentrata nel Piacentino, dove la tipologia Colli Piacentini Bonarda DOC la vede vinificata in purezza, mentre nel Colli Piacentini Gutturnio DOC è assieme alla Barbera. La superficie coltivata in Italia della Croatina non supera i 4000 ettari, con punte di quasi 6000 raggiunte prima degli anni Ottanta. Le più importanti ù tipologie di vino DOC che prescrivono l’impiego della Croatina in purezza, oltre a quelle già menzionate, sono la Collina Torinese Bonarda DOC, la Colline Novaresi Croatina e Bonarda DOC, la Pinerolese Bonarda DOC, la Coste della Sesia Bonarda DOC, la San Colombano al Lambro DOC, l’Oltrepò Pavese Bonarda DOC. Molte altre denominazioni la prevedono in assemblaggio con altre uve.
Dal punto di vista ampelografico, la Croatina presenta un grappolo generalmente grande, conico, alato, allungato e di media compattezza. L’acino è medio, di forma sferica o sferoidale, regolare, con buccia, pruinosa, spessa e consistente, di colore blu chiaro. La Croatina è tipica per presentare caratteri morfologici variabili, con grappoli e acini di forme e dimensioni anche visibilmente differenti. La Croatina ha epoca di maturazione medio-tardiva, con vendemmia in genere tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Vinificata in purezza, la Croatina dà un vino amabile, fruttato e floreale, di buona alcolicità e sapore asciutto, di corpo e non molto acido. Viene spesso vinificata in abbinamento con altre varietà, come in Piemonte, la Bonarda e la Vespolina e nell’Oltrepò Pavese la Barbera e l’Uva Rara a cui la Croatina apporta colore e morbidezza.