Il vitigno Lambrusco di Sorbara è varietà autoctona di antiche origini, che deriva dall’addomesticamento di viti selvatiche (Vitis Labrusca, citata anche da Plinio il Vecchio), dette anche “uzeline” o “oseline” per il fatto che, crescendo spontaneamete al limitare dei boschi, venivano depredate dagli uccelli che ne erano ghiotti. Questa sua natura un po’ selvatica si ritrova ancora oggi nei caratteri peculiari del vino, caratterizzato da una notevole acidità e da un gusto dai sentori asprigni.Il Lambrusco di Sorbara prende il suo nome dalla frazione di Sorbara del comune di Bomporto, in provincia di Modena. La zona classica e storicamente più vocata si trova compresa tra i fiumi Panaro e Secchia. Si tratta di un’area con terreni di carattere prevalentemente alluvionale, caratterizzata da suoli sabbiosi, generati da antichi depositi fluviali.
Il Lambrusco di Sorbara è un vitigno vigoroso e produttivo con una maturazione medio tardiva. E’ caratterizzato dal fenomeno dell’acinellatura (i chicchi rimangono del diametro di pochi millimetri) e ciò è dovuto ad una anomalia floreale che provoca una sensibile perdita di prodotto (in alcune annate si verificano perdite produttive che superano i due terzi del raccolto). E’ ormai appurato che questo fenomeno, tipico del Lambrusco di Sorbara, sia provocato soprattutto dalla sterilità del polline. Questa particolare caratteristica del Lambrusco di Sorbara contribuisce a renderlo un vitigno unico, facile da ricordare e soprattutto pregiato, una peculiarità che lo contraddistingue tra tutti gli altri vitigni della famiglia dei Lambruschi. Il vino del Lambrusco di Sorbara ha un colore rosso rubino brillante, con una spuma rosata. Il bouquet è fragrante ed esprime profumi floreali di viola e aromi di ciliegia, fragola e frutta rossa. Il sorso è fresco, fruttato, equilibrato e armonioso, con finale sapido.