Il vitigno Lambrusco Grasparossa, come gli altri vitigni della famiglia dei Lambruschi ha probabili origini selvatiche (vitis silvestris o vitis labrusca, come anche citata da Plinio il Vecchio) ed in seguito è stato addomesticato. E’ un vitigno molto diffuso nelle province di Modena e Mantova. Vi sono due zone differenti indicate una come collinare e una come sub-collinare. Nella prima zona il terreno non è facile da coltivare ma trova parecchi riscontri nella qualità dei vini, anche grazie a rese inferiori alla media. Nella seconda zona invece le rese sono più abbondanti, con una minore qualità ma anche con proprietà organolettiche diverse. Il Lambrusco Grasparossa prende il suo nome per la particolare caratteristica che in autunno il raspo e pedicelli si arrossano, fenomeno che contribuisce a creare le colorazioni particolarmente suggestive dei vitigni di queste zone all’epoca della vendemmia.
La maturazione del vitigno è tardiva, per cui si sfrutta fino all’ultimo raggio solare prima dell’inverno. Il Lambrusco di Grasparossa ha grappoli di medie dimensioni e lunghezze, spargoli e a forma conica. Gli acini sono sferici, di dimensioni medie con abbondante pruina, bucce spesse e coriacee dal colore blu tendente al nero. Il Lambrusco Grasparossa viene vinificato sia in purezza che in assemblaggio con gli altri Lambruschi, anche a causa della sua bassa produttività. Viene assemblato anche con il Fortana e il Malbo Gentile, ma sempre come vitigno predominante. Come tutti i Lambruschi, anche il Lambrusco Grasparossa dà vini frizzanti o spumantizzati con il metodo Charmat. A partire dagli anni ’90 si è iniziata una rivisitazione dei metodi di lavorazione per abbassare la dolcezza e rendere il vino più secco ed elegante. Il Lambrusco Grasparossa dà vini dal colore rubino con sfumature violacee che si rispecchiano anche sulla spuma, una gamma olfattiva fruttata, fresca, con richiami di uva e mandorle. Al palato il vino è ben equilibrato tra freschezza e sapidità, con una discreta acidità e un finale invece leggermente amarognolo e ben strutturato. Ideale in accompagnamento ai primi di carne, alla pasta al forno, agli arrosti, ma anche ad affettati e formaggi. Nella tipologia amabile può essere abbinato alla pasticceria secca.