Il vitigno Veruccese, detto anche Verucchiese, è un vitigno autoctono della regione Emilia-Romagna, presente soprattutto nell’area Romagnola, nei dintorni di Rimini, nella cui area si trova il comune di Verucchio, dal quale il vitigno prende il nome. Verucchio è sempre stata un’area vocata per la viticoltura, come attestano anche compravendite di vigne tra
notabili nel XIII-XVI secolo. Nei secoli però ogni ulteriore informazione relativa alle varietà di vite coltivate nell’areale è andata perduta. Risale alla fine dell’ottocento, nel saggio di Gaddo Gaddini “Monografia del vigneto Altavilla”, un riferimento al vitigno “Sangiovese Verucchiese”, che farebbe pensare che all’epoca il Veruccese fosse ritenuto un biotipo di Sangiovese, anche se la sua precocità di maturazione lo distingue nettamente.
Nel 2010, l’ultimo censimento dell’Agricoltura ha rilevato la presenza di soli 2000 metri quadrati di Veruccese, anche perché in passato le vecchie vigne erano state classificate come Sangiovese. A fine 2020 si è raggiunta la superficie 0,6357 ettari e si ritiene che a tutt’oggi la sua superficie coltivata non superi i 5 ettari.