Il Negretto è uno tra i vitigni autoctoni meno conosciuti dell’Emilia-Romagna, l’unica regione italiana dove viene impiantato. il suo nome, ed altri di questo genere, nel passato indicavano i vitigni che avevano una bacca particolarmente scura. È anche noto con il nome di Negrettino, e storicamente è stato spesso confuso con altre varietà minori dell’Appennino tosco-emiliano, o assimilato genericamente alle “uve nere rustiche” usate in blend contadini. Nel periodo della ricostruzione post-fillosserica il Negretto fu molto utilizzato per la sua rusticità e in particolare per la sua tolleranza nei confronti delle malattie. All’inizio del ‘900 il Negretto era ancora ampiamente diffuso nella zona dei Colli Bolognesi, tanto che si stima che su 20.000 ettari vitati, oltre la metà fossero piantati a Negretto. Questo vitigno non era però particolarmente indicato per la vinificazione in purezza, e veniva utilizzato come uva da taglio per la sua ricchezza in colore. Negli ultimi anni era quasi scomparso e solo grazie agli sforzi di pochi viticoltori appassionati ne sono stati salvati alcuni biotipi interessanti.
Il vitigno Negretto ha una buona e costante produzione e predilige terreni argillosi e poco fertili. La forma di allevamento consigliata è il GDC (Geneve Double Courtain) o il cordone speronato, con potatura corta. E’ un vitigno molto sensibile alle brinate e alla botrite. Il vino che se ne ottiene, nelle rare vinificazioni in purezza, ha colore intenso e un profilo olfattivo discretamente complesso, ricco di note speziate, profumi fruttati di bacche rosse e amarena e sentori erbacei. Al palato risulta un po’ astringente, amarognolo, di media acidità e corposità.
Il suo nome richiama il colore particolarmente intenso della buccia degli acini e del mosto, e la sua funzione era soprattutto quella di rafforzare il colore e il corpo di vini più leggeri, come il Sangiovese locale. Coltivato in piccole parcelle promiscue fino al secondo dopoguerra, è caduto in disuso con la diffusione dei vitigni internazionali o a maggiore produttività, ma oggi alcuni produttori e vivaisti lo stanno recuperando come testimonianza della biodiversità vinicola del Bolognese.
Caratteristiche ampelografiche
Il Negretto presenta grappoli piccoli o medi, compatti, con forma cilindrico-conica. Gli acini sono piccoli, rotondi, con buccia molto scura, quasi blu-violacea, pruinosa e piuttosto spessa. La foglia è media, trilobata o pentalobata, con seno peziolare a U e margine dentato. La vegetazione è vigorosa, con tralci robusti e portamento espanso.
Proprietà agronomiche
È un vitigno di vigoria medio-alta, a maturazione medio-tardiva (tra fine settembre e inizio ottobre), con resa moderata, spesso irregolare. Tollera bene i suoli argillosi e calcarei delle colline bolognesi, e predilige esposizioni ventilate e soleggiate. La sua produzione è spesso condizionata dalle condizioni climatiche primaverili, che possono influenzare l’allegagione. La gestione in vigna richiede attenzione per evitare eccessi vegetativi.
Resistenze e sensibilità
Il Negretto mostra una discreta resistenza alla siccità e una buona tolleranza ai principali stress idrici, ma può essere sensibile alla botrite, in particolare nei grappoli più compatti in fase di maturazione avanzata. La buccia spessa conferisce una certa protezione all’oidio e alle spaccature da pioggia. Non sopporta bene le rese elevate, che ne impoveriscono colore e struttura.
Proprietà enologiche
Dal punto di vista enologico, il Negretto si distingue per la buona concentrazione antocianica, che contribuisce alla colorazione intensa dei vini. I mosti hanno un pH tendenzialmente basso, acidità equilibrata, tenore zuccherino medio, e una dotazione tannica presente ma mai eccessiva. In uvaggio viene utilizzato per donare colore, freschezza e vivacità, mentre in purezza può essere vinificato in stili agili e fruttati, oppure con brevi affinamenti in acciaio o legno per sviluppare maggiore complessità.
Le fermentazioni spontanee o le vinificazioni senza interventi spinti permettono di valorizzarne la rusticità gentile, molto apprezzata nelle produzioni naturali.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Negretto
Il vino da Negretto si presenta con un colore rosso rubino carico, talvolta con riflessi violacei intensi. Al naso offre profumi franchi e diretti di frutti rossi freschi (ciliegia, ribes), more di rovo, note floreali (viola, peonia) e sfumature erbacee o speziate leggere, che ricordano talvolta il pepe nero o la radice.
Al palato è fresco, di medio corpo, con tannini fini e buona acidità, che lo rendono molto beverino, ma non privo di personalità. La chiusura è asciutta, con un lieve accenno amarognolo, che lo rende adatto a piatti semplici della tradizione emiliana: taglieri di salumi, paste all’uovo, minestre rustiche, carni bianche o arrosti leggeri.