GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI ITALIANI – Quattrocalici

Negroamaro: La Degustazione

La degustazione del vino Negroamaro

La degustazione del Negroamaro. Assieme al Primitivo, il Negroamaro è il vitigno più importante dell’enologia Pugliese. La e cantine pugliesi, dopo anni nei quali la loro produzione è stata utilizzata soprattutto per irrobustire i vini di altre regioni, sono oggi focalizzate su rese molto più basse, che favoriscono la concentrazione e non più il volume. Un esempio di questo cambiamento è proprio il Negroamaro, il cui nome evoca i tannini e i sapori della terra Pulgiese, i cui vini sono dotati di profondità e sfumature, anche senza la necessità di molti anni di affinamento. Con il Negroamaro vengono prodotti anche degli splendidi vini rosati, come il Salice Salentino rosato, dove vine spesso vinificato in assemblaggio con la Malvasia Nera, ma il vitigno viene coltivato in tutta la regione, ad esempio nelle tipologie delle DOC Alezio, Brindisi, Copertino, Galatina, Gioia del Colle,  Leverzano, Lizzano, Matino,  Nardò, Ostuni, Rosso di Cerignola e Squinzano.

Le caratteristiche enologiche del vino Negroamaro

Il Negroamaro è un vitgno assai versatile dal punto di vista enologico. L’elevata pigmentazione delle sue uve e l’alta concentrazione in estratti dei suoi succhi lo rende adatto all’assemblaggio con altri vitigni locali per dare vita ai numerosi rossi della tradizione Pugliese. La sua spiccata acidità lo rende adatto anche alla vinificazione in rosato e alla spumantizzazione, anche in bianco. Nella descrizione nel seguito riportiamo le caratteristiche salienti del Negroamaro fermo, in purezza e vinificato in rosso, con le versioni rosate o spumantizzate che presentano in generale le caratteristiche comuni di queste tipologie, accompagnate però dalla struttura di un grande vitigno rosso come base di partenza.

 

Colorerosso
Tipo vinoVino fermo
Strutturadi corpo
Qualitàarmonico, fine
Temperatura di servizio18-20°C
Bicchierebicchiere da vino rosso strutturato

Tutti i vini della categoria Negroamaro

nella Guida Quattrocalici

Negroamaro: Guida alla degustazione

E’ consigliabile l’apertura della bottiglia di Negroamaro circa un’ora prima della degustazione. Utilizzare un calice di dimensioni medio-grandi, baloon o a luce ampia per permettere la diffusione dei profumi. Temperatura di degustazione 16-18°C, per le versioni rosate 2 o 3 gradi in meno, per le spumantizzate 6-8°C.

degustazione negroamaro servizio

Negroamaro: Esame visivo

Il Negroamaro è caratterizzato da un buon contenuto in sostanze coloranti, per cui le tonalità dei vini sono di un rosso rubino intenso, con scarsa trasparenza, a volte  impenetrabili, con marcata tendenza a virare verso tonalità più mattonate con l’invecchiamento. Generalmente la consistenza di questi vini è di tutto rispetto.

degustazione negroamaro visivo

I descrittori per l'esame visivo del vino Negroamaro:

Vino rosso rubino. Tutti i termini per il colore dei vini

Il rosso rubino è per i vini rossi quello che il giallo paglierino è per i vini bianchi. Il colore più diffuso e quello intermedio per le varie tipologie di vino rosso. Un vino rosso rubino indica media concentrazione, un vino nè troppo giovane nè probabilmente di lunghissimo affinamento. La sua intensità e la maggiore o minore trasparenza possono dare ulteriori indicazioni sul tipo di vino, il metodo di vinificazione e il vitigno in questione.

Vino consistente. Tutti i termini per la consistenza del vino

Consistente è un vino che manifesta una discreta resistenza alla rotazione nel bicchiere, che una volta fermata, dà origine ad una serie di archetti ben marcati sulla superficie del vetro. Indica buona struttura nel vino, un vino concentrato con una quantità di estratti superiore alla media.

Negroamaro: Esame olfattivo

I vini prodotti con il Negroamaro al naso si presentano complessi, fruttati, con sentori di amarena e prugna, floreali con note di la violetta, ma si possono percepire anche sensazioni speziate di tabacco, carruba e, nelle versioni affinate in legno, anche note vanigliate o sensazioni balsamiche di mentolo.

degustazione negroamaro olfattivo

I descrittori per l'esame olfattivo del vino Negroamaro:

Vino complesso.

Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "complesso" un vino che presenta molteplici riconoscimenti olfattivi e la cui complessità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. La complessità nei profumi è anche una caratteristica varietale, ossia legata ai vitigni utilizzati nella vinificazione. In generale possiamo comunque aspettarci un vino giovane o maturo, che abbia fatto un discreto periodo di affinamento in botte o bottiglia.

Vino floreale. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino floreale. Le note floreali sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di fiori bianchi sono presenti nei vini bianchi, profumi di fiori rossi nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano il fiore appena sbocciato, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente profumi di fiori secchi o appassiti.

Vino fruttato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino fruttato. Le note fruttate sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di frutta bianca sono presenti nei vini bianchi, profumi di frutta rossa nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di confettura o di frutta secca, nei vini fortificati note di frutta sotto spirito.

Vino speziato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino speziato. Le note speziate sono piuttosto diffuse in quei vini, sia bianchi che rossi o rosati, che sono stati sottoposti a periodi di maturazione più o meno lunghi, soprattutto in legno. Sono dunque di origine quasi sempre terziaria, anche se possono essere in alcuni casi legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni.

Negroamaro: Riconoscimenti olfattivi

Negroamaro: Esame gustativo

I vini da Negroamaro hanno buona struttura, sono caldi e morbidi con trama tannica in buon rilievo, anche se spesso ammorbidita con sapiente affinamento in recipienti di legno. Sono vini caratterizzati sensazioni gusto-olfattive in buona corrispondenza con quanto percepito al naso, e di buona persistenza, soprattutto nei casi in cui i vigneti vengono coltivati con criteri di qualità e rese per ettaro piuttosto basse.

degustazione negroamaro gustativo

I descrittori per l'esame gustativo del vino Negroamaro:

Vino secco. Tutti i termini per la Scala di Dolcezza dei Vini

Vino secco. In un vino secco non viene percepita alcuna sensazione di dolcezza. Agli effetti pratici, essendovi sempre nel vino anche un pur modesto residuo zuccherino, si considerano secchi i vini che abbiano un contenuto zuccherino da 0 a 10 g/l.

Tutti i termini per la Scala di Alcolicità dei Vini

Vino "caldo". Quando nel vino la percezione alcolica è piuttosto netta, come ad esempio avviene per i vini con gradazione alcolica di 13-14° in volume, il vino in questione viene definito caldo. Questi vini per essere anche equilibrati, devono avere un corpo e una struttura in grado di supportarne il tenore alcolico.

Vino tannico

Si dice tannico un vino che presenta al palato una decisa sensazione di astringenza, che si manifesta come secchezza o ruvidezza a livello dello stesso palato o delle gengive. In molti casi la marcata tannicità è da ricondursi al vitigno di partenza e alla precocità della degustazione, prima della fine del periodo ottimale di maturazione o affinamento. In questo senso, il vino potrebbe migliorare, diventando più "rotondo" se lasciato affinare ulteriormente in cantina.

Vino di corpo o corposo

Si dice "di corpo" o "mediamente strutturato" o "corposo" un vino con un buon contenuto di sostanze estrattive. Parliamo quindi di un vino ottenuto da uve mature, ricche di zuccheri e di sostanze complementari. In termini di analisi si può far riferimento a vini il cui estratto secco sia compreso indicativamente tra i 29 e 44 g/l e il cui contenuto in alcol  tra i 13 e i 14° in volume.
Tutti i termini della scala di persistenza del vino.
Vino persistente. Per "persistente" si intende un vino il cui ricordo sensoriale dopo la deglutizione ha una durata più che sufficiente. Convenzionalmente, si indica come "persistente" un vino la cui persistenza è compresa tra i 6 e gli 8 secondi. In genere, i vini persistenti sono vini complessi, strutturati e solitamente sottoposti ad un periodo di maturazione/affinamento piuttosto rilevante.

Negroamaro: Abbinamento con il cibo

Il Negroamaro è un vino a tutto pasto, che si sposa benissimo con i piatti della ricca tradizione Salentina, come la pasta fatta in casa, ad esempio le tipiche Sagne ‘incannulate in zuppa di ceci, o con le polpette al sugo. Si abbina bene anche con carne di agnello o con i tipici “gnomerelli”, involtini di frattaglie legati con budello.

degustazione negroamaro abbinamenti

I tipi di portata in abbinamento per il vino Negroamaro: