Il Greco è un vitigno diffuso in tutta l’Italia centrale, in particolare in Campania, ma anche in Abruzzo, Lazio, Liguria, Molise, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria. Come quasi tutti i vitigni che contengono il termine “greco” o riferimenti ad esso nella radice del nome, con tutta probabilità proviene dalla Grecia ed è stato importato in Italia dai coloni che fondarono le prime città della Magna Grecia, l’area geografica della penisola italiana meridionale che fu anticamente colonizzata dai Greci a partire dall’VIII secolo a.C. Dalla varietà originale del Greco si sono sviluppati due distinti vitigni, il Greco Bianco, vitigno calabrese che prende il nome dal paese di Bianco, sulla costa ionica della regione e il Greco propriamente detto.
Il vitigno Greco rientra in numerose denominazioni del sud Italia, in particolare nella DOCG Greco di Tufo in Campania, che comprende la città di Tufo e altre sette comunità collinari. Nonostante sia un terzo delle dimensioni della DOCG Fiano di Avellino, la Greco di Tufo DOCG è la più grande denominazione come produzione di vini DOP della Campania. I terreni vitati della regione sono ricchi in tufo, una roccia formata da cenere vulcanica, da cui prende il nome la città di Tufo. Il vino deve contenere almeno l’85% di Greco, mentre la Coda di Volpe solitamente rappresenta la percentuale rimanente. I vini Greco di Tufo sono pronti alla beva fino a 3-4 anni dopo la vendemmia e hanno una buona predisposizione all’invecchiamento con evoluzioni fino a 10-12 anni. Il vitigno Greco ha maturazione tardiva è soggetto a rischio di peronospora e oidio. Presenta caratteristici caratteristici grappoli “alati” e dopo l’ invaiatura l’uva assume una colorazione grigio-dorata. I composti fenolici presenti nelle uve contribuiscono al colore caratteristicamente profondo del vino. I vini prodotti con il vitigno Greco sono noti per le loro qualità aromatiche e sono caratterizzati da un profilo olfattivo vagamente simile a quello del Viognier, fruttati di pesca e con note leggermente erbacee che tendono a diventare più intense con l’età del vino.
Caratteristiche agronomiche e colturali
Il Greco è una varietà vigorosa, a produzione contenuta ma di qualità elevata. La pianta presenta una vegetazione espansa, con grappoli di dimensioni medio-piccole, a forma cilindrica e mediamente compatti. Gli acini sono di colore giallo dorato nella parte esposta al sole, con una buccia spessa e resistente. Si adatta bene ai suoli vulcanici e argillosi, come quelli dell’Irpinia, dove trova la sua massima espressione qualitativa. Dal punto di vista fenologico, il Greco ha un ciclo vegetativo medio-lungo, con germogliamento precoce e maturazione tardiva, solitamente tra fine settembre e inizio ottobre. È una varietà esigente in termini di esposizione solare, ma si sviluppa ottimamente anche in altitudine, fino a 600-700 metri sul livello del mare, dove beneficia di forti escursioni termiche che favoriscono l’espressione aromatica.
Resistenze e sensibilità
Il Greco è un vitigno piuttosto delicato sotto il profilo sanitario e colturale. È sensibile alla peronospora e all’oidio, due delle principali malattie fungine della vite, motivo per cui richiede una gestione attenta e trattamenti fitosanitari mirati, soprattutto in annate umide. È inoltre soggetto a problemi di colatura e acinellatura, che possono compromettere la regolarità della produzione. Dal punto di vista climatico, soffre la siccità prolungata, anche se la sua buccia spessa lo rende abbastanza resistente ai colpi di calore. Al contrario, si adatta bene ai terreni ben drenati e ventilati, dove il rischio di ristagni idrici e di malattie crittogamiche è ridotto.
Proprietà enologiche e caratteristiche organolettiche dei vini
Vinificato in purezza, il Greco dà origine a vini di grande struttura e longevità, con un notevole potenziale evolutivo. La sua ricchezza zuccherina e il buon livello di acidità lo rendono capace di esprimere vini bianchi complessi e longevi, anche con affinamenti in legno o sulle fecce fini. Dal punto di vista organolettico, il Greco di Tufo è la sua espressione più celebre: si presenta di colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati, spesso con una buona carica cromatica dovuta alla macerazione sulle bucce. Al naso offre profumi intensi di pesca gialla, albicocca, agrumi maturi, fiori bianchi e note minerali, con sentori di idrocarburi che emergono con l’invecchiamento. Al palato è strutturato, sapido e fresco, con una marcata acidità e una lunga persistenza. Altri vini a base di Greco, come quelli calabresi o pugliesi, possono essere meno minerali e più morbidi, con una maggiore presenza di note tropicali e fruttate. Il Greco può essere utilizzato anche per la produzione di vini passiti e spumanti, grazie alla sua elevata acidità e alla sua predisposizione all’appassimento.