Il vitigno Coda di Volpe è un’antica varietà a bacca bianca caratteristica della Campania, della quale esistono precisi riferimenti storici fin dall’epoca dell’antica Roma. Già Plinio il Vecchio aveva fatto menzione nel suo “Naturalis Historia” ad un vitigno “Cauda Vulpium” adatto all’allevamento a pergola. Il suo nome deriva dalla forma caratteristica del grappolo che ricorda appunto la coda della volpe. Il Coda di Volpe viene coltivato in quasi tutta la regione e fa parte di numerose denominazioni di origine DOC campane. In Irpinia trova le condizioni più favorevoli, su colline di media altitudine e con buone esposizioni solari. E’ coltivato diffusamente ai piedi del Vesuvio, ma anche a Benevento, nelle zone del Sannio e del Taburno.
Il vitigno Coda di Volpe ha grappoli di grosse dimensioni, densità da spargolo a serrato, allungato a ricordare la coda della volpe, con due grandi ali e una lunghezza che può arrivare fino a 40 cm. Le bacche sono di piccola dimensione, sferiche, con bucce spesse e gialle, con pruina molto concentrata. La sua resa è media ma spesso i produttori tendono a mantenerla su bassi livelli per effettuare la successiva vinificazione in purezza. Il Coda di Volpe viene vendemmiato nelle ultime due settimane di settembre. A maturazione raggiunge elevati livelli in zuccheri, ma con un acidità totale bassa. Il Coda di Volpe viene vinificato sia in versione secca e ferma che spumantizzato, anche dolce. Lasciando le uve a maturare fino al termine del periodo naturale, si ottiene un vino dolce e fermo, con un minimo di 14,5% vol. Il vino Coda di Volpe si presenta con un colore giallo paglierino con riflessi dorati, profumo gradevole, con caratteristiche note fruttate di pera, mela cotogna, ananas, banana, pesche gialle e sentori floreali e minerali. Il suo gusto è tipicamente sapido, fresco per acidità e secco, di buona struttura, con ricordi fruttati e floreali molto persistenti. La sua freschezza rende piacevole il Coda di Volpe abbinato a primi piatti con sughi di pesce delicati e risotti di mare, ma anche piatti di pasta con ortaggi tipici della tradizione contadina. Tra i secondi piatti trova abbinamento con carni bianche, crostacei e pesci in guazzetto.