Il Glossario del vino di Quattrocalici

Terreni vulcanici

Origine del suolo

terreni vulcanici viticoltura

Descrizione e caratteristiche

I suoli vulcanici derivano dalla degradazione delle rocce magmatiche e piroclastiche originate da eruzioni vulcaniche. Questi terreni possono variare significativamente nella loro composizione chimica a seconda della tipologia di eruzione e del materiale depositato, includendo basalti, tufi, pomici e lapilli. Sono tipicamente ricchi di minerali come ferro, potassio, magnesio e silicio, offrendo un apporto nutritivo diversificato alle viti.

I suoli vulcanici si caratterizzano per un eccellente drenaggio, grazie alla loro porosità elevata, che impedisce il ristagno idrico e riduce il rischio di malattie fungine. Inoltre, la capacità termica di questi suoli favorisce un riscaldamento progressivo delle radici durante il giorno e un rilascio graduale del calore accumulato di notte, contribuendo a una maturazione più regolare delle uve.

Un’altra peculiarità dei suoli vulcanici è la loro elevata acidità, che può influenzare il pH del mosto e dei vini, preservando freschezza e acidità nel prodotto finale. La bassa fertilità di questi suoli costringe la vite a uno sviluppo radicale più profondo, limitando la vigoria della pianta e migliorando la concentrazione aromatica delle uve.

Sono terreni che inibiscono la diffusione della fillossera, pertanto è frequente che vi si coltivino viti su piede franco.

I terreni vulcanici sono costituiti dai materiali eruttati da vulcani e che sono accumulati nelle vicinanze dei centri vulcanici dove formano depositi potenti e di forma varia. Date le condizioni genetiche, la maggior parte dei granuli ha una tessitura vetrosa e spugnosa (pomici e ceneri). L’elemento essenziale del magma è la silice, la cui percentuale varia dal 50 al 70%, il resto è composto da una miscela di altre sostanze minerali quali potassio, fosforo, zolfo, calcio, sodio, magnesio e di microelementi quali ferro, manganese, rame e zinco. Nessun altro suolo derivato da matrici calcaree o moreniche o metamorfiche ha una tale ricchezza di minerali.

Queste caratteristiche dei terreni vulcanici si percepiscono immediatamente anche nei vini, che risultano delicatamente minerali al naso e sapidi e freschi nel bicchiere. Esiste quindi una relazione tra questi suoli, composti da basalti, tufi, pomici e la ricchezza gustativa e l’equilibrio che si riscontra normalmente nei vini bianchi prodotti sui terreni vulcanici. E’ però solo negli ultimi anni, e grazie a tecniche di vinificazione in riduzione, che si è riusciti a far sviluppare nei vini  aromi e profumi riconducibili alla mineralità. La grande acidità dona anche ai vini una longevità fuori dal comune.

Tutte le zone caratterizzate dalla presenza di terreni vulcanici sono a fortissima vocazione vitivinicola e se ne ottengono vini di assoluto pregio, in particolar modo bianchi, ma in molti casi anche rossi.

Effetto sulla vite e sul vino

Le viti coltivate in suoli vulcanici sviluppano un sistema radicale esteso e profondo, adattandosi bene a condizioni di stress idrico. Questo si traduce in una produzione di uve a bassa resa, ma di altissima qualità, con un’elevata concentrazione aromatica.

I vini ottenuti da terreni vulcanici sono caratterizzati da:

  • Intensa mineralità, con note sapide e affumicate uniche.
  • Alta acidità naturale, che contribuisce alla freschezza e alla longevità del vino.
  • Grande complessità aromatica, con sentori di pietra focaia, grafite, spezie e agrumi nei bianchi, mentre nei rossi emergono note di ferro, terra e frutti scuri.

Zone viticole di riferimento

Vini tipici

Origine del suolo

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