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Il corso sulle birre di Quattrocalici

Irish Stout & Irish Extra Stout

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Lo stile delle Irish Stout

Il termine “Stout” riferito alle birre scure di elevata struttura ha origine nell’Inghilterra del 1600 ed è antesignano dello stile di birra che doveva diventare noto come “Porter“. Porter e St hanno un colore out hanno quindi un’origine comune e in comune hanno anche il carattere intenso, scuro e leggermente affumicato. Tradizionalmente, le Stout sono più alcoliche delle Porter, anche se le versioni moderne partono da un livello di gravità più basso quindi questo non è più necessariamente vero. Le Irish Stout sono generalmente birre da spillare e sono caratterizzate da una consistenza cremosa e da una persistenza del cappello caratteristiche del carbazoto, inarrivabili per le versioni in bottiglia. Le versioni imbottigliate partono da livelli di gravità superiori e sono più alcoliche e sono chiamate Extra Stouts. In Irlanda vi sono numerosi stili locali, da quelle di Dublino, più secche ed amare, a quelle di Cork, più morbide e con un caratteristico sentore di cacao.

La storia delle Irish Stout

Le Irish Stout si rifanno alla tradizione delle Porter inglesi, ma con una forza e una corposità più decise. All’inizio dell’800 la Guinness, che prima produceva solo Porter, inizia a proporre una “stouter kind of porter”, impiegando malti scuri di sua produzione e arrivando alla fine del secolo a caratterizzarsi diversamente dalle London Stout e Porter. I malti tostati sono stati introdotti nel secondo dopoguerra, così come i fiocchi d’orzo. La Guinness Drught compare alla fine degli anni ’50 e le versioni imbottigliate verso la fine dello scorso secolo. La Guinness Extra Stout è prodotta in tutto il mondo e le versioni europee, più attenuate, rispecchiano maggiormente lo stile delle Irish Stout.

La degustazione delle Irish Stout

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Le Irish Stout alla vista

Le Irish Stout sono birre molto scure, dal nero totale al marrone scuro con lievi riflessi rubino. Sono completamente opache ed hanno un caratteristico cappello molto persistente, di colore beige-scuro fino a marrone, caratteristico della spillatura al carbazoto, non presente nelle versioni imbottigliate.

Le Irish Stout all’olfatto

Al naso tutte le Irish Stout sono caratterizzate dai decisi sentori di caffé, accompagnati in qualche caso da note di cioccolato amaro, cacao o torrefazione. Le note luppolate e fruttate (esteri) sono quasi assenti.

Le Irish Stout al palato

Al palato le Irish Stout presentano la caratteristica nota amara del luppolo, sono secche, ma con una leggera nota più morbida dovuta al malto e aromi di caramello e cioccolato amaro, sempre accompagnata dall’aroma di caffè che le caratterizza. Le note amare sono in parte bilanciate dalla cremosità, mentre l’amarezza varia secondo lo stile del produttore. La struttura varia da media ad elevata, la carbonatazione è molto leggera. Può essere presente una lieve astringenza dovuta ai malti tostati, ma mai con toni aggressivi.

Le materie prime impiegate per le Irish Stout

La Irish Stout più famosa, la Guinness, è prodotta con malto tostato, malto chiaro e fiocchi d’orzo. In altri prodotti, il malto tostato può essere sostituito da malto chocolate o altri malti scuri. In qualsiasi modo, il risultato deve essere una birra decisamente nera.

Le Irish Stout in commercio

Irish Stout: Beamish Irish Stout, Guinness Draught, Harpoon Boston Irish Stout, Murphy’s Irish Stout, O’Hara’s Irish Stout.

Irish Extra Stout: Guinness Foreign Extra Stout, Bell’s Special Double Cream Stout, Sheaf Stout.

(Fonte: BJCP Style Guidelines, edizione 2015)
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Marcello Leder

Laureato in Chimica, Sommelier AIS. Si interessa di biochimica ed enologia, di enografia e storia del vino e della vite, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti che legano la produzione vitivinicola al territorio e alla vicende umane. Ha fondato Quattrocalici nel 2011 ed è l'autore della struttura e del progetto del portale e di tutti i suoi contenuti. Fin da allora si occupa attivamente di marketing e comunicazione del vino e di divulgazione nel campo dell'enogastronomia.

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