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Il corso sulle birre di Quattrocalici

I bicchieri per la birra

Scopriamo perchè i bicchieri per la birra hanno forme così diverse e quali sono le caratteristiche tecniche dei bicchieri per la birra.
I bicchieri per la birra

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L’importanza del bicchiere per la birra

Il bicchiere è lo strumento fondamentale per apprezzare le sensazioni organolettiche della birra, soprattutto visive e olfattive, ma, come vedremo, in parte anche gustative. L’antichità delle origini della birra fa si che in un lontano passato, quando la lavorazione industriale del vetro non esisteva ancora, si utilizzassero bicchieri per la birra in terracotta, legno o cuoio, che ovviamente non permettevano di vedere il colore della bevanda. Con la diffusione dei bicchieri in vetro, anche l’aspetto della birra cominciò a divenire di sempre maggiore importanza. La filtrazione, utilizzata al posto della decantazione per allontanare i residui dei lieviti esausti che renderebbero opaca la birra, conobbe un più vasto utilizzo a partire dalla metà dell’800, contemporaneamente alla diffusione dei calici in vetro. La tradizione vuole che le birre non filtrate, come le Keller, vengano bevute in bicchieri di ceramica.

L’importanza della forma dei bicchieri della birra

Gli elementi più importanti che determinano la forma dei bicchieri per la birra sono l’ampiezza del bordo e la larghezza del bicchiere. L’ampiezza del bordo è funzionale all’intensità dei profumi della birra che si sta bevendo, nel senso che un bordo molto ampio favorisce la diffusione dei profumi, mentre un bordo molto stretto tende a concentrarli. Useremo quindi bicchieri ampi per birre profumate e bicchieri stretti per birre con un olfatto più delicato. L’ampiezza del bicchiere è poi anche funzionale alla diffusione dell’anidride carbonica e al contenimento della spuma da essa prodotta. Bicchieri stretti tenderanno a limitare la diffusione del gas e a trattenere la spuma, mentre bicchieri più ampi favoriranno la diffusione della CO2 e il dissolvimento della spuma. Anche la larghezza del recipiente a parità di altezza tende a favorire la diffusione del gas, per cui i bicchieri dal corpo più stretto tendono a conservarlo e bicchieri più larghi a farlo allontanare. Questo è il motivo per il quale le Pils si bevono in calici con il bordo stretto e le Ale nei tradizionali ampi bicchieri inglesi. Ne consegue che, se bevessimo la stessa birra da bicchieri di forme differenti potremmo avere un’esperienza gusto-olfattiva a sua volta molto diversa.

Qualità del vetro e pulizia dei bicchieri

Per apprezzare le qualità organolettiche della birra, ma anche del vino e di qualsiasi altra bevanda, è necessario che la superficie del bicchiere sia liscia e priva di imperfezioni, oltre ad essere, ovviamente, pulita. Rugosità superficiali o microincisioni sulle pareti interne del bicchiere favoriscono la formazione delle bollicine di CO2, creando “catenelle” persistenti di bollicine, non sempre desiderabili. Residui di detersivo possono inquinare la birra alterandone il sapore. I bicchieri vanno quindi lavati con detersivi neutri e sciacquati accuratamente, si dovrebbe evitare l’uso di brillantante che è un tensioattivo che tende a far scomparire la schiuma. Anche il cloro se presente nell’acqua in modo decisamente percettibile, può alterare il profilo olfattivo della birra. Per tutte queste ragioni nelle degustazioni ufficiali si preferisce spesso l’utilizzo di bicchieri di plastica, che hanno tutti la stessa forma e non sono sottoposti a lavaggio, venendo gettati dopo l’uso.

Le forme dei bicchieri per la birra

bicchieri birra forme

La forma dei bicchieri per la birra dipende non solo dai requisiti tecnici e dimensionali visti sopra, ma anche dalla tradizione e dal paese di provenienza della birra in questione. Le tipologie di bicchiere fondamentali sono sostanzialmente cinque o sei: un bicchiere a doppio cono e non molto aperto, tipo pilsner, per le birre a bassa fermentazione, il bicchiere da weißbier, un bicchiere a tulipano per le birre belghe ad alta fermentazione, la classica pinta inglese o americana e il balloon per le birre più complesse e strutturate.  Vediamo ora quali sono nel dettaglio le forme dei bicchieri per la birra più diffuse sul mercato.[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/4″][vc_single_image image=”93270″ img_size=”full”][vc_single_image image=”93271″ img_size=”full”][vc_single_image image=”93273″ img_size=”full”][vc_single_image image=”93275″ img_size=”full”][vc_single_image image=”93278″ img_size=”full”][vc_single_image image=”93281″ img_size=”full”][vc_single_image image=”93284″ img_size=”full”][vc_single_image image=”93287″ img_size=”full”][vc_single_image image=”93288″ img_size=”full”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”3/4″][vc_column_text]

Il Boccale da birra

Reso famoso dall’Oktoberfest, il boccale è senz’altro il bicchiere da birra più diffuso. E’ associato alle birre tedesche a bassa fermentazione, soprattutto Bavaresi. Lo spessore del vetro garantisce una buona tenuta termica e mantiene la temperatura a lungo. Le versioni tradizionali sono in ceramica e a volte sono dotate di un coperchio per proteggere la birra da contaminazioni dell’ambiente. Adatto a birre Export, Helles, Schwarz.

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Il Bicchiere da Weissbier

Anche questo bicchiere è nato in Baviera ed è legato alla tradizione delle Weißbier (Weizen) ossia delle birre da frumento tipiche di quella regione. La forma permette la veloce diffusione della CO2 e la formazione di un cappello di schiuma persistente e compatto. E’ adatta a tutte le birre Weizen, ad esclusione forse delle Kristall, che essendo filtrate e quindi prive di lieviti non hanno le stesse esigenze in termini di formazione della schiuma e di diffusione degli aromi.

 

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Il Bicchiere a tulipano

Il Bicchiere a tulipano è caratterizzato da un corpo rotondo e da un bordo più stretto. E’ un bicchiere adatto a birre ad alta fermentazione, di buon contenuto alcolico, corpose e molto profumate, come le Barley Wine, le Dubbel, le Triple e le Strong Ales in generale. Il corpo rotondo permette la diffusione del calore e trattiene le bollicine, il boordo più stretto inibisce la formazione di una spuma troppo generosa e trattiene i profumi.

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La Coppa

Di tradizione Belga, la coppa da birra ha come caratteristica quella di avere il bordo largo quasi o come il corpo, che di solito ha forma semisferica leggermente svasata. Il bordo largo favorisce l’ossigenazione e rende più difficile la formazione della schiuma. La coppa è pertanto adatta a birre molto profumate o che necessitano di ossigenazione, come le Dubbel, le Tripel, le Bock e le Doppelbock.

 

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La “Flûte” da birra

La Flûte per la birra è un bicchiere tradizionale utilizzato per le Pilsner. Ha una caratteristica forma conica che permette di dare un buon sviluppo a bollicine e formare una spuma persistente, valorizzando al tempo stesso il colore delle birre chiare e limpide.

 

 

 

 

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Il Bicchiere a cilindro

Il Bicchiere a cilindro si distingue per la sua forma, cilindrica, appunto, e abbastanza sottile. E’ adatto a birre a bassa fermentazione o ad alta fermentazione ma sempre piuttosto leggere e filtrate, caratterizzate da buona trasparenza. E’ tradizionale nella zona della Renania, dove viene usato per le Kölsch e per le Alt, mentre in Belgio è usato per le Lager di produzione locale.

 

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La Pinta Britannica

Bicchiere tradizionale inglese, la Pinta Britannica, conosciuta anche come Pinta imperiale o Pinta Nonick, si può trovare sia nella misura intera (0,568 litri) che come mezza pinta. “Nonick” è il nome della protuberanza circolare pensata per favorire la presa del bicchiere. Dal bordo largo, è adatta a birre profumate e che non formano molta spuma, come le Ales, le IPA o le Porter.

 

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La Pinta Irlandese

La Pinta Irlandese ha la stessa capacità di quella Britannica, cambia solo l’origine e l’assenza dell “Nonick”, mentre il fondo è leggermente più largo del corpo. E’ la classica birra usata per bere la Guiness e tuttle le Ales Irlandesi in generale.

 

 

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Pinta Americana

La Pinta Americana è simile a quella Britannica, ma ha pareti lisce, quasi un tronco-cono rovesciato. E’ usata negli Stati Uniti, per bere soprattutto le Ales e le IPA prodotte localmente nelle numerosissime birrerie artigianali diffuse in tutti gli Stati.[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row]

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Marcello Leder

Laureato in Chimica, Sommelier AIS. Si interessa di biochimica ed enologia, di enografia e storia del vino e della vite, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti che legano la produzione vitivinicola al territorio e alla vicende umane. Ha fondato Quattrocalici nel 2011 ed è l'autore della struttura e del progetto del portale e di tutti i suoi contenuti. Fin da allora si occupa attivamente di marketing e comunicazione del vino e di divulgazione nel campo dell'enogastronomia.

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