Lo stile delle Czech Premium Pale Lager o Pilsner Beers
Le Pilsner sono birre caratteristiche dell’omonima regione attorno a Plzeň, in Repubblica Ceca. Sono birre ricche e caratteristiche, con intensi aromi maltati e luppolati e un finale morbido e rotondo, complesse ma al tempo stesso bilanciate e rinfrescanti. La nota amara è piuttosto forte, ma senza spigoli e la birra nel suo complesso risulta piacevole e di facile beva.
La degustazione delle birre Pilsner
Le birre Pilsner alla vista
Le Pilsner si presentano di un colore giallo dorato intenso, limpido e brillante. La spuma è densa, cremosa e molto persistente.
Le birre Pilsner all’olfatto
Al naso le Pilsner hanno carattere maltato piuttosto marcato, mentre le note speziate, floreali ed erbacee dovute al luppolo risultano più bilanciate, di media intensità. Una leggera nota di diacetile o di esteri dall’aroma fruttato derivati dai luppoli è accettabile, anche se non indispensabile.
Le birre Pilsner al palato
Le Pilsner hanno in bocca un aroma maltato complesso, con note retrolfattive di crosta di pane, fiori e spezie, spesso su di un sottofondo di caramello. La nota amara è prevalente ma non dominante. Negli stili più commerciali recentemente è sempre meno prevalente, anche se non al livello delle Pils di origine tedesca. La persistenza della Pilsener è sempre bilanciata. E’ una birra dalla struttura media, con carbonatazione da media a leggera.
Storia dello stile delle birre Pilsner
La prima Pilsner riconosciuta come tale è la Pilsner Urquell, creata nel 1842 a Plzeň per iniziativa della comunità locale, che chiese aiuto al mastro birraio bavarese Josef Groll. In Repubblica Ceca, ancor oggi solo la Pilsner Urquell può fregiarsi di questo titolo, anche se lo stesso è ormai diffuso a livello planetario.
Le materie prime impiegate nelle birre Pilsner
Per produrre la Pilsner si impiega acqua dolce con basso contenuto in solfati e carbonati, luppolo Saazer, malto e lieviti originari della Repubblica Ceca. La bassa salinità dell’acqua è fondamentale per ottenere il fine equilibrio aromantico, nonostante l’elevato impiego del luppolo.