Le fasi di produzione della birra
La produzione della birra viene suddivisa in stadi di lavorazione ben precisi. Si inizia con l’ammostamento, ossia con la miscelazione dei cereali con l’acqua. Poi si passa alla bollitura del mosto così ottenuto, che dopo raffreddamento è inviato alla fermentazione. Completata la fermentazione, la fase successiva è un periodo di maturazione, che serve a stabilizzare il prodotto, prima del confezionamento in bottiglie o contenitori di maggiore dimensione.
I locali per la produzione della birra
La produzione della birra nei birrifici modernamente organizzati viene ripartita normalmente in tre locali distinti, la sala cottura, la sala fermentazione e i locali di confezionamento e spedizione.
La sala cottura
La sala cottura (brewhouse) rappresenta il cuore del birrificio ed è sicuramente il suo luogo più rappresentativo. Qui avvengono tutte le operazioni preliminari per la preparazione del mosto, dall’ammostamento alla bollitura e aromatizzazione.
La sala o cantina di fermentazione
Il mosto, dopo la bollitura, viene prima lasciato raffreddare, poi viene addizionato dei lieviti e avviato alla fermentazione, che avviene a temperature diverse a seconda della tipologia di birra prodotta. Le birre lager, a bassa fermentazione, a temperature tra gli 8 e i 14°C, le ale, ad alta fermentazione, tra i 18 e i 24°C.
Il confezionamento
Completata la fase di fermentazione la birra può venir sottoposta a filtrazione e/o pastorizzazione, poi viene imbottigliata o confezionata in lattine o recipienti più grandi, come i kegs (fusti, da 20 a 50 litri) o i casks (botti). La birra prima del confezionamento può anche essere ferma (senza anidride carbonica), nel qual caso andrà addizionata di piccole quantità di zucchero e lieviti, per permettere la rifermentazione in bottiglia o botte. Se invece la gassatura avviene in fase di fermentazione, in autoclavi, la birra viene poi confezionata in contropressione in impianti isobarici.