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Il corso sulle birre di Quattrocalici

Italian Grape Ale

IGA Italian Grape Ales

Lo stile Italian Grape Ale

Lo stile IGA, Italian Grape Ale, prodotto negli ultimi anni da diversi Birrifici Artigianali Italiani, costituisce un punto di contatto tra il vino e la birra, realizzato grazie all’elevata disponibilità di uva di varietà molto diverse tra loro, presenti in una nazione fortemente orientata alla produzione vinicola com’è l’Italia. Pertanto l’IGA, Italian Grape Ale, risulta in espressioni diverse in funzione del territorio, della biodiversità e della creatività del mastro birraio. Si tratta comunque di una birra speciale, che può venir prodotta a partire da diverse varietà di uva.

La degustazione dell’Italian Grape Ale

IGA Italian Grape Ales caratteristiche

L’Italian Grape Ale alla vista

Il colore è in genere dal giallo dorato al marrone scuro, con i colori più scuri dovuti all’impiego di mosti di uve a bacca nera. La ritenzione della schiuma è generalmente medio-bassa, e la trasparenza in genere buona, anche se influenzata dall’utilizzo del mosto.

L’Italian Grape Ale all’olfatto

Le caratteristiche aromatiche dovute all’impiego di mosti di una particolare varietà di uva possono essere riconoscibili, ma non dovrebbero sovrastare gli altri aromi. In generale le note “vinose” devono essere piacevoli e armoniche, senza derive di tipo ossidativo. Le note maltate sono normalmente poco marcate, mentre quelle luppolate lievi o addirittura assenti. Possono essere presenti sentori fermentativi a carattere selvatico, descritti come “di pollaio”, “terrosi” o “caprini”, ma non così intensi come nelle Lambic o Fruit Lambic.

L’Italian Grape Ale al palato

Nelle Italian Grape Ales la carbonatazione è di solito elevata e aumenta la percezione retrolfattiva degli aromi, che possono esprimersi con note in genere fruttate diverse, dalla frutta bianca (pesca, albicocca, frutta tropicale) quando si utilizzano mosti di uva a bacca bianca, ai frutti rossi (ciliegia, mirtillo) per le uve a bacca nera. L’acidità può essere marcata e portare alla luce note fruttate di origine fermentativa e sottolineare la percezione di “secchezza”, così come si possono riscontrare aromi di tostatura quando la birra sia stata fatta maturare in legno. Il corpo è solitamente leggero o medio, con un moderato calore alcolico nelle versioni più forti, ma senza che risulti prevalente.

Le materie prime impiegate nell’Italian Grape Ale

Per le IGA o Italian Grape Ales, si impiegano malti base, con in alcuni casi aggiunte di malti speciali. Il contenuto in mosto d’uva, spesso sottoposto a bolliture anche lunghe, può arrivare fino al 40% della massa fermentativa e può essere aggiunto in varie fasi della produzione, dalla bollitura alla fermentazione primaria o secondaria, fino alla maturazione. I luppoli possono essere di origini diverse ma vanno scelti in modo da non caratterizzare troppo pesantemente il risultato finale.

Le IGA (Italian Grape Ales) in commercio

Tra le più famose Italian Grape Ales in commercio, ricordiamo la Montegioco Tibir e Open Mind, la Birranova Moscata, LoverBeer BeerBera e D’uvaBeer, la Birra del Borgo Equilibrista, la Barley BBevò, la Pasturana Filare!, la Gedeone
PerBacco! e molte altre.

(Fonte: BJCP Style Guidelines, edizione 2015)
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Marcello Leder

Laureato in Chimica, Sommelier AIS. Si interessa di biochimica ed enologia, di enografia e storia del vino e della vite, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti che legano la produzione vitivinicola al territorio e alla vicende umane. Ha fondato Quattrocalici nel 2011 ed è l'autore della struttura e del progetto del portale e di tutti i suoi contenuti. Fin da allora si occupa attivamente di marketing e comunicazione del vino e di divulgazione nel campo dell'enogastronomia.

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