GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI ITALIANI – Quattrocalici

Sangiovese: La Degustazione

Indice

La Degustazione del Vino : Sangiovese

Il Sangiovese è il più diffuso tra i vitigni a bacca rossa italiani, coltivato in quasi tutte le regioni della penisola, ma trova la sua massima espressione qualitativa in Toscana, Umbria e in alcune aree dell’Emilia-Romagna. Il suo nome, secondo l’etimologia popolare, deriverebbe da “sanguis Jovis”, ovvero “sangue di Giove”, a testimonianza di un’origine antica e mitica. Le prime testimonianze scritte risalgono al Cinquecento, ma è solo tra Ottocento e Novecento che inizia ad affermarsi come vitigno dominante della viticoltura centro-italiana, grazie anche alla sua versatilità e alla capacità di adattarsi a diversi ambienti pedoclimatici.

Ampelograficamente, il Sangiovese si presenta in molteplici biotipi, dal Sangiovese grosso (tipico del Brunello di Montalcino) al Sangiovese piccolo (diffuso nel Chianti), e può assumere caratteri diversi a seconda dell’ambiente di coltivazione e delle tecniche enologiche adottate. I terreni galestrosi, argillosi e calcarei delle colline toscane e romagnole rappresentano l’habitat ideale per il vitigno, che esprime al meglio le proprie caratteristiche in condizioni di maturazione lenta e regolare, favorita da una buona escursione termica.

Nel calice, i vini da Sangiovese si presentano con un colore rosso rubino che può tendere al granato con l’invecchiamento. Al naso offrono un profilo variegato e complesso: ciliegia, viola, rosa, ribes, ma anche tabacco, cuoio, erbe aromatiche e spezie nei vini più maturi o affinati in legno. Al palato sono severi ma eleganti, con tannini importanti, acidità vivace e struttura media o piena, capaci di sostenere lunghi affinamenti.

Il Sangiovese è alla base di alcuni tra i più grandi vini italiani: Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Morellino di Scansano, Carmignano, Romagna Sangiovese, e di numerose DOC e IGT in tutta Italia. La sua adattabilità lo rende adatto anche a vinificazioni in rosato e a blend internazionali, come nel caso dei Supertuscan.

Dal punto di vista gastronomico, il Sangiovese si abbina perfettamente a piatti della cucina tradizionale italiana, in particolare primi con sughi di carne, arrosti, grigliate, formaggi stagionati e salumi. Nelle versioni più eleganti e strutturate, accompagna degnamente anche piatti complessi e preparazioni di selvaggina.

Le Caratteristiche del Vino: Sangiovese

Il Sangiovese si presenta con un colore rosso rubino trasparente, che tende al granato con l’affinamento. Al naso offre un bouquet elegante e complesso, dominato da note di ciliegia, amarena e prugna, accompagnate da sentori floreali di viola e rosa appassita, accenni di erbe aromatiche, cuoio, tabacco dolce e spezie fini, che si intensificano nelle versioni più strutturate e invecchiate.

Al palato si distingue per una freschezza spiccata, tannini decisi ma eleganti e una struttura slanciata, che conferiscono al sorso profondità e capacità di invecchiamento. La persistenza aromatica è lunga, con un finale armonico in cui ritornano le sensazioni fruttate e speziate. Il Sangiovese, vitigno simbolo della viticoltura italiana, trova espressioni diverse a seconda del territorio, dalla finezza del Chianti Classico alla potenza del Brunello, rivelando una straordinaria versatilità stilistica e una profonda aderenza al terroir.

Colorerosso
Tipo vinoVino fermo
Strutturadi corpo
Qualitàelegante, fine
Temperatura di servizio16-18°C
Bicchierebicchiere da vino rosso classico

Tutti i vini della categoria Sangiovese

nella Guida Quattrocalici

Sangiovese: Guida alla Degustazione

Il servizio del Sangiovese

Il Sangiovese è il vitigno a bacca rossa più coltivato in Italia e assume molteplici espressioni a seconda del territorio, del clone e della vinificazione. Che si tratti di un Sangiovese di Romagna, di Toscana o di Umbria, la versione classica secca e ferma coniuga freschezza, finezza aromatica e buona acidità. Si consiglia di servirlo tra 16 e 18°C in calici di media ampiezza, o più grandi per le versioni riserva. La bottiglia può essere aperta al momento, ma se si tratta di un vino evoluto o barricato è utile una breve ossigenazione per lasciar esprimere pienamente il bouquet.

 

Sangiovese: Esame Visivo

L'esame visivo del Sangiovese

Nel calice, il Sangiovese si presenta con un colore rosso rubino più o meno intenso a seconda della zona di provenienza e dell’invecchiamento. Nei vini giovani prevalgono riflessi violacei, mentre nelle versioni affinate o riserva compaiono sfumature granato. La limpidezza è generalmente ottima, così come la brillantezza. Il vino ha consistenza media, con archetti sottili e regolari, coerenti con un tenore alcolico compreso tra 12,5 e 14,5%.

 

I descrittori per l'esame visivo del vino Sangiovese:

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Vino rosso rubino. Tutti i termini per il colore dei vini

Il rosso rubino è per i vini rossi quello che il giallo paglierino è per i vini bianchi. Il colore più diffuso e quello intermedio per le varie tipologie di vino rosso. Un vino rosso rubino indica media concentrazione, un vino nè troppo giovane nè probabilmente di lunghissimo affinamento. La sua intensità e la maggiore o minore trasparenza possono dare ulteriori indicazioni sul tipo di vino, il metodo di vinificazione e il vitigno in questione.

Vino consistente. Tutti i termini per la consistenza del vino

Consistente è un vino che manifesta una discreta resistenza alla rotazione nel bicchiere, che una volta fermata, dà origine ad una serie di archetti ben marcati sulla superficie del vetro. Indica buona struttura nel vino, un vino concentrato con una quantità di estratti superiore alla media.

Sangiovese: Esame olfattivo

L'esame olfattivo del Sangiovese

Il profilo aromatico del Sangiovese è fine, ampio e molto territoriale, con caratteristiche che spaziano da fruttate a floreali, fino a note speziate e terziarie nei vini evoluti.

Il bouquet si esprime con eleganza e sobrietà, mantenendo una tipicità riconoscibile anche nelle interpretazioni più complesse.

 

I descrittori per l'esame olfattivo del vino Sangiovese:

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Tutti i termini per la Intensità Olfattiva dei Vini

Vino intenso. Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "intenso" un vino la cui intensità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. Varietà del vitigno e tipologia di vinificazione e  aturazione/affinamento influiscono grandemente sull’intensità olfattiva di un vino, comunque possiamo dire che in generale i vini intensi provengono da vigneti a rese medio basse e sono sottoposti a processi di vinificazione di buon livello qualitativo.

Vino complesso.

Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "complesso" un vino che presenta molteplici riconoscimenti olfattivi e la cui complessità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. La complessità nei profumi è anche una caratteristica varietale, ossia legata ai vitigni utilizzati nella vinificazione. In generale possiamo comunque aspettarci un vino giovane o maturo, che abbia fatto un discreto periodo di affinamento in botte o bottiglia.

Vino fruttato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino fruttato. Le note fruttate sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di frutta bianca sono presenti nei vini bianchi, profumi di frutta rossa nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di confettura o di frutta secca, nei vini fortificati note di frutta sotto spirito.

Vino floreale. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino floreale. Le note floreali sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di fiori bianchi sono presenti nei vini bianchi, profumi di fiori rossi nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano il fiore appena sbocciato, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente profumi di fiori secchi o appassiti.

Vino speziato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino speziato. Le note speziate sono piuttosto diffuse in quei vini, sia bianchi che rossi o rosati, che sono stati sottoposti a periodi di maturazione più o meno lunghi, soprattutto in legno. Sono dunque di origine quasi sempre terziaria, anche se possono essere in alcuni casi legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni.

Sangiovese: Riconoscimenti olfattivi

Sangiovese: Esame Gusto-Olfattivo

L'esame gusto-olfattivo del Sangiovese

In bocca, il Sangiovese è generalmente secco, fresco, con una tannicità ben presente ma fine, e una struttura media o medio-piena, che può diventare più importante nei vini da selezione o invecchiati in legno. La freschezza è una delle cifre stilistiche del vitigno, e conferisce vivacità e longevità al sorso.
Il corpo è equilibrato, e l’alcolicità ben integrata. Il finale è persistente, con ritorni di frutta rossa matura, spezie dolci e una nota leggermente amaricante, spesso descritta come caratteristica varietale. Il vino mostra una buona coerenza gusto-olfattiva e una progressione armonica.

 

I descrittori per l'esame gustativo del vino Sangiovese:

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Tutti i termini per la Scala di Alcolicità dei Vini

Vino "caldo". Quando nel vino la percezione alcolica è piuttosto netta, come ad esempio avviene per i vini con gradazione alcolica di 13-14° in volume, il vino in questione viene definito caldo. Questi vini per essere anche equilibrati, devono avere un corpo e una struttura in grado di supportarne il tenore alcolico.

Vino secco. Tutti i termini per la Scala di Dolcezza dei Vini

Vino secco. In un vino secco non viene percepita alcuna sensazione di dolcezza. Agli effetti pratici, essendovi sempre nel vino anche un pur modesto residuo zuccherino, si considerano secchi i vini che abbiano un contenuto zuccherino da 0 a 10 g/l.

Vino tannico

Si dice tannico un vino che presenta al palato una decisa sensazione di astringenza, che si manifesta come secchezza o ruvidezza a livello dello stesso palato o delle gengive. In molti casi la marcata tannicità è da ricondursi al vitigno di partenza e alla precocità della degustazione, prima della fine del periodo ottimale di maturazione o affinamento. In questo senso, il vino potrebbe migliorare, diventando più "rotondo" se lasciato affinare ulteriormente in cantina.

Vino di corpo o corposo

Si dice "di corpo" o "mediamente strutturato" o "corposo" un vino con un buon contenuto di sostanze estrattive. Parliamo quindi di un vino ottenuto da uve mature, ricche di zuccheri e di sostanze complementari. In termini di analisi si può far riferimento a vini il cui estratto secco sia compreso indicativamente tra i 29 e 44 g/l e il cui contenuto in alcol  tra i 13 e i 14° in volume.
Tutti i termini della scala di persistenza del vino.
Vino persistente. Per "persistente" si intende un vino il cui ricordo sensoriale dopo la deglutizione ha una durata più che sufficiente. Convenzionalmente, si indica come "persistente" un vino la cui persistenza è compresa tra i 6 e gli 8 secondi. In genere, i vini persistenti sono vini complessi, strutturati e solitamente sottoposti ad un periodo di maturazione/affinamento piuttosto rilevante.

Sangiovese: Abbinamento con il Cibo

Gli abbinamenti al cibo del Sangiovese

Il Sangiovese si presta a molti abbinamenti, soprattutto con la cucina mediterranea, regionale italiana e con piatti a base di carni rosse, sughi ricchi, e formaggi stagionati.

La sua acidità naturale e la presenza tannica lo rendono ideale anche con piatti grassi, succulenti o leggermente speziati.

 

I tipi di portata in abbinamento per il vino Sangiovese:

La Degustazione e l’Abbinamento del vini
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