GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI ITALIANI – Quattrocalici

Nero di Troia: La Degustazione

La degustazione del vino Nero di Troia

La degustazione del Nero di Troia. Conosciuto anche con il nome di Uva di Troia, il Nero di Troia è il terzo vitigno pugliese in ordine di rilevanza, dopo il Primitivo e il Negroamaro. Coltivato in tutta la Puglia, la zona storica del Nero di Troia si trova nel triangolo di terra che ha come vertici le città di Barletta, Cerignola e Lucera, in particolare nel comune di Troia, appunto, dal quale prende il nome. E’ presente in molte DOC pugliesi, tra cui il Cacc’e mmitte di Lucera, Castel del Monte, Orta Nova, Rosso Barletta, Rosso Canosa e Rosso di Cerignola. Per le sue caratteristiche enologiche, il Nero di Troia potrebbe diventare uno dei protagonisti dell’enologia pugliese e di tutta l’Italia meridionale. Rispetto a Primitivo e Negroamaro, vitigni perfetti per fare sia vini rossi strutturati che rosati semplici e profumati, il Nero di Troia ha un corpo più fine e una caratteristica carica speziata che contribuisce a rendere questo vino interessante ed originale.

Le caratteristiche enologiche del vino Nero di Troia

Il Nero di Troia è un vino che si caratterizza per l’elevata tannicità, e la buona predisposizione all’affinamento. Spesso viene anche assemblato con vitigni più “morbidi” quali per esempio il Montepulciano. In purezza, il Nero di Troia potrebbe risultare un vino forte, imponente ma poco raffinato. In realtà i Nero di Troia nelle loro interpretazioni di qualità ed affinamento raggiungono la delicatezza e l’eleganza di alcuni Amaroni o Baroli. La denominazione di riferimento per il Nero di Troia nelle sue massime epressioni è sicuramente la Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG, ma anche le DOC BarlettaSan Severo, Castel del Monte.

Colorerosso
Tipo vinoVino fermo
Strutturadi corpo
Qualitàelegante, fine
Temperatura di servizio18-20°C
Bicchierebicchiere da vino rosso strutturato

Tutti i vini della categoria Nero di Troia

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Nero di Troia: Guida alla degustazione

Il Nero di Troia è un vino rosso corposo, pertanto andrà degustato avendo cura di aprire la bottiglia un po’ prima della degustazione, a seconda dell’invecchiamento cui il vino è stato sottoposto. La temperatura ideale di degustazione varia dai 18 ai 20°C e si utilizzerà un biacchiere ampio da vini rossi o baloon.

degustazione nero di troia servizio

Nero di Troia: Esame visivo

Il Nero di Troia si presenta di un bel colore rosso rubino intenso con riflessi violacei in gioventù che tendono a scomparire con l’affinamento. E’ un vino di corpo, quindi di elevata consistenza e rotondità.

degustazione nero di troia visivo

I descrittori per l'esame visivo del vino Nero di Troia:

Vino rosso rubino. Tutti i termini per il colore dei vini

Il rosso rubino è per i vini rossi quello che il giallo paglierino è per i vini bianchi. Il colore più diffuso e quello intermedio per le varie tipologie di vino rosso. Un vino rosso rubino indica media concentrazione, un vino nè troppo giovane nè probabilmente di lunghissimo affinamento. La sua intensità e la maggiore o minore trasparenza possono dare ulteriori indicazioni sul tipo di vino, il metodo di vinificazione e il vitigno in questione.

Vino consistente. Tutti i termini per la consistenza del vino

Consistente è un vino che manifesta una discreta resistenza alla rotazione nel bicchiere, che una volta fermata, dà origine ad una serie di archetti ben marcati sulla superficie del vetro. Indica buona struttura nel vino, un vino concentrato con una quantità di estratti superiore alla media.

Nero di Troia: Esame olfattivo

Al naso il Nero di Troia presenta profumi decisamente intensi e fruttati, soprattutto in gioventù, tra le cui note domina la prugna matura. Note speziate e aromi terziari più o meno intensi accompagnano il bouquet di sensazioni delle riserve.

degustazione nero di troia olfattivo

I descrittori per l'esame olfattivo del vino Nero di Troia:

Vino Abbastanza Complesso.

Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "abbastanza complesso" un vino che presenta tre (o più) riconoscimenti olfattivi e la cui complessità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. La complessità nei profumi è anche una caratteristica varietale, ossia legata ai vitigni utilizzati nella vinificazione. In generale possiamo comunque aspettarci un vino giovane senza particolari o lunghi affinamenti.

Vino fruttato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino fruttato. Le note fruttate sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di frutta bianca sono presenti nei vini bianchi, profumi di frutta rossa nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di confettura o di frutta secca, nei vini fortificati note di frutta sotto spirito.

Vino speziato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino speziato. Le note speziate sono piuttosto diffuse in quei vini, sia bianchi che rossi o rosati, che sono stati sottoposti a periodi di maturazione più o meno lunghi, soprattutto in legno. Sono dunque di origine quasi sempre terziaria, anche se possono essere in alcuni casi legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni.

Nero di Troia: Riconoscimenti olfattivi

Nero di Troia: Esame gustativo

Il Nero di Troia è un vino di struttura, che si presenta corposo al palato e con una trama tannica in genere molto ben marcata, accompagnata da leggere note amarognole. La sua buona predisposizione all’affinamento fa sì che le versioni riserva manifestino maggiore eleganza e questa spigolosità dei tannini lasci il posto ad una più raffinata ed elegante armonia.

degustazione nero di troia gustativo

I descrittori per l'esame gustativo del vino Nero di Troia:

Tutti i termini per la Scala di Alcolicità dei Vini

Vino "caldo". Quando nel vino la percezione alcolica è piuttosto netta, come ad esempio avviene per i vini con gradazione alcolica di 13-14° in volume, il vino in questione viene definito caldo. Questi vini per essere anche equilibrati, devono avere un corpo e una struttura in grado di supportarne il tenore alcolico.

Vino secco. Tutti i termini per la Scala di Dolcezza dei Vini

Vino secco. In un vino secco non viene percepita alcuna sensazione di dolcezza. Agli effetti pratici, essendovi sempre nel vino anche un pur modesto residuo zuccherino, si considerano secchi i vini che abbiano un contenuto zuccherino da 0 a 10 g/l.
Tutti i termini della scala di morbidezza del vino.
Vino Abbastanza morbido. Nella scala della morbidezza dei vini, il termine "abbastanza morbido" si riferisce ad un vino che presenta già una piacevole morbidezza. Le sensazioni più dure vengono ben equilibrate da una adeguata presenza di alcol e polialcoli. In genere si tratta di vini dotati di una discreta struttura.

Vino tannico

Si dice tannico un vino che presenta al palato una decisa sensazione di astringenza, che si manifesta come secchezza o ruvidezza a livello dello stesso palato o delle gengive. In molti casi la marcata tannicità è da ricondursi al vitigno di partenza e alla precocità della degustazione, prima della fine del periodo ottimale di maturazione o affinamento. In questo senso, il vino potrebbe migliorare, diventando più "rotondo" se lasciato affinare ulteriormente in cantina.

Vino di corpo o corposo

Si dice "di corpo" o "mediamente strutturato" o "corposo" un vino con un buon contenuto di sostanze estrattive. Parliamo quindi di un vino ottenuto da uve mature, ricche di zuccheri e di sostanze complementari. In termini di analisi si può far riferimento a vini il cui estratto secco sia compreso indicativamente tra i 29 e 44 g/l e il cui contenuto in alcol  tra i 13 e i 14° in volume.
Tutti i termini della scala di persistenza del vino.
Vino persistente. Per "persistente" si intende un vino il cui ricordo sensoriale dopo la deglutizione ha una durata più che sufficiente. Convenzionalmente, si indica come "persistente" un vino la cui persistenza è compresa tra i 6 e gli 8 secondi. In genere, i vini persistenti sono vini complessi, strutturati e solitamente sottoposti ad un periodo di maturazione/affinamento piuttosto rilevante.

Nero di Troia: Abbinamento con il cibo

Il Nero di Troia si abbina bene con molti piatti di portata a base di carne, anche in preparazioni saporite o speziate, fino anche a piatti di selvaggina. Ottimo con portate tipiche del suo territorio di provenienza, quali l’agnello in agrodolce e la faraona ripiena e arrosto.

degustazione nero di troia abbinamenti

I tipi di portata in abbinamento per il vino Nero di Troia: