Il Montonico Bianco è un vitigno autoctono italiano con radici profonde nel cuore dell’Abruzzo, una regione famosa per la sua tradizione vitivinicola e la varietà di uve autoctone. Questo vitigno, con la sua storia millenaria e le sue peculiarità uniche, rappresenta un tassello importante della biodiversità viticola abruzzese.
Provenienza e Storia
Le origini del Montonico Bianco sono antiche e si pensa che la sua coltivazione risalga all’epoca romana, anche se alcune fonti suggeriscono che possa essere arrivato nella regione grazie ai commerci e alle migrazioni mediterranee. Il nome “Montonico” potrebbe derivare da “montagna,” in riferimento alla sua coltivazione in aree collinari e montane. Storicamente, il Montonico Bianco è stato coltivato soprattutto nella Valle del Vomano, nelle province di Teramo e L’Aquila, dove ha trovato il suo ambiente ideale. Il Montonico Bianco è presente anche in Calabria, dove è conosciuto con vari sinonimi, tra cui Mantonico Bianco del Pollino, cosa che spesso crea confusione con il vitigno Calabrese Mantonico bianco.
Nel corso dei secoli, la coltivazione del Montonico Bianco ha subito un progressivo declino a causa della preferenza per vitigni più produttivi e meglio conosciuti. Tuttavia, negli ultimi decenni, c’è stata una riscoperta e una valorizzazione di questa varietà, grazie all’impegno di viticoltori locali e appassionati che ne hanno riconosciuto il valore storico ed enologico.
Zone di Coltivazione
Oggi, il Montonico Bianco è principalmente coltivato in Abruzzo, nelle province di Teramo e L’Aquila, soprattutto nelle zone collinari che circondano la Valle del Vomano. I vigneti si trovano ad altitudini variabili tra i 300 e i 700 metri sul livello del mare, dove il clima è caratterizzato da estati calde e secche e inverni freddi, con buone escursioni termiche giornaliere che favoriscono lo sviluppo degli aromi nelle uve. I terreni di questa zona sono prevalentemente calcarei e argillosi, con una buona capacità drenante che contribuisce alla qualità delle uve.
Caratteristiche Ampelografiche e Agronomiche
Il Montonico Bianco presenta foglie di dimensioni medio-grandi, di forma pentagonale e trilobata o pentalobata, con una superficie glabra e un colore verde chiaro. I grappoli sono grandi, cilindrici, spesso alati e piuttosto compatti. Gli acini sono di medie dimensioni, sferici, con una buccia spessa e consistente di colore giallo dorato, che conferisce una buona resistenza alle malattie fungine.
Agronomicamente, il Montonico Bianco è un vitigno vigoroso e abbastanza resistente alle avversità climatiche, sebbene richieda un’attenzione particolare alla gestione del vigneto per evitare problemi di vigoria eccessiva che potrebbero compromettere la qualità delle uve. È un vitigno tardivo, con la vendemmia che si svolge generalmente a metà ottobre, quando le uve hanno raggiunto una piena maturazione zuccherina e aromatica.
Caratteristiche Organolettiche dei Vini
I vini prodotti con il Montonico Bianco si caratterizzano per freschezza e aromaticità, qualità che li rendono particolarmente piacevoli e versatili. Dal punto di vista visivo, i vini di Montonico Bianco presentano un colore giallo paglierino con riflessi verdolini, che suggerisce freschezza e giovinezza.
Al naso, i vini offrono un bouquet elegante, con note floreali di fiori bianchi come acacia e biancospino, accompagnate da sentori fruttati di mela, pera e agrumi, insieme a sfumature erbacee e leggermente minerali. In alcuni casi, soprattutto nei vini ottenuti da vigneti situati ad altitudini maggiori, si possono percepire anche delicate note di mandorla e anice.
Al palato, i vini di Montonico Bianco si distinguono per una buona acidità e una struttura leggera, che li rende facili da bere e molto rinfrescanti. Sono vini secchi, con un finale sapido e piacevolmente ammandorlato, che ne esalta la tipicità. Il Montonico Bianco è spesso utilizzato anche nella produzione di spumanti, grazie alla sua capacità di mantenere un’ottima acidità e freschezza.