I vini rosati occupano una posizione intermedia tra i vini bianchi e i vini rossi, sia dal punto di vista tecnico che sensoriale. Ottenuti da uve a bacca rossa, ma con un contatto limitato tra mosto e bucce, i rosati devono il loro colore caratteristico — che può variare dal rosa tenue al cerasuolo intenso — proprio alla durata e modalità della macerazione, solitamente compresa tra poche ore e uno o due giorni. Il risultato è un vino che unisce freschezza e leggerezza tipiche dei bianchi con una maggiore struttura e ampiezza aromatica, prossima talvolta a quella dei rossi.
Le tecniche di produzione più diffuse sono la svinatura precoce (pressatura soffice e breve macerazione con le bucce), il salasso (sanguinaggio da una vinificazione in rosso, con successiva fermentazione del mosto parzialmente separato) e, più raramente, la mescolanza controllata di vini bianchi e rossi, pratica ammessa solo in alcune zone e vietata nei vini DOP in Italia e in gran parte d’Europa, tranne che per gli spumanti rosé.
Dal punto di vista organolettico, i vini rosati si distinguono per la vivacità cromatica, la finezza olfattiva e la versatilità al gusto. Al naso offrono note di frutta fresca (ciliegia, lampone, melograno, fragola), fiori, spezie leggere e, nei casi più strutturati, note minerali o leggermente evolute. In bocca, il profilo varia da vini agili e scorrevoli a espressioni più piene e gastronomiche, soprattutto nel caso di rosati prodotti in territori vocati o da vitigni ricchi di sostanze fenoliche.
In Italia, i rosati vantano una tradizione consolidata soprattutto in Puglia (Salice Salentino Rosato, Castel del Monte Bombino Nero), Abruzzo (Cerasuolo d’Abruzzo), Lombardia (Chiaretto del Garda), Sicilia, Toscana, Veneto e Alto Adige, dove si producono vini sia da singolo vitigno sia da uvaggi. All’estero, le regioni più rinomate sono la Provenza, con rosati eleganti e minerali, e alcune zone della Spagna (Navarra, Rioja) e degli Stati Uniti, dove la produzione ha conosciuto un forte rilancio grazie alla domanda internazionale.
I rosati si prestano a un consumo prevalentemente giovanile, soprattutto per le versioni più fresche e fruttate, ma alcuni esempi possono anche evolvere nel tempo, acquisendo complessità e struttura. Sono eccellenti vini da aperitivo, ma sanno accompagnare con disinvoltura anche la cucina estiva, le paste fredde, i piatti di pesce saporiti, le carni di pollame delicate, i salumi, le verdure grigliate, le cucine speziate, e, nelle versioni più intense, anche piatti di carne bianca o arrosti leggeri.








