La degustazione del Petit Verdot. Il Petit Verdot è un vitigno a bacca nera dagli acini piccoli e con buccia spessa, intensamente colorati. Originaria di Bordeaux, dove tradizionalmente rientra in piccole quantità nei vini della regione, il Petit Verdot viene oggi vinificato anche in purezza in molte regioni dell’Europa meridionale, nelle Americhe e in Australia. Gli alti livelli di antociani presenti nelle spesse bucce dell’acino danno ai vini Petit Verdot tendono un aspetto denso e un colore nero violaceo, simile all’inchiostro. Il rapporto tra buccia, semi e succo è particolarmente elevato grazie alla piccola dimensione degli acini e questo dà ai vini un notevole contenuto in tannini. Il Petit Verdot è un vitigno difficile da coltivare, per le difficoltà difficoltà di maturazione e la sensibilità dell’apparato fogliare, che richiede molto lavoro in vigna. In più il vitigno ha germogliamento precoce (e quindi a rischio per le gelate primaverili) e maturazione tardiva, rendendola difficile nelle annate fresche. Negli anni Sessanta per questi motivi, a cui va aggiunto il cambiamento nelle preferenze dei consumatori, più inclini ai sapori morbidi del Merlot e ai profumi fruttati del Cabernet, molte vigne di Petit Verdot sono state eradicate e sostituite con vitigni più affidabili e alla moda. Gli anni ’80 hanno visto poi la rinascita del Petit Verdot, in particolare nel Nuovo Mondo come in California e in Australia, ma anche in altre zone degli Stati Uniti e in Australia, Italia, Spagna, Portogallo, Cile e Argentina, sempre in regioni dal clima caldo e secco.