GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI ITALIANI – Quattrocalici

Primitivo: La Degustazione

La degustazione del vino Primitivo

La degustazione del Primitivo. Il Primitivo è uno dei più famosi vini rossi della Puglia, caratteristico per le note fruttate e la struttura potente e vellutata, grazie anche ad una gradazione alcolica solitamente poderosa. Queste caratteristiche del vino sono in buona parte dovute alla precocità della sua maturazione, infatti il Primitivo è solitamente vendemmiato anche già dalla seconda metà di Agosto, quando la sua carica polifenolica e zuccherina è già perfetta. Il vino più conosciuto è senz’altro il Primitivo di Manduria DOC, ma lo troviamo anche nella DOC Gioia del Colle con le tipologie Gioia del Colle Rosso e Gioia del Colle Primitivo e un poi un po’ dappertutto nella regione.

Le caratteristiche enologiche del vino Primitivo

Nelle sue migliori espressioni, come il Primitivo di Manduria DOC, il Primitivo è vinificato in purezza e spesso affinato in legno, sia in barriques che in botti più grandi, come i tonneaux. Sono vini solitamente caldi per alcolicità e morbidi, con la morbidezza volta però ad equilibrare una trama tannica di tutto rispetto ed a volte graffiante, creando un insieme che nelle migliori espressioni è sicuramente fine ed armonico. I Primitivi di questa fattura hanno una buona longevità, grazie anche all’elevato contenuto in polifenoli, mentre versioni più semplici risultano meno eleganti e manifestano minore predisposizione al miglioramento nel medio termine. Oltre ai vini secchi e alle riserve, il vitigno dà vita anche al Primitivo Dolce Naturale DOCG, vino dolce sconosciuto ai più, che con una una gradazione di 16 gradi e un contenuto zuccherino di non meno di 50 g/l è un ottimo vino di meditazione, ma lo si può anche abbinare con successo a crostate, zuppa inglese e formaggi erborinati come lo Stilton e il Roquefort.

Colorerosso
Tipo vinoVino fermo
Strutturadi corpo
Qualitàarmonico, elegante, fine
Temperatura di servizio18-20°C
Bicchierebicchiere da vino rosso classico

Tutti i vini della categoria Primitivo

nella Guida Quattrocalici

Primitivo: Guida alla degustazione

Stapperemo la bottiglia di Primitivo almeno una mezz’ora prima della degustazione, fino a qualche ora nel caso di versioni a più lungo affinamento. Per la degustazione useremo calici ampi o baloon, adatti all’assaggio di vini rossi strutturati. La temperatura di degustazione è tra i 18 e i 20°C.

degustazione primitivo servizio

Primitivo: Esame visivo

Il Primitivo giovane è caratterizzato da colore rosso rubino molto intenso con riflessi purpurei. L’aspetto è talvolta cupo, ossia con trasparenze piuttosto ridotte, talvolta anche impenetrabile alla luce. Questa caratteristica risulta ancor più accentuata nelle versioni sottoposte ad affinamento in legno. Le versioni più affinate hanno un colore più tendente al granato, mentre una nota aranciata indica il raggiungimento dell’apice della maturazione del vino.

degustazione primitivo visivo

I descrittori per l'esame visivo del vino Primitivo:

Vino rosso rubino. Tutti i termini per il colore dei vini

Il rosso rubino è per i vini rossi quello che il giallo paglierino è per i vini bianchi. Il colore più diffuso e quello intermedio per le varie tipologie di vino rosso. Un vino rosso rubino indica media concentrazione, un vino nè troppo giovane nè probabilmente di lunghissimo affinamento. La sua intensità e la maggiore o minore trasparenza possono dare ulteriori indicazioni sul tipo di vino, il metodo di vinificazione e il vitigno in questione.

Vino consistente. Tutti i termini per la consistenza del vino

Consistente è un vino che manifesta una discreta resistenza alla rotazione nel bicchiere, che una volta fermata, dà origine ad una serie di archetti ben marcati sulla superficie del vetro. Indica buona struttura nel vino, un vino concentrato con una quantità di estratti superiore alla media.

Primitivo: Esame olfattivo

Il Primitivo presenta un profilo olfattivo fruttato e floreale, complesso nella pluralità dei suoi aromi. Si riconoscono amarena, prugna e mora, accompagnate da note floreali di viola talvolta anche appassita. Le sensazioni di frutta matura, caratteristiche dei vini più giovani, col tempo evolvono in confettura, mentre le versioni a più lungo affinamento presentano note terziarie di cacao, tabacco, liquirizia e carruba, ma anche cannella, china e pepe nero.

degustazione primitivo olfattivo

I descrittori per l'esame olfattivo del vino Primitivo:

Tutti i termini per la Intensità Olfattiva dei Vini

Vino intenso. Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "intenso" un vino la cui intensità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. Varietà del vitigno e tipologia di vinificazione e  aturazione/affinamento influiscono grandemente sull’intensità olfattiva di un vino, comunque possiamo dire che in generale i vini intensi provengono da vigneti a rese medio basse e sono sottoposti a processi di vinificazione di buon livello qualitativo.

Vino complesso.

Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "complesso" un vino che presenta molteplici riconoscimenti olfattivi e la cui complessità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. La complessità nei profumi è anche una caratteristica varietale, ossia legata ai vitigni utilizzati nella vinificazione. In generale possiamo comunque aspettarci un vino giovane o maturo, che abbia fatto un discreto periodo di affinamento in botte o bottiglia.

Vino floreale. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino floreale. Le note floreali sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di fiori bianchi sono presenti nei vini bianchi, profumi di fiori rossi nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano il fiore appena sbocciato, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente profumi di fiori secchi o appassiti.

Vino fruttato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino fruttato. Le note fruttate sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di frutta bianca sono presenti nei vini bianchi, profumi di frutta rossa nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di confettura o di frutta secca, nei vini fortificati note di frutta sotto spirito.

Vino speziato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino speziato. Le note speziate sono piuttosto diffuse in quei vini, sia bianchi che rossi o rosati, che sono stati sottoposti a periodi di maturazione più o meno lunghi, soprattutto in legno. Sono dunque di origine quasi sempre terziaria, anche se possono essere in alcuni casi legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni.

Primitivo: Riconoscimenti olfattivi

Primitivo: Esame gustativo

Il Primitivo è un vino generalmente di buona struttura, con contento alcolico spesso elevato, dovuto anche alle assolate zone di coltivazione. Il buon contenuto di sostanze polifenoliche del Primitivo conferisce struttura ai vini ma rinforza anche la sensazione astringente dovuta ai tannini. L’affinamento in legno del Primitivo consente ai vini prodotti con quest’uva di arrotondare queste asperità e ne esalta la morbidezza, ulteriormente accentuata dalla componente alcolica. In molti casi l’alto tenore in zuccheri di partenza nei mosti fa sì che alcuni vini presentino un certo residuo zuccherino che contribuisce ad aumentare le sensazioni di morbidezza e che se non è eccessivo, ne favorisce l’armonia complessiva.

degustazione primitivo gustativo

I descrittori per l'esame gustativo del vino Primitivo:

Vino secco. Tutti i termini per la Scala di Dolcezza dei Vini

Vino secco. In un vino secco non viene percepita alcuna sensazione di dolcezza. Agli effetti pratici, essendovi sempre nel vino anche un pur modesto residuo zuccherino, si considerano secchi i vini che abbiano un contenuto zuccherino da 0 a 10 g/l.

Tutti i termini per la Scala di Alcolicità dei Vini

Vino "caldo". Quando nel vino la percezione alcolica è piuttosto netta, come ad esempio avviene per i vini con gradazione alcolica di 13-14° in volume, il vino in questione viene definito caldo. Questi vini per essere anche equilibrati, devono avere un corpo e una struttura in grado di supportarne il tenore alcolico.
Tutti i termini della scala di morbidezza del vino.
Vino morbido. Nella valutazione della morbidezza del vino, un vino si dice "morbido" quando in esso è presente una buona concentrazione di polialcoli che compensano efficacemente le componenti più dure, grazie per esempio al lungo affinamento, specialmente in botte. Nel suo profilo gustativo le sensazioni di rotondità prevalgono marcatamente sulle durezze.

Vino tannico

Si dice tannico un vino che presenta al palato una decisa sensazione di astringenza, che si manifesta come secchezza o ruvidezza a livello dello stesso palato o delle gengive. In molti casi la marcata tannicità è da ricondursi al vitigno di partenza e alla precocità della degustazione, prima della fine del periodo ottimale di maturazione o affinamento. In questo senso, il vino potrebbe migliorare, diventando più "rotondo" se lasciato affinare ulteriormente in cantina.

Vino di corpo o corposo

Si dice "di corpo" o "mediamente strutturato" o "corposo" un vino con un buon contenuto di sostanze estrattive. Parliamo quindi di un vino ottenuto da uve mature, ricche di zuccheri e di sostanze complementari. In termini di analisi si può far riferimento a vini il cui estratto secco sia compreso indicativamente tra i 29 e 44 g/l e il cui contenuto in alcol  tra i 13 e i 14° in volume.
Tutti i termini della scala di persistenza del vino.
Vino persistente. Per "persistente" si intende un vino il cui ricordo sensoriale dopo la deglutizione ha una durata più che sufficiente. Convenzionalmente, si indica come "persistente" un vino la cui persistenza è compresa tra i 6 e gli 8 secondi. In genere, i vini persistenti sono vini complessi, strutturati e solitamente sottoposti ad un periodo di maturazione/affinamento piuttosto rilevante.

Primitivo: Abbinamento con il cibo

Il Primitivo, grazie alla sua morbidezza ed alcolicità nonché al tannino sempre presente, è un vino ideale per l’abbinamento a portate di carne di qualsiasi tipo. Carni rosse alla brace ma anche selvaggina, come il cinghiale, anch’esso alla brace o brasato, in salmì. Carni di agnello o capretto al forno. Le versioni più giovani sono adatte anche a primi piatti con sughi di carne o zuppe di legumi. Se lungamente affinato è un ideale vino da conversazione ma accompagna anche selezioni di formaggi di lunga stagionatura.

degustazione primitivo abbinamenti

I tipi di portata in abbinamento per il vino Primitivo: