GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI ITALIANI – Quattrocalici

Vin Santo: La Degustazione

Indice

La Degustazione del Vino : Vin Santo

La degustazione del Vin Santo. Il Vin Santo è un vino dolce prodotto da uve passite, cioè con grappoli raccolti generalmente surmaturi, che vengono lasciati per molte settimane sui graticci o appesi, perché si disidratino e concentrino gli zuccheri. La perdita in acqua arriva al del 50% o più, amplificando dolcezza e concentrazione dei mosti. L’appassimento dura almeno 2 mesi, ma in alcuni casi si arriva anche a 6 mesi abbondanti. Si tratta dello stesso sistema usato per produrre tutti i grandi vini dolci del mondo, tra cui Sauternes, Recioto, Tokaji, Picolit, ma nel caso del Vin Santo le uve non vengono mai lasciate attaccare dalla “muffa nobile“. Il Vin Santo è un vino tipico della Toscana, ma lo si può trovare anche in altre regioni, dalle Marche all’Umbria, all’Emilia, fino al Veneto, con caratteristiche che si assomigliano, ma sempre con differenze locali, sia in termini di vitigni impiegati che del metodo produttivo. Il Vin Santo viene fatto maturare in piccole botti di legno di capacità variabile, chiamate in Toscana  caratelli. I vari disciplinari regolano anche la capacità delle botti usate per la maturazione, che variano da un massimo di 5 ettolitri per i vini meno pregiati, fino ai 125 litri delle riserve. Anche la durata dell’affinamento dipende dai disciplinari. Nel Chianti, questo affinamento dura minimo 36 mesi e 48 per la Riserva e l’Occhio di Pernice. A Montepulciano sono 36 mesi per il Vin Santo base, 60 per la Riserva e 96 mesi per l’Occhio di Pernice. Le botti vengono messe a riposare sotto i tetti o comunque in zone esposte alle escursioni termiche stagionali, in modo che l’alternanza del caldo e del freddo caratterizzi i vini con delicate e particolari note ossidative, in un processo di maturazione che ricorda quello dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena e Reggio Emilia. Per produrre il Vin Santo, in Toscana si usano i vitigni Trebbiano Toscano, Malvasia Bianca e Grechetto, per il Vin Santo Occhio di Pernice, Sangiovese e altri vitigni a bacca nera ma anche bianca. Nelle altre regioni prevalgono i vitigni coltivati localmente.

Le Caratteristiche del Vino: Vin Santo

Il Vin Santo si presenta con un colore che varia dal dorato intenso all’ambrato profondo, talvolta con riflessi ramati, a seconda del vitigno d’origine, del grado di ossidazione e della durata dell’affinamento. Al naso sviluppa un bouquet ricco, caldo e complesso, con note dominanti di frutta secca, albicocca disidratata, miele, caramello, mandorla tostata e nocciola, accompagnate da sfumature di spezie dolci, resine, vaniglia, caffè e tabacco biondo nelle versioni più evolute.

Al palato si distingue per una dolcezza piena e avvolgente, sempre equilibrata da una freschezza ben presente e da una spiccata sapidità, che contribuiscono a mantenere il sorso teso e armonico. La struttura è densa, la consistenza vischiosa e la persistenza aromatica lunghissima, con un finale che richiama il miele, la frutta sotto spirito e la mandorla amara. Il Vin Santo, ottenuto per appassimento naturale delle uve (spesso Trebbiano e Malvasia, ma anche Sangiovese per la versione Occhio di Pernice), è il vino da meditazione per eccellenza della tradizione toscana. Storicamente legato all’ospitalità contadina e alla celebrazione, si abbina classicamente con cantucci, ma anche con formaggi erborinati, pasticceria secca o foie gras, esprimendo tutta la sua profondità culturale e stilistica.

Colorebianco
Tipo vinopassito
Strutturadi corpo
Qualitàarmonico, caratteristico, elegante, fine
Temperatura di servizio12-14°C
Bicchierebicchiere da vino passito

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Vin Santo: Guida alla Degustazione

Il servizio del vin santo

Il Vin Santo, tradizionale vino da meditazione toscano, nasce da uve bianche (prevalentemente Trebbiano e Malvasia, ma anche Grechetto, Canaiolo bianco o altre varietà locali), sottoposte ad un lungo appassimento naturale su graticci o appese a ganci, e successivamente vinificate e affinate per anni in piccoli caratelli di legno. La stappatura della bottiglia va eseguita con delicatezza, preferibilmente dopo averla lasciata a temperatura ambiente per almeno mezz’ora. Si consiglia un servizio a 12–14°C in piccoli calici a tulipano da vini passiti o da meditazione, per convogliare e concentrare le sensazioni olfattive.

 

Vin Santo: Esame Visivo

L'esame visivoo del vin santo

Alla vista il Vin Santo si presenta con colori che variano dal giallo dorato profondo all’ambra, fino a raggiungere tonalità topazio o ramate nei vini più evoluti e concentrati. Il liquido è denso, viscoso, con lacrime lente e strette, indice di elevato contenuto zuccherino e glicerico. La limpidezza è perfetta e la brillantezza conferisce al vino un aspetto nobile e avvolgente.

 

I descrittori per l'esame visivo del vino Vin Santo:

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Vino giallo dorato. Tutti i termini per il colore dei vini

Il colore giallo dorato è tipico dei vini bianchi di elevata concentrazione (in questo caso è dovuto alla quantità di estratti presenti nel vino) o di lungo affinamento (in questo caso deriva anche da effetti dovuti a microossidazione dei composti organici presenti nel vino, oppure può ricondursi a vitigni caratterizzati da elevata pigmentazione nelle bucce, che viene poi trasferita al vino (come ad esempio il Gewürztraminer).

Vino giallo ambrato. Tutti i termini per il colore dei vini

Il colore giallo ambrato rappresenta una tonalità molto scura che non è presente nei vini ottenuti per semplice spremitura delle uve mature. Il giallo ambrato è caratteristico per i vini bianchi passiti e sottoposti a lungo affinamento in legno, per vini sottoposti a processi ossidativi come i vin santi, o liquorosi e ossidati come i marsala o i madeira. Può anche essere dovuto a processi di ossidazione non voluti e quindi indicare un difetto del vino. In questo caso però è accompagnato solitamente da velatura e non si presenta con la brillantezza che è invece indicatore di un vino qualitativamente sotto controllo.

Vino brillante. Tutti i termini della scala di limpidezza dei vini

In alcuni vini la limpidezza lascia il posto alla brillantezza. Questa può essere dovuta alla presenza di bollicine, che aumentano la riflessione della luce nel vitno, o alla elevata concentrazione zuccherina di alcuni vini passiti, che produce lo stesso effetto.

Vino consistente. Tutti i termini per la consistenza del vino

Consistente è un vino che manifesta una discreta resistenza alla rotazione nel bicchiere, che una volta fermata, dà origine ad una serie di archetti ben marcati sulla superficie del vetro. Indica buona struttura nel vino, un vino concentrato con una quantità di estratti superiore alla media.

Vin Santo: Esame olfattivo

L'esame olfattivo del vin santo

Il profilo aromatico è intenso, complesso, profondo, con una straordinaria ricchezza di sfumature, frutto dell’appassimento, della lunga evoluzione in legno e della micro-ossidazione.

Ogni sorso restituisce al naso un intreccio dinamico tra dolcezza e mineralità, tra concentrazione e trasparenza espressiva.

 

I descrittori per l'esame olfattivo del vino Vin Santo:

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Tutti i termini per la Intensità Olfattiva dei Vini

Vino intenso. Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "intenso" un vino la cui intensità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. Varietà del vitigno e tipologia di vinificazione e  aturazione/affinamento influiscono grandemente sull’intensità olfattiva di un vino, comunque possiamo dire che in generale i vini intensi provengono da vigneti a rese medio basse e sono sottoposti a processi di vinificazione di buon livello qualitativo.

Vino ampio.

Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "molto complesso" o anche "ampio"un vino che presenta molteplici riconoscimenti olfattivi e la cui complessità olfattiva risulti superiore alle aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza.

Vino fruttato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino fruttato. Le note fruttate sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di frutta bianca sono presenti nei vini bianchi, profumi di frutta rossa nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di confettura o di frutta secca, nei vini fortificati note di frutta sotto spirito.

Vino etereo. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino etereo. Le note eteree nel vino, che riportano a fragranze di idrocarburi, solvente, smalto, ceralacca, iodio, etc. sono di origine sia fermentativa che post fermentativa (aromi secondari e terziari) e sono in genere dovuti a sostanze organiche delle famiglie degli esteri, acetali ed eteri, combinazione quindi di alcoli con acidi organici. In alcuni casi, come nel Riesling, possono avere origine varietale, più o meno accentuata a seconda della provenienza e del tipo di vinificazione. Vini sottoposti a macerazioni particolarmente lunghe come gli Orange Wines, vini biodinamici e naturali, nei quali spesso le fermentazioni sono dovute a lieviti indigeni e vengono scarsamente controllate, possono più facilmente presentare profili olfattivi di questo tipo.

Vino speziato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino speziato. Le note speziate sono piuttosto diffuse in quei vini, sia bianchi che rossi o rosati, che sono stati sottoposti a periodi di maturazione più o meno lunghi, soprattutto in legno. Sono dunque di origine quasi sempre terziaria, anche se possono essere in alcuni casi legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni.

Vin Santo: Riconoscimenti olfattivi

Vin Santo: Esame Gusto-Olfattivo

L'esame gusto-olfattivo del vin santo

Al palato il Vin Santo è pieno, rotondo, caldo, con una dolcezza spesso importante ma sempre equilibrata dalla freschezza residua e da una struttura imponente. L’alcol e la glicerina donano una sensazione morbida e vellutata, mentre il finale persistente lascia in bocca note di frutta secca, miele e spezie dolci.
La versione secca (Vin Santo “Occhio di Pernice” o “secco”) offre un’esperienza più austera, con note più evolute, amarognole, tannini delicati e un profilo aromatico più marcato dalla botte e dall’ossidazione controllata.

 

I descrittori per l'esame gustativo del vino Vin Santo:

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Vino secco. Tutti i termini per la Scala di Dolcezza dei Vini

Vino secco. In un vino secco non viene percepita alcuna sensazione di dolcezza. Agli effetti pratici, essendovi sempre nel vino anche un pur modesto residuo zuccherino, si considerano secchi i vini che abbiano un contenuto zuccherino da 0 a 10 g/l.

Tutti i termini per la Scala di Dolcezza dei Vini

Vino amabile. In un vino amabile la dolcezza è percepibile ma in modo delicato, non sovrastante rispetto alle altre sensazioni gustative, come ad esempio l'acidità (freschezza). Viene generalmente definito "amabile" un vino dal contenuto zuccherino residuo compreso tra i 30 e i 50 g/l.

Tutti i termini per la Scala di Dolcezza dei Vini

Vini dolci. Nei vini dolci la sensazione di dolcezza è decisamente prevalente rispetto alle altre sensazioni gustative. In generale si considerano "dolci" i vini che abbiano un contenuto in zuccheri residui superiore a 50 g/l. Questo valore può arrivare anche ad oltre 200 g/l per alcuni vini passiti o liquorosi, senza che si arrivi a sentirlo stucchevole, soprattutto grazie alla cosiddetta "spalla acida", ossia all'elevata acidità che accompagna in genere la dolcezza di questi vini, compensandola.

Tutti i termini per la Scala di Alcolicità dei Vini

Vino "caldo". Quando nel vino la percezione alcolica è piuttosto netta, come ad esempio avviene per i vini con gradazione alcolica di 13-14° in volume, il vino in questione viene definito caldo. Questi vini per essere anche equilibrati, devono avere un corpo e una struttura in grado di supportarne il tenore alcolico.

Vino di corpo o corposo

Si dice "di corpo" o "mediamente strutturato" o "corposo" un vino con un buon contenuto di sostanze estrattive. Parliamo quindi di un vino ottenuto da uve mature, ricche di zuccheri e di sostanze complementari. In termini di analisi si può far riferimento a vini il cui estratto secco sia compreso indicativamente tra i 29 e 44 g/l e il cui contenuto in alcol  tra i 13 e i 14° in volume.
Tutti i termini della scala di persistenza del vino.
Vino persistente. Per "persistente" si intende un vino il cui ricordo sensoriale dopo la deglutizione ha una durata più che sufficiente. Convenzionalmente, si indica come "persistente" un vino la cui persistenza è compresa tra i 6 e gli 8 secondi. In genere, i vini persistenti sono vini complessi, strutturati e solitamente sottoposti ad un periodo di maturazione/affinamento piuttosto rilevante.

Vin Santo: Abbinamento con il Cibo

Gli abbinamenti al cibo del vin santo

Tradizionalmente, il Vin Santo viene servito con i cantucci toscani, ma il suo potenziale di abbinamento è molto più ampio:

 

I tipi di portata in abbinamento per il vino Vin Santo:

La Degustazione e l’Abbinamento del vini
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