GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI ITALIANI – Quattrocalici

Moscato di Scanzo: La Degustazione

La Degustazione del Vino Moscato di Scanzo

Il Moscato di Scanzo è un vino passito rosso dolce raro e prezioso, prodotto esclusivamente nel comune di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, e tutelato dalla Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), la più piccola d’Italia in termini di superficie vitata. Ottenuto da uve di Moscato di Scanzo, un vitigno autoctono a bacca nera coltivato su colline di origine morenica, questo vino unisce complessità, eleganza e un profilo aromatico intensamente caratterizzante.

La produzione è regolata da un disciplinare rigoroso: le uve vengono raccolte manualmente e sottoposte a un periodo di appassimento naturale di almeno 21 giorni, durante il quale perdono gran parte del contenuto idrico, concentrando zuccheri, aromi e sostanze fenoliche. Dopo la pigiatura, il vino fermenta lentamente e affina per almeno due anni, spesso in acciaio, talvolta in vetroresina o anfora, raramente in legno, per preservarne la tipicità aromatica.

Nel calice, il Moscato di Scanzo si presenta con un colore rosso rubino intenso, con riflessi granati. Al naso esprime un bouquet straordinariamente complesso e suadente, con note di rosa appassita, mirtillo, marasca sotto spirito, spezie dolci, pepe nero, cacao, liquirizia e incenso. Al palato è morbido, vellutato, con tannini setosi, dolcezza equilibrata da una fresca acidità e un finale lunghissimo, avvolgente e stratificato.

Le Caratteristiche del Vino Moscato di Scanzo

Il Moscato di Scanzo si presenta con un colore rosso rubino profondo, con riflessi granati che si intensificano con l’invecchiamento. Al naso offre un bouquet ampio e seducente, dominato da note di petali di rosa, amarena sotto spirito, frutti di bosco, prugna secca, arricchite da sentori di miele, cacao, liquirizia e spezie orientali, che conferiscono grande complessità e riconoscibilità.

Al palato si distingue per una dolcezza equilibrata, sostenuta da una freschezza viva e da tannini setosi, che ne sorreggono la struttura senza appesantirla. La persistenza aromatica lunghissima lascia un finale raffinato e avvolgente, con ritorni di frutta matura, spezie dolci e una caratteristica nota balsamica. Il Moscato di Scanzo, prezioso passito rosso prodotto esclusivamente in provincia di Bergamo, è un vino raro e di grande eleganza, perfetto in abbinamento a formaggi erborinati, cioccolato fondente o da gustare da solo come vino da meditazione.

Colorerosso
Tipo vinopassito
Strutturadi corpo
Qualitàarmonico, caratteristico, fine
Temperatura di servizio14-16°C
Bicchierebicchiere da vino passito

Tutti i vini della categoria Moscato di Scanzo

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Moscato di Scanzo: Guida alla Degustazione

Il servizio del vino Moscato di Scanzo

Il Moscato di Scanzo, una delle più piccole e prestigiose DOCG italiane, è un vino passito rosso dolce prodotto esclusivamente con il vitigno Moscato di Scanzo, coltivato sulle colline di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo. Si tratta di un vino da meditazione, da servire a una temperatura di 14–16°C, in calici di piccola-media ampiezza ma chiusi verso l’alto, ideali per concentrare i profumi.
La bottiglia, solitamente in formato da 500 ml, va aperta con un cavatappi classico, verificando la tenuta del tappo. È buona norma lasciare ossigenare il vino per alcuni minuti dopo l’apertura, per permettere alle note aromatiche complesse di aprirsi.

 

Moscato di Scanzo: Esame Visivo

L'esame visivo del Moscato di Scanzo

Nel calice, il Moscato di Scanzo si presenta con un colore rosso rubino carico, quasi impenetrabile, con riflessi granato-violacei e, nei vini più maturi, sfumature aranciate. È denso, brillante, con un’evidente viscosità: le lacrime sono spesse e lente, indicative della ricchezza zuccherina e del tenore alcolico (intorno al 14–15%).

 

I descrittori per l'esame visivo del vino Moscato di Scanzo:

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Vino rosso granato. Tutti i termini per il colore dei vini

Il rosso granato è un rosso molto scuro, con tonalità quasi marroncine. Come colore puro (cioè non come riflesso) è presente quasi esclusivamente per vini rossi molto corposi, strutturati e sottoposti a lunghi anni di affinamento in legno.

Vino consistente. Tutti i termini per la consistenza del vino

Consistente è un vino che manifesta una discreta resistenza alla rotazione nel bicchiere, che una volta fermata, dà origine ad una serie di archetti ben marcati sulla superficie del vetro. Indica buona struttura nel vino, un vino concentrato con una quantità di estratti superiore alla media.

Moscato di Scanzo: Esame olfattivo

L'esame olfattivo del Moscato di Scanzo

Il profumo del Moscato di Scanzo è intenso, persistente e caratteristico, ma al tempo stesso delicato e armonico. Accanto all’aromaticità di Moscato, dominano sentori fruttati di amarena e di frutti di bosco, accompagnati da note speziate di chiodi di garofano e cannella e floreali di viola e ciclamino.

 

I descrittori per l'esame olfattivo del vino Moscato di Scanzo:

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Vino complesso.

Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "complesso" un vino che presenta molteplici riconoscimenti olfattivi e la cui complessità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. La complessità nei profumi è anche una caratteristica varietale, ossia legata ai vitigni utilizzati nella vinificazione. In generale possiamo comunque aspettarci un vino giovane o maturo, che abbia fatto un discreto periodo di affinamento in botte o bottiglia.

Vino aromatico. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino aromatico. I vini derivanti da vitigni aromatici sono caratterizzati da intensi profumi che riportano al vitigno di origine. Sono note in genere di frutta tropicale, speziate o muschiate, che permettono facilmente di individuare il vitigno aromatico di partenza. Sono cosiddetti aromi primari, che chimicamente appartengono alla grande famiglia dei terpeni. In genere sono i primi profumi che si riconoscono in un vino durante l'esame olfattivo, seguiti a cascata da tutte le altre sensazioni olfattive.

Vino floreale. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino floreale. Le note floreali sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di fiori bianchi sono presenti nei vini bianchi, profumi di fiori rossi nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano il fiore appena sbocciato, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente profumi di fiori secchi o appassiti.

Vino fruttato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino fruttato. Le note fruttate sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di frutta bianca sono presenti nei vini bianchi, profumi di frutta rossa nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di confettura o di frutta secca, nei vini fortificati note di frutta sotto spirito.

Vino speziato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino speziato. Le note speziate sono piuttosto diffuse in quei vini, sia bianchi che rossi o rosati, che sono stati sottoposti a periodi di maturazione più o meno lunghi, soprattutto in legno. Sono dunque di origine quasi sempre terziaria, anche se possono essere in alcuni casi legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni.

Moscato di Scanzo: Riconoscimenti olfattivi

Moscato di Scanzo: Esame Gusto-Olfattivo

L'esame gusto-olfattivo del Moscato di Scanzo

Al palato, il Moscato di Scanzo è un vino dolce ma non stucchevole, grazie a una freschezza sorprendente e a una fine trama tannica che ne sostiene l’equilibrio. Il sorso è vellutato, caldo, avvolgente, con ritorni coerenti di frutta disidratata, spezie, cioccolato, erbe balsamiche e note minerali.
L’alcol è ben integrato, e la persistenza è lunghissima, con un finale elegante, aromatico, e leggermente ammandorlato, che invita alla contemplazione.

 

I descrittori per l'esame gustativo del vino Moscato di Scanzo:

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Tutti i termini per la Scala di Dolcezza dei Vini

Vini dolci. Nei vini dolci la sensazione di dolcezza è decisamente prevalente rispetto alle altre sensazioni gustative. In generale si considerano "dolci" i vini che abbiano un contenuto in zuccheri residui superiore a 50 g/l. Questo valore può arrivare anche ad oltre 200 g/l per alcuni vini passiti o liquorosi, senza che si arrivi a sentirlo stucchevole, soprattutto grazie alla cosiddetta "spalla acida", ossia all'elevata acidità che accompagna in genere la dolcezza di questi vini, compensandola.

Tutti i termini per la Scala di Alcolicità dei Vini

Vino "caldo". Quando nel vino la percezione alcolica è piuttosto netta, come ad esempio avviene per i vini con gradazione alcolica di 13-14° in volume, il vino in questione viene definito caldo. Questi vini per essere anche equilibrati, devono avere un corpo e una struttura in grado di supportarne il tenore alcolico.

Vino abbastanza tannico

La sensazione di lieve astringenza dovuta ai tannini è ben presente in un vino abbastanza tannico. Essa si manifesta anche in termini di "secchezza" o "ruvidità" al palato. Questi vini sono dei rossi di buona struttura e discreto affinamento, con possibile maturazione in recipienti di legno.

Tutti i termini della Scala dell'Equilibrio del Vino

Vino equilibrato. Per "vino equilibrato" si intende un vino in cui le componenti gustative dure e morbide si compensano permettendo un sostanziale equilibrio che è alla base dell'armonia dei sapori del vino. Tali componenti sono gli acidi (freschezza), i sali minerali (sapidità) e i tannini (quest'ultimi solo per i vini rossi) per la parte delle durezze e alcool (sensazione pseudocalorica) e polialcoli (morbidezza) per quelle morbide.
Tutti i termini della scala di morbidezza del vino.
Vino morbido. Nella valutazione della morbidezza del vino, un vino si dice "morbido" quando in esso è presente una buona concentrazione di polialcoli che compensano efficacemente le componenti più dure, grazie per esempio al lungo affinamento, specialmente in botte. Nel suo profilo gustativo le sensazioni di rotondità prevalgono marcatamente sulle durezze.
Tutti i termini della scala di persistenza del vino.
Vino persistente. Per "persistente" si intende un vino il cui ricordo sensoriale dopo la deglutizione ha una durata più che sufficiente. Convenzionalmente, si indica come "persistente" un vino la cui persistenza è compresa tra i 6 e gli 8 secondi. In genere, i vini persistenti sono vini complessi, strutturati e solitamente sottoposti ad un periodo di maturazione/affinamento piuttosto rilevante.

Moscato di Scanzo: Abbinamento con il Cibo

Gli abbinamenti al cibo del Moscato di Scanzo

Il Moscato di Scanzo è un vino da meditazione di altissimo livello, perfetto da solo o in abbinamenti dolce-salato raffinati:

Può accompagnare anche un sigaro di qualità o un momento di lettura in silenzio, data la sua profondità contemplativa.

 

I tipi di portata in abbinamento per il vino Moscato di Scanzo:

Moscato di Scanzo: Ricette in Abbinamento

Vi proponiamo una selezione di ricette da abbinare ai vini Moscato di Scanzo, scelte dal Ricettario di Quattrocalici.