La Lorena e i suoi vini
La Lorena (Lorraine in francese e Lothringen in tedesco) si trova nel nord-est della Francia, al confine con il Lussemburgo. La regione ha un ricco patrimonio culturale ed è ricca di luoghi di interesse turistico, tra cui ben tre parchi naturali, laghi, acque termali e minerali. La sua capitale, Nancy, vide la nascita dell’Art Nouveau, ed è famosa per i suoi musei e le sue architetture. I vigneti si distribuiscono principalmente lungo due assi: la valle della Mosella, a nord di Metz, e l’area delle Côtes de Toul, a ovest di Nancy, nei pressi della confluenza tra Mosella e Mosa. Si tratta di zone collinari comprese tra i 200 e i 400 metri di altitudine, caratterizzate da pendii esposti a sud e sud-ovest che permettono alla vite di beneficiare della massima insolazione in un contesto climatico difficile.
Il clima è di tipo continentale fresco, con inverni rigidi e frequenti gelate primaverili, estati relativamente brevi e una piovosità annuale ben distribuita. Le escursioni termiche sono notevoli, con effetti positivi sulla conservazione dell’acidità nelle uve e sulla definizione aromatica dei vini.
Dal punto di vista geologico, i suoli appartengono principalmente alle formazioni giurassiche e triassiche: calcari, marne e arenarie costituiscono la base dei terroir più vocati. Questi substrati garantiscono drenaggio efficace e al contempo una riserva idrica sufficiente nei mesi più secchi, condizione essenziale per la viticoltura di precisione che caratterizza l’area. Il mosaico pedologico e le differenze di esposizione determinano una forte frammentazione della produzione, dove ciascun appezzamento contribuisce a tipologie di vino ben definite.
Le tre zone vinicole di cui si compone sono le Côtes de Moselle, la Côte de Meuse e le Côtes de Toul, per un’estensione totale di soli 145 ettari vitati.
Storia della Viticoltura e dell’Enologia nella Lorena
La viticoltura in Lorena ha origini antiche: introdotta dai Romani lungo la Mosella, trovò condizioni favorevoli di sviluppo durante il Medioevo, quando i monasteri e le abbazie locali contribuirono all’espansione dei vigneti. I vini lorenesi godevano di una buona reputazione sui mercati del nord Europa, raggiungendo la Lorena belga, il Lussemburgo e il bacino renano.
Nel XIX secolo, la regione fu duramente colpita da una serie di crisi. Alla fillossera, comparsa attorno al 1870, si aggiunsero le conseguenze della guerra franco-prussiana del 1870 e, successivamente, della Prima guerra mondiale, che trasformarono la regione in teatro di battaglia. Molte vigne furono abbandonate o riconvertite ad altre colture.
Un colpo decisivo arrivò nel 1910, quando la delimitazione della zona della Champagne escluse definitivamente la Lorena dall’approvvigionamento di mosti e uve destinati alla produzione champenoise, e questo privò i viticoltori locali di uno sbocco commerciale importante.
La rinascita della viticoltura iniziò a metà Novecento, grazie a pochi produttori che reimpiantarono vitigni di qualità. Negli anni ’50 furono istituite le prime denominazioni VDQS, preludio al riconoscimento delle AOC Côtes de Toul nel 1998 e Moselle nel 2010. Nel 2024 la creazione dell’IGP Lorraine ha consolidato la tutela complessiva dell’area a livello europeo.
Zone Vinicole e Denominazioni di Origine della Lorena
La viticoltura della Lorena è oggi rappresentata da due principali denominazioni di origine controllata, cui si aggiunge una indicazione geografica protetta di livello regionale.
- Côtes de Toul AOC (1998): si estende per circa 110 ettari attorno alla città di Toul, in Meurthe-et-Moselle. Il territorio è caratterizzato da marne e calcari giurassici, con rese massime fissate a 60 hl/ha per bianchi e vin gris, e a 45 hl/ha per i rossi. Il vino più caratteristico è il *vin gris*, un rosato pallidissimo ottenuto da pressatura diretta delle uve nere, che rappresenta la tipologia più identitaria della zona. Sono inoltre ammessi vini bianchi e rossi.
- Moselle AOC (2010): copre circa 70–75 ettari lungo la valle della Mosella, in prossimità della frontiera lussemburghese. I vigneti, spesso disposti su terrazze, beneficiano di suoli calcareo-marnosi e di esposizioni favorevoli. La produzione è orientata principalmente ai vini bianchi, cui si affiancano rosati e rossi in quantità più limitata.
- IGP Lorraine (2024): In questa IGP, che offre ai produttori uno strumento flessibile per la valorizzazione dei vini che non rientrano nei disciplinari delle AOC, si producono vini nelle tipologie rouge, rosé (o gris) e blanc, a partire dai vitigni tradizionali coltivati nella regione.
I Vitigni coltivati nella Lorena
I vitigni della Lorena rispecchiano la posizione di confine della regione, con una forte presenza di varietà di matrice francese, soprattutto alsaziana, e influenze renane.
Nella Côtes de Toul per i vini bianchi prevale l’Auxerrois, affiancato dall’Aubin blanc, un raro vitigno autoctono sopravvissuto in poche parcelle. I vini rossi sono prodotti esclusivamente con Pinot Noir. Il vino rosato conosciuto come Vin gris, un rosato leggero, nasce invece da un assemblaggio obbligatorio di Gamay e Pinot Noir come vitigni principali, integrati eventualmente da piccole percentuali di Pinot Meunier, Aubin blanc e Auxerrois, secondo precise proporzioni stabilite dal disciplinare.
Per la Moselle, la base dei bianchi è costituita da Auxerrois (minimo 30%, salvo aziende di piccole dimensioni), Pinot Gris e Müller-Thurgau, cui si possono aggiungere Pinot Blanc, Riesling e una quota massima del 10% di Gewurztraminer. Il rosso è esclusivamente Pinot Noir, mentre i rosati devono contenere almeno il 70% di Pinot Noir con l’aggiunta di Gamay. Alcuni vini possono riportare in etichetta la menzione varietale, in particolare Pinot Gris e Müller-Thurgau.
Le Tipologie di vino prodotte in Lorena
I vini della Lorena sono caratterizzati da profili eleganti, freschi e spesso “leggeri” — non nel senso di poveri, ma di tensione e equilibrio piuttosto che potenza. Predomina l’acidità viva, che dà struttura e “colonna vertebrale” al vino anche quando la frutta è meno espansiva. Nei vini bianchi (e rosati) sono frequenti aromi di mela verde, fiori bianchi e agrumi, con un accento minerale evidente nei suoli calcarei delle cuestas. Nei rossi — sempre moderati per zone e maturità — si privilegiano tonalità di piccoli frutti rossi, violetta, note leggermente speziate e una texture sottile, con tannini delicati. Nelle migliori espressioni sale e tensione minerale emergono nel finale. Spesso si avverte una freschezza persistente che ne fa vini di beva intelligente, ideali con piatti locali (pesci d’acqua dolce, carni leggere, formaggi morbidi). La produzione regionale è così suddivisa:
- Vini della Côtes de Toul:
28% vini bianchi, 22% vini rossi e 50% vini rosati (Vin gris).
Vini Bianchi: freschi, lineari, dominati dalle note fruttate e floreali dell’Auxerrois.
Vini Rossi: Pinot Noir leggeri, di pronta beva, con tannino fine.
Vin gris: rosato pallido e secco, con acidità marcata e impronta salina. - Vini della Moselle:
68% vini bianchi, 26% vini rossi e 5% vini rosati
Vini Bianchi: prevalenza di Auxerrois, che conferisce morbidezza e volume, affiancato da Pinot Gris più strutturato e Müller-Thurgau più fresco ed erbaceo; presenti anche Riesling e Gewurztraminer in quantità minori.
Vini Rossi: Pinot Noir di medio corpo, equilibrati e caratterizzati da buona freschezza.
Vini Rosati: da Pinot Noir, secchi e agili, adatti alla gastronomia locale.
La Gastronomia della Lorena
La gastronomia della Lorena è molto ricca e con una forte tradizione. E’ conosciuta per alcuni piatti famosi in tutto il mondo, come la Quiche Lorraine, piatto veloce ma semplice ma molto gustoso, realizzato con pasta brisé. Un tipico piatto della città di Metz è l’insalata di denti di leone con pancetta. Le Madeleine sono dei dolcetti a forma di conchiglia, sono originari del comune di Commercy. Anche i famosi Macarons, dolcetti colorati e dai ripieni diversi, sono originari della Lorena. I due “biscotti” esterni si preparano con farina di mandorle, zucchero a velo, albumi e, per i più fantasiosi, una goccia di colorante. La farcitura più comune è una crema al cioccolato bianco. Le prugne susine Mirabelle di Nancy sono considerate le migliori in assoluto e dono usate per preparare diversi dolci, come la Tarte aux Mirabelle e ottime crostate. In Lorena si trovano anche ottimi formaggi come il Munster (a pasta molle e crosta lavata) l’Emmental Grand Cru, il Gris de Toul e il Perlé.





































