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Principali tipi di vino e loro caratteristiche

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Il vino e i vini

Sappiamo tutti che ci sono diversi tipi di vino, che corrispondono a veri e propri “stili di vinificazione”, ciascuno dei quali ha le proprie caratteristiche organolettiche e viene abbinato a cibo in maniera diversa. Vediamoli nel dettaglio:

I 9 Principali tipi di vino

  1. Vini frizzanti e spumanti 
  2. Vini bianchi leggeri
  3. Vini bianchi strutturati
  4. Vini bianchi aromatici (dolci)
  5. Vini rosati
  6. Vini rossi leggeri
  7. Vini rossi di medio corpo
  8. Vini rossi corposi
  9. Vini da dessert
1. Vini frizzanti e spumanti

La caratteristica dei vini spumanti e frizzanti è l’anidride carbonica, che, disciolta nel vino chiuso nella bottiglia sotto pressione, si libera al momento dell’apertura, generando la spuma e le bollicine. Se la pressione generata dall’anidride carbonica nella bottiglia è inferiore a 2,5 atmosfere, parliamo di vini frizzanti, se è superiore a 3,5 atmosfere, di vini spumanti. Nella pratica, la differenza è data dalla quantità di gas che si libera all’apertura delle bottiglia, dal numero e dalla persistenza delle bollicine e della spuma. I vini frizzanti e gli spumanti sono prodotti tramite rifermentazione di un vino base, opportunamente addizionato di zucchero e lieviti, sia in bottiglia (metodo ancestrale o metodo classico) che in cisterne (autoclavi), cui segue l’imbottigliamento (metodo Charmat). Freschi e spumeggianti, sono l’ideale per gli aperitivi (frizzanti e spumanti leggeri), per i dolci soprattutto quelli lievitati (pandoro e panettoni) nel caso di vini dolci, ma anche a tutto pasto, soprattutto con le portate di pesce (spumanti metodo classico).

2. Vini bianchi leggeri

I vini bianchi leggeri, freschi e di facile beva, sono adatti sia ad accompagnare aperitivi, che primi piatti e piatti di portata a base di pesce. Sono prodotti tramite la vinificazione in bianco, allontanando bucce, vinacce e vinaccioli dopo la piagiatura e fatti fermentare controllando la temperatura per evitarle l’eccessivo innalzamento. Vengono poi fatti affinare per qualche mese in contenitori inerti (acciaio, cemento, vetroresina) prima dell’imbottigliamento.

3. Vini bianchi strutturati

I vini bianchi strutturati, sono più concentrati e corposi, hanno maggiore contenuto alcolico e maggiore intensità di profumi. Sono a datti a portate di pesce anch’esse complesse e strutturate, ma si accompagnano anche a carni bianche e formaggi di media stagionatura. Spesso, anche se non necessariamente, vengono fatti fermentare in piccole botti di legno (barriques) dove sostano sui lieviti e spesso fanno la fermentazione malolattica, che ne riduce l’acidità e aumenta la moribidezza. A volte possono sostare per qualche mese in botti di rovere prima dell’imbottigliamento e della messa in commercio.

4. Vini bianchi aromatici

Ottenuti dai vitigni aromatici, ossia quelle varietà di vite le cui bacche (acini) hanno una profumazione naturale spiccata, che ritroviamo poi nei vini, i vini aromatici sono solitamente bianchi (con alcune importanti eccezioni, tra cui il Moscato di Scanzo DOCG e il Brachetto d’Acqui DOCG) e in genere adatti sia alla spumantizzazione che all’appassimento. Moscati e Malvasie sono alcuni esempi, ma anche il Gewürztraminer e il Riesling. I vini dolci così ottenuti sono l’ideale per accompagnare dolci lievitati se spumanti o frizzanti, pasticceria ma anche formaggi erborinati se fermi o passiti. I vini secchi sono adatti ad accompgnare pietanze molto saporite e profumate, come ad esempio i piatti di talune cucine orientali.

5. Vini rosati

A lungo dimenticati, i vini rosati sono stati recentemente riscoperti dal grnde pubblico e hanno un grande successo grazie alla loro freschezza e vivacità. Caratterizzati da freschi profumi fruttati e floreali, i vini rosati sono degli ottimi aperitivi, si accompagnano agli antipasti a base di salumi, sono ideali se abbinati con formaggi giovani ed in generale per tutti i piatti estivi, anche a base di verdure. La pasta con sughi di pesce al pomodoro, che uniscono la delicatezza del pesce alla struttura della salsa si abbina alla perfezione con un rosato. I vini rosati sono anche un ideale abbinamento con il carpaccio sia di carne che di pesce, come tonno e salmone e le grigliate in generale. I vini rosati si ottengono principalmente in due modi: mediante l’assemblaggio di vini base bianchi e rossi (nel caso degli spumanti) oppure mediante una breve o brevissima macerazione sulle bucce di mosti di varietà a bacca nera (il caso più comune).

6. Vini rossi leggeri

I vini rossi leggeri sono ottenuti con stili di vinificazione semplici, che comportano tempi non lunghissimi di permaneza dei mosti sulle bucce, periodi di affinamento generalmente brevi e nessun passaggio o meturazione in botti di legno. Anche il tipo di varietà di uve impiegate svolge un ruolo fondamentale, per non parlare del clima (i climi più caldi, caratteristici delle zone meridionali, favoriscono la maturazione zuccherina e di conseguenza l’alcolicità dei vini prodotti). Vini rossi giovani prodotti in zone dal clima relativamente fresco (centro-nord Italia ad esempio) sono particolarmente adatti alle grigliate, ad accompagnarsi con salumi, minestre in brodo e formaggi di media stagionatura.

7. Vini rossi di medio corpo

I vini rossi di medio corpo sono in genere ottenuti anch’essi con stili di vinificazione semplice ed immessi sul mercato giovani (l’anno seguente la vendemmia), ma le caratteristiche dei vitigni con i quali sono prodotti e/o della zona di provenienza, li rendono più strutturati, più ricchi di tannini e adatti ad accompagnare piatti di carne rossa, alla griglia o arrosto. Esempi classici sono i Merlot e i Cabernet Friulani, i vini del Chianti in Toscana, il Montepulciano nelle Marche e Abruzzo, e innumerevoli altri esempi dal Lazio in giù.

8. Vini rossi corposi

I vini rossi corposi si ottengono mediante stili di vinificazione più complessi e dopo periodi di maturazione in legno a volte anche molto lunghi. Per ottenere questi risultati bisogna che anche la materia prima di base (l’uva) abbia le giuste caratteristiche. Si impiegheranno pertanto uve di varietà caratterizzate da elevata acidità e tannini (sostanze indispensabili per assicurarne la longevità) e coltivate in vigneti dalle rese piuttosto basse (per favorire la concentrazione degli estratti nell’uva). I mosti ottenuti, sottoposti a macerazioni piuttosto lughe a contatto con bucce e vinaccioli, dopo la fermentazione vengono trasferiti in botti di legno grandi o piccole (barrique) a seconda del tipo di vino e delle tradizioni del luogo di provenienza. Dopo aver svolto la fermentazione malolattica, che ne abbassa leggermente l’acidità e ne aumenta la morbidezza, i vini rimangono a maturare nelle botti per alcuni anni (1-4 minimo, in generale) prima dell’imbottigliamento. I vini così ottenuti sono adatti ad accompagnare piatti di carni rosse importanti, come i brasati, o piatti a base di selvaggina, sia da piuma che da pelo, o formaggi di lunga stagionatura.

9. Vini da dessert

Come vini da dessert intendiamo in realtà tipologie tra loro anche molto diverse. Abbiamo già visto il caso dei vini spumanti o frizzanti dolci e dei vini passiti. Ad essi si aggiungono i vini liquorosi o fortificati (quando dolci). Questi, come nel caso del Porto, dello Sherry e del Marsala, vengono ottenuti bloccando la fermentazione mediante l’aggiunta di alcol in forma di acquavite e sottoposti poi a lunghi invecchiamenti che, nei casi citati, comportano anche la permanenza del vino in botti scolme e quindi la sua parziale ossidazione. Gli spumanti dolci sono più adatti ad accompagnare i dolci lievitati, dal momento che la spuma aiuta a rinfrescare la bocca dalla note burrose di questi dessert, mentre i vini passiti e i liquorosi si adattano meglio alla piccola pasticceria e ai formaggi erborinati.

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