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I 10 più famosi Vini Italiani

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I 10 più famosi Vini Italian

I più famosi Vini d’Italia

Ogni regione d’Italia è caratterizzata da un’importante e varia produzione vinicola, e stilare una classifica dei 10 vini italiani più famosi al mondo non è così facile. Tutte le zone produttive hanno le loro eccellenze, e la loro scoperta o riscoperta è una delle motivazioni più coinvolgenti nello studio della geografia del vino del nostro paese.

Senza nulla togliere a nessuna delle zone di eccellenza per il vino in Italia, bisogna però riconoscere che alcune di esse sono più conosciute nel mondo di altre, e storicamente sono entrate nella storia, identificandosi nell’immaginario collettivo come vini italiani per antonomasia. Inoltre, la nostra classifica è basata sulla fama, e non sulla qualità intrinseca di ciascun vino, che non è oggetto di discussione.

Poi, la nostra valutazione è soggettiva, e dovendo limitarsi alle 10 tipologie di vini italiani più famosi nel mondo, non ce ne voglia chi potrebbe, giustamente, osservare: “mah, e il Soave allora?” o “e il Frascati?”, ” e l’Orvieto?”, “e il Primitivo?”, e così l’elenco si allungherebbe, arrivando almeno a 30, tutti meritevoli per un motivo o per l’altro, di essere catalogati tra i primi 10.

Ecco quindi la nostra proposta per

I 10 Vini più famosi d’Italia

#1 Prosecco

Il Prosecco è un vino spumante prodotto con il metodo Charmat, da uve di Glera (minimo 85%) più altri vitigni complementari non aromatici. Originariamente limitato alle storiche denominazioni Conegliano Valdobbiadene DOCG (e le sue sottozone ‘Cartizze’ e ‘Rive’) e Asolo Prosecco DOCG, il Prosecco è divenuto negli anni recenti protagonista dei mercati mondiali, con più di 500 milioni di bottiglie all’anno vendute in tutto il mondo, la maggior parte delle quali provenienti dalla molto più ampia e recente denominazione Prosecco DOC.

#2 Lambrusco

Pochi vini simboleggiano l’Italianità come il frizzante Lambrusco, vino leggero e spumeggiante, imbattibile nell’abbinamento con i piatti più famosi della cucina Emiliana, che sono a loro volta tra i più ricercati nei ristoranti italiani nei cinque continenti. Le esportazioni di Lambrusco superano le 200 milioni di bottiglie all’anno, dirette soprattutto verso i mercati mondiali di riferimento per il vino italiano, come USA, Germania e Cina. Il Lambrusco si trova meritatamente ai vertici della classifica, anche se le sue qualità più importanti stanno nell’immediatezza e facilità di beva e nella bassa gradazione alcolica, che ne fanno uno dei vini “quotidiani” per eccellenza. Non me ne voglia chi ne contesta la qualità o lo snobba per la sua accessibilità e il suo basso prezzo, il Lambrusco è e rimane una delle eccellenze enogastronomiche d’Italia.

#3 Chianti

Il Chianti è uno tra i vini italiani più conosciuti e più apprezzati in tutto il mondo. Il Chianti è legato come pochi altri vini all’immagine dell’enogastronomia italiana, nel bene e nel male, con il suo fiasco in bella mostra sopra una tovaglia a quadrotti, dagli anni ’50 a portare nel mondo il cliché dell’italianità. Da allora di tempo ne è passato e oggi il Chianti ha fatto un salto di immagine e di notorietà senza uguali. Presente in due denominazioni DOCG, la prima, la Chianti DOCG, più estesa, comprendendo le province di ArezzoFirenzeSienaPisaPistoia, e Prato, con sette sottozone produttive, Colli Aretini,Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano,Montespertoli, e Rufina. La seconda denominazione è la Chianti Classico DOCG, contraddistinta dall’iconico marchio del Gallo nero, prodotto nella zona più antica, tra le province di Firenze e Siena. Il Chianti è prodotto a partire da uva Sangiovese (dall’80% al 100%), alla quale vengono comunemente aggiunte varietà tradizionali come Canaiolo, Colorino, oppure internazionali come Merlot e Cabernet Sauvignon. La ricetta originale del Barone Bettino Ricasoli, prevedeva tre vitigni: per sette decimi Sangiovese e per due Canaiolo, entrambi a bacca rossa, con Malvasia del Chianti – cui s’aggiungerà in seguito il Trebbiano toscano, anch’esso a bacca bianca – per il restante.

#4 Brunello di Montalcino

Il Brunello di Montalcino per prestigio potrebbe forse essere al primo posto della classifica, grazie alla sua fama internazionale conquistata per la sua eleganza, complessità e per un grande potenziale d’invecchiamento. Il Brunello di Montalcino nasce dall’intuizione di Clemente Santi, che pensò di sviluppare una selezione di viti del vitigno Sangiovese Grosso (localmente detto Brunello) a Montalcino, verso la metà del XIX secolo. Il vino è oggi prodotto in circa 2000 ettari di vigneto nel solo territorio del comune di Montalcino, da uve Sangiovese in purezza, e lasciato affinare almeno due anni in contenitori di rovere e messo in commercio non prima del 1º gennaio del quinto anno successivo alla vendemmia.

#5 Supertuscans

In questa classifica non potevano mancare quei vini che sono stati veri i protagonisti della rinascita dell’immagine dell’enologia italiana nel mondo, conosciuti come “Supertuscans“. Il più famoso dei più famosi è il Sassicaia, unico vino in Italia (o forse al mondo) a vedersi dedicata una denominazione di origine, la Bolgheri Sassicaia DOC. Questo vino, fu frutto dell’intuizione dell’enologo Giacomo Tachis, che, durante la sua lunga carriera collaborò a creare questo nuovo genere di vini rossi, che passarono alla storia come Supertuscans. Tachis fece scelte assolutamente innovative per il suo tempo, impiegando vitigni internazionali, come Cabernet sauvignon e Merlot e facendo uso della fermentazione malolattica e delle barriques per l’affinamento, facendo diventare la barrique stessa e il neologismo “vino barricato” i nuovi simboli della rinascita del vino italiano. Altri esempi famosi ed iconici, primi anch’essi a fregiarsi del titolo di Supertuscans sono il Solaia e il Tignanello.

#6 Franciacorta

Lo spumante metodo classico Franciacorta DOCG ha sdoganato l’enologia italiana nel campo degli spumanti di qualità fino a prima oggetto del dominio incontrastato degli Champagne francesi. Pur trovando riscontro in antichi documenti del XVI secolo, la fama della spumantizzazione in Franciacorta è da attribuirsi al lavoro dell’enologo Franco Ziliani presso la cantina Guido Berlucchi, che portò sul mercato la prima bottiglia di Franciacorta nel 1961. La DOCG è stata riconosciuta nel 1995, e insiste su una superficie di circa 2900 ettari sulle sponde del Lago d’Iseo, in provincia di Brescia. Il Franciacorta è prodotto a partire principalmente da Chardonnay e Pinot nero ma anche da vitigni complementari come il Pinot bianco e l’autoctono Erbamat. Il periodo minimo di affinamento sui lieviti è di 18 mesi, che diventano 30 per il  millesimato e 60 per  il riserva. Il Franciacort è prodotto anche nelle tipologie rosé e Satén, esclusivamente brut, con una pressione inferiore che gli dona un’effervescenza più setosa e avvolgente.

#7 Barolo

Parlare del Barolo comporta un passo indietro nella storia dell’enologia italiana, fino all’inizio dell’800, quando Giulietta Falletti, marchesa di Barolo, diede all’enologo francese Louis Oudart l’incarico di sviluppare un nuovo vino sulla base del vitigno autoctono Nebbiolo, dal quale in precedenza si otteneva un vino dolciastro ed insignificante. Comprese le potenzialità del vitigno e del territorio, Oudart creò un vino secco di alta qualità, che convinse Camillo Benso, conte di Cavour, a convertire le sue cantine di Grinzane alla produzione del nuovo vino, facendo così nascere uno dei miti dell’enologia italiana e uno tra i vini italiani più famosi apprezzati a livello internazionale per via della sua complessità, eleganza e straordinario potenziale d’invecchiamento. Il Barolo DOCG è essere prodotto esclusivamente con uve di Nebbiolo nei comuni di Barolo, La Morra, Monforte, Serralunga d’Alba, Castiglione Falletto, Novello, e Grinzane Cavour, nelle Langhe in provincia di Cuneo. Il Barolo viene messo in commercio dal 1° gennaio del quarto anno successivo alla vendemmia, dopo un affinamento minimo di 18 mesi in legno, o dal 1° gennaio del sesto anno successivo alla vendemmia per la tipologia Riserva (con almeno 18 mesi in legno.

#8 Barbaresco

Il Barbaresco fa da contraltare al Barolo essendo prodotto dallo stesso vitigno e in zone limitrofe. Il Barbaresco DOCG è infatti anch’esso prodotto nelle Langhe, su circa 700 ettari vitati tra i comuni di Barbaresco, Neive, e Treiso, a partire da uva Nebbiolo al 100%. Può essere messo in commercio solo dopo 3 anni, di cui almeno 9 mesi in recipienti di legno. La versione riserva prevede un tempo di affinamento in cantina di almeno 50 mesi. Anche il Barbaresco è uno tra i più conosciuti e apprezzati vini italiani, per il suo carattere, la sua struttura e il suo straordinario potenziale d’invecchiamento.

#9 Amarone della Valpolicella

L’Amarone della Valpolicella DOCG è un vino rosso secco prodotto da uve passite, provenienti da una zona che circonda dal lato nord la città di Verona. L’appassimento delle uve che lo caratterizza, produce una concentrazione di colori, profumi e struttura, dando vini dal carattere unico, complessi, di straordinaria eleganza e grande potenziale d’invecchiamento. L’Amarone della Valpolicella si ottiene da uve Corvina (45-95%) e/o Corvinone (45% al 95 %), Rondinella (5-30%) e altri vitigni a bacca rossa non aromatici ammessi dal disciplinare, tra cui Molinara e Oseleta. Le uve, messe ad appassire, possano essere vinificate a partire dal 1. dicembre successivo alla vendemmia e i vini prodotti possono essere messi in commercio a partire dal 1. gennaio del terzo anno successivo alla vendemmia.

#10 Montepulciano d’Abruzzo

Il Montepulciano d’Abruzzo è ottenuto da uve di Montepulciano (Minimo 85%) a cui possono essere aggiunte uve di altri vitigni a bacca nera non aromatici. Il Montepulciano è il vitigno autoctono più coltivato nel centro Italia e, assieme al Sangiovese, è il vitigno dal quale nascono molti tra i migliori vini rossi dell’Italia centrale presente anche nella tipologia “riserva“, sottoposta ad un periodo di invecchiamento non inferiore a due anni, di cui almeno nove mesi in recipienti di legno. Fruttato, speziato ed intenso, il Montepulciano d’Abruzzo è senza dubbio uno dei vini dell’Italia più famosi, e vede chiudere la nostra classifica dei 10 vini italiani più famosi nel mondo.

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