La Glera è il vitigno utilizzato per la produzione del vino Prosecco. Con il D.M. 21/07/2009 il vitigno precedentemente conosciuto come Prosecco ha preso il nome Glera, mentre veniva contestualmente creata la DOC Prosecco. L’operazione è stata finalizzata alla tutela delle denominazioni di origine del Prosecco. Il termine Prosecco riferito ad un vitigno e non a una denominazione avrebbe reso inefficace la sua tutela. La Glera è un vitigno storicamente diffuso in quasi tutte le province del Veneto. La sua coltivazione si è estesa negli ultimi anni anche al Friuli Venezia Giulia, soprattutto dopo l’istituzione della DOC Prosecco, anche se la sua terra di elezione rimane il Trevigiano e in particolar modo il complesso sistema collinare tra Conegliano e Valdobbiadene. La Glera è un vitigno dalle origini incerte, antico in quanto già coltivato in epoca romana.
Una prima ipotesi vede la Glera originaria di Prosecco, un piccolo comune del Carso triestino, da cui si sarebbe poi spostato nella Marca Trevigiana per spingersi fino ai Colli Euganei. Un’altra ipotesi lo vede partire dai Colli Euganei (dove è diffuso sotto il nome di Serprino) e diffondersi gradualmente verso la Slovenia. La Glera è un’uva da spumantizzazione per eccellenza, base del Prosecco DOC, dell’Asolo DOCG e del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco DOCG, oltre ad essere uno degli spumanti italiani più conosciuti, è anche uno dei vini più venduti al mondo. L’uva si esprime con note diverse a seconda delle condizioni climatiche e delle tipologie di terreno. Nell’area collinare di Valdobbiadene prevalgono le note floreali e quelle fruttate. In media collina, nell’area a sud di Vittorio Veneto, troviamo i sentori agrumati e la mela verde. Le note floreali e il fruttato fresco sono tipici delle zone con suoli sassosi e sciolti delle aree di pianura.