Il Colore dei vini
Il Colore dei vini è determinato dalla presenza di sostanze coloranti presenti soprattutto nella buccia degli acini. Le sostanze coloranti presenti nel vino appartengono alle famiglie dei flavoni e degli antociani, rispettivamente responsabili della colorazione dei vini bianchi e dei rossi. Relativamente al loro colore, i vini si distinguono quindi in vini bianchi, vini rossi e vini rosati.
- I vini bianchi vengono ottenuti nella maggior parte dei casi vinificando uve a bacca bianca. Dal momento però che la stragrande maggioranza delle sostanze coloranti delle uve è presente nella buccia, è possibile ottenere vini bianchi anche a partire da uve a bacca nera, effettuando la sgrondatura, ossia la separazione delle bucce dal mosto immediatamente dopo la spremitura, cioè non effettuando alcuna macerazione delle bucce assieme al mosto.
- I vini rosati si ottengono a loro volta da uve a bacca nera, limitando molto il contatto dei mosti con le bucce, ossia riducendo il più possibile il tempo di macerazione (rosé de saignée, letteralmente “per sanguinamento”) oppure per assemblaggio di un vino rosso con un vino bianco, cosa possibile nell’assemblaggio delle cuvée degli spumanti e generalmente vietata per i vini fermi a denominazione di origine.
- I vini rossi si ottengono molto semplicemente da uve di vitigni a bacca nera, effettuando la sgrondatura dopo un congruo tempo di macerazione delle bucce al contatto con i mosti, variabile da vino a vino e a seconda dei risultati che si intendono ottenere (in genere alcuni giorni).
Ciascuno dei tre colori base dei vini ha diverse sfumature, che dipendono da vari fattori, tra i quali: caratteristiche del vitigno, durata della macerazione, processo di vinificazione, età del vino, etc.
Le tonalità del colore dei vini
Le sfumature cromatiche dei vini bianchi
Giallo paglierino: tipico dei vini giovani, che può eventualmente assumere sfumature verdoline o dorate ai due estremi della scala, verdoline per i vini più freschi e di pronta beva, dorate per i vini con più struttura;
Giallo dorato: tipico di vini più strutturati, come passiti e vendemmie tardive, o vini che abbiano subito un periodo di affinamento piuttosto lungo. La colorazione più intensa con tono dorati può anche essere di origine varietale, ossia caratteristica per vitigni con bucce dalla pigmentazione più intensa;
Giallo ambrato: caratteristico di vini decisamente concentrati, passiti o liquorosi o che abbiano subito maturazione anche ossidativa (Marsala, Sherry, Madeira).
Le sfumature cromatiche dei vini rosati
Rosa tenue: tipico dei vini rosati caratterizzati da brevissima macerazione delle bucce;
Rosa cerasuolo: tipico della stragrande maggioranza dei rosati. Colore molto elegante, per gli spumanti si presenta spesso con il tipico cromatismo della buccio di cipolla (pelure d’oignon);
Rosa chiaretto: a dispetto del nome, è la sfumatura più intensa della categoria dei rosati. Anticamente i vini rossi tenui o rosati di media intensità venivano definiti con questo nome (Clairet) tutt’oggi utilizzato oltralpe per definire i vini rosati fermi.
Le sfumature cromatiche dei vini rossi
Rosso porpora: tipico dei vini rossi giovani e beverini;
Rosso rubino: caratteristico della maggior parte dei vini rossi, anche di media struttura e affinamento;
Rosso granato: colorazione assunta dai vini rossi concentrati e di lungo affinamento, soprattutto se condotto in legno;
Rosso aranciato: indice di sicuro stato evolutivo maturo del vino se a livello di sfumatura. Se particolarmente evidente può anche indicare uno stato ossidativo spinto o altra alterazione del vino dovuta all’età.